VOI SIETE IMPORTANTI? (1° parte)

Creato il 25 aprile 2011 da Mente Libera

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2° Cap. del mio libro “Agisci Ora”

Nella vita lo stress deriva dal rendere le cose più importanti di quanto lo sono realmente. Il fallimento deriva dal rendere le cose meno importanti di quello che sono.

(Anthony Robbins)

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Vi hanno mai detto che voi siete importanti? Vi siete mai detti «Io sono importante» o avete mai pensato «Io merito il massimo dalla vita?» Avete mai pensato che la vostra unicità vi rende speciali? Avete mai pensato di essere importanti per il solo fatto di Esistere?

Ebbene, se non ve lo hanno mai detto, ve lo dico, anzi scrivo, io:

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VOI SIETE GLI ESSERI PIU’IMPORTANTI CHE ESISTANO!

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Ognuno di voi, senza alcuna distinzione, è un individuo dal valore inestimabile. Indipendentemente dalla vostra estrazione sociale, dal lavoro, dalla razza, dalla religione, dalle ideologie politiche, voi siete magnifici, indispensabili, essenziali, perfetti. La vostra esistenza è significativa e merita di essere valorizzata al massimo. Per sprigionare il vostro valore aggiunto dovete solo diventare consapevoli del vostro immenso potere interiore. Alcuni di voi penseranno: tutto qui quello che devo fare?

Si, è solo questo il vostro compito!

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Per liberare la vostra incredibile energia dovete attribuirvi l’importanza che vi meritate, valorizzare la vostra preziosissima vita. La vostra esistenza è indispensabile; come d’altronde è indispensabile anche l’esistenza di qualunque altro organismo vivente. Il vostro valore non può essere stabilito dagli altri. Se tenete conto della stima altrui per sapere quanto valete, non otterrete mai ciò che vi meritate. La valutazione degli altri è solo una stima, un giudizio esterno, che non deve condizionare il vostro livello d’importanza. Quello che conta è solo il valore che voi attribuite alla vostra vita.

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La storia della razza umana è la storia di uomini e donne che si sottovalutano.

(Abraham Maslow)

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Quando comincerete a dare la giusta importanza alla vita, gli ostacoli che avevate involontariamente alimentato inizieranno a perdere spontaneamente di rilevanza, le energie negative si sganceranno dal vostro focus mentale, i pensieri distruttivi svaniranno e le emozioni corrosive spariranno per lasciar posto ad un incessante flusso di energia positiva. Se imparerete a “lasciar perdere” gli aspetti irrilevanti e disarmonici, le opportunità fioriranno come rose, l’amore sostituirà la paura e la vita diverrà un entusiasmante esperienza di gioia e felicità incontenibile.

Pensate a tutte quelle persone che commettono atti sconsiderati, istintivi, aggressivi, violenti. Queste persone non sono riuscite a frenare, smorzare e placare la loro carica emotiva negativa; non sono riusciti a ridimensionare il livello d’importanza che avevano attribuito alle loro emozioni distruttive. L’attaccamento eccessivo a certe emozioni è uno dei sintomi più diffusi nella nostra società.

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Sempre più le persone vedono solo ciò che non va nel mondo. Questo non è l’atteggiamento del saggio. Naturalmente il saggio vede il male, non si lascia ingannare, ma considera che l’essenziale nella vita e negli esseri sia il bene. Fissa la sua attenzione sul bene e grazie a quest’atteggiamento attira le forze del bene e le amplifica in se stesso, negli altri e nel mondo.

(Aivanhov)

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Nel momento in cui gli individui impareranno a dare il giusto livello d’importanza alle cose, alle persone, alle emozioni, ai ricordi, alle paure, agli eventi e a tutte le informazioni della propria vita, potranno finalmente vivere in pace con se stessi e con il mondo.

Spesso la troppa importanza produce un meccanismo di forte attaccamento (inconscio) ad informazioni superflue. Questo processo psicologico vi porta ad attrarre persone o situazioni di vita molto sgradevoli. Fin da piccoli ci hanno insegnato a dare importanza agli aspetti più superficiali della nostra vita, e col passare degli anni ci siamo abituati a valorizzare i fattori più irrilevanti, futili, marginali e insignificanti per il nostro benessere, la nostra crescita e la nostra felicità.

Per uscire da questo circolo vizioso dobbiamo dapprima ridimensionare i livelli d’importanza attribuiti a certi aspetti della vita. All’inizio bisogna prendere consapevolezza della Realtà in cui si vive. Quotidianamente noi veniamo bombardati da fatti, notizie, informazioni irrilevanti, colme di energia negativa, a cui noi diamo (spesso inconsciamente) tantissima importanza. Dando retta a questi fattori, destabilizziamo il nostro equilibrio interiore e l’equilibrio dell’ambiente circostante. In pratica, la qualità della nostra vita è spesso determinata dalla capacità di dare importanza ai fattori significativi piuttosto che a quelli irrilevanti e ricchi di negatività. Solitamente un individuo comune tende a valorizzare informazioni riduttive, inutili, insignificanti, superflue, banali, trascurabili, marginali, inconsistenti o eccessivamente drammatiche (violenza, morte, pregiudizi, crudeltà, abuso di potere, aggressività, tirannia, prepotenza, meschinità, invidia, indignazione, intolleranza, nervosismo, sensi di colpa, rimorsi). Sono informazioni che emergono continuamente dai quotidiani, dai telegiornali, da internet, dai libri, dalla società e che quindi, in un modo o nell’altro, colpiscono la nostra attenzione e condizionano la mente inconscia. Distaccarsi dalle informazioni insignificanti significa essere consapevoli dell’effetto deleterio che esse possono avere sulla nostra vita.

Dovete decidere se volete continuare a dare importanza a cose irrisorie, trascurabili e insensate oppure se preferite valorizzare l’incalcolabile bellezza e le meravigliose opportunità che la vita può offrirvi.

Tutto gira attorno a questa parola: Importanza.

La nostra cultura ha fatto in modo d’inculcare un terribile messaggio nel nostro inconscio collettivo: «I dettami del sistema sono la cosa più importante che ci sia. Non pensare con la tua testa, sminuisci i sentimenti, esalta le critiche, sottovaluta il tuo talento, lascia perdere gli autentici valori della vita e appena puoi buttati giù di morale, deprimendoti a più non posso».

In un contesto del genere, pensare con la propria testa e rifiutare le grette regole del sistema comporta spesso una conseguenza paradossale: essere visti e giudicati come contestatori eretici, insubordinati, ribelli, estremisti, incoscienti, disobbedienti. Il solo fatto di avere un’idea innovativa, che infrange i soliti luoghi comuni, può provocare l’indignazione da parte delle consuetudinarie istituzioni e il disprezzo della massa stereotipata dai dettami del sistema. Purtroppo, cari lettori, questo è il prezzo che probabilmente dovrete pagare nel momento in cui decidete di ridimensionare i livelli d’importanza: se valuterete diversamente la vostra vita e la cultura attuale, potreste rischiare di essere tacciati di egoismo, anticonformismo, cinismo e menefreghismo; verrete giudicati diversi, dissidenti e ribelli. Le cosiddette persone “normali” vi ostacoleranno e la maggior parte della popolazione non vedrà di buon occhio la vostra resistenza alle “importanti” regole che loro stanno ciecamente seguendo.

Lo strumento persuasivo per eccellenza, che viene applicato dal sistema per manipolare una moltitudine di individui, è il classico flusso e deflusso di informazioni ingannevoli, che i mass media e le istituzioni utilizzano costantemente per distorcere la percezione della Realtà e distrarre gli individui da cose ben più importanti. Questo vuol dire che più vi fate condizionare da informazioni superficiali e più sarete manipolabili. La manipolazione dipende soltanto dal vostro compiacimento.

Deprimente no, come scenario?

Ovviamente questo è uno spaccato di vita (purtroppo) quotidiana, che enfatizza in maniera provocatoria solamente i limiti della nostra cultura. Io sono convinto che esistano differenti scenari, cioè altre Realtà di vita quotidiana, in cui le persone, le comunità e le organizzazioni valorizzano sentimenti e azioni di pace, giustizia, amore, fratellanza, unione, sostegno e collaborazione reciproca. Sono questi i veri valori cui la società e i singoli cittadini dovrebbero dare importanza. Invece di condividere la mentalità servile e la costante adesione ai supposti doveri, regole, rituali, convenzioni, notizie “apparentemente” importanti, dovremmo tutti (me compreso) imparare a valorizzare le informazioni utili alla crescita e allo sviluppo della società. Per fare questo, a volte, è necessario infischiarsene delle quotidiane notizie che riempiono i rotocalchi e istigano al conflitto, all’ignoranza, alla violenza, al pregiudizio e alla paura. In questo libro voglio incoraggiarvi ad uscire dal gregge, disinnescare i messaggi distruttivi instillati dall’odierna cultura, pensare con la propria testa e agire con maggior consapevolezza.

Dare costantemente importanza a questi aspetti della vita vuol dire vivere in un costante stato di allerta, preoccupazione, agitazione, ansia. Se desiderate vivere serenamente, dovete valorizzare i doni della vostra vita, scavalcando i calvari, le croci, le pene, le punizioni, i conflitti e i sensi di colpa che vi siete creati o che sono stati generati dalla società in cui vivete.

Per distinguere le informazioni rilevanti da quelle irrilevanti è opportuno avere dei buoni indicatori d’importanza personali. Sappiamo tutti che gli indicatori sono degli strumenti che vengono utilizzati per misurare la validità di determinate risposte o di certi segnali. In questo caso, gli indicatori serviranno per segnalare i livelli d’importanza di alcune informazioni. Nello specifico, i vostri indicatori personali serviranno per regolare il campo di focalizzazione (attenzione) e il livello d’importanza che state attribuendo alle informazioni che vi circondano.

Nell’immagine seguente ho rappresentato due campi d’attenzione (informazioni superflue e significative) con i rispettivi livelli d’importanza (80% e 20%). Normalmente un adulto tende a conferire l’80% dell’importanza ad informazioni superflue.

Il primo esercizio che vi propongo di fare consiste nello spostare (quotidianamente) la vostra attenzione dalle informazioni superflue (quelle che vi portano in mezzo alle burrasche della vita) verso quelle significative (quelle che vi conducono verso l’armonia, la pace interiore, l’equilibrio, la felicità). In seguito dovete incrementare sistematicamente la percentuale d’importanza delle informazioni significative, riducendo contemporaneamente la percentuale delle informazioni irrilevanti.

APRITE BENE GLI OCCHI E PRESTATE ATTENZIONE ALLE STRATEGIE DI DISTRAZIONE DELL’ATTUALE CULTURA.

Per aumentare il livello d’importanza delle informazioni significative dovete semplicemente restringere il campo delle informazioni superflue e non farvi fuorviare da eventi insignificanti. Non date troppa importanza alle suggestioni esterne, tendenti a privarvi della vostra dignità: esse sono soltanto chiacchiere, voci, pettegolezzi di disfattisti che cercano di sminuire il valore della vita. Non fatevi influenzare dalla negatività che nasce nella mente degli altri individui. Non fatevi neppure suggestionare dalle informazioni negative inviate dai giornali, dalle radio, dalla televisione o da internet. Il sistema punta a creare sistematicamente delle crisi e dei problemi inutili, truccandoli con dei trafiletti dai toni allarmistici e diffondendo nella collettività uno sconvolgente clima di panico, oppressione e terrore. La maggior parte delle notizie spingono i cittadini a temere di:

Perdere la casa

Rimanere disoccupati

Non riuscire ad estinguere i debiti

Affrontare la malattia o la morte

Pagare più tasse ma avere sempre dei servizi inefficienti

Essere raggirati dai soliti scandali politici o dai classici balletti tra la destra e la sinistra

Partecipare a dei concorsi truccati

Venire discriminati da un sistema di giustizia che è ormai fuori uso

Perdere l’occasione di diventare ricchi e famosi come i Vip

Essere fuori moda

Perdere la propria virilità (uomini) o il proprio fascino (donne)

Venir esclusi dal proprio gruppo d’appartenenza

ecc.

Tutto fa brodo per richiamare l’interesse del pubblico e distogliere l’attenzione dalle cose veramente importanti. Valorizzare passivamente queste informazioni equivale ad assecondare le voci chiassose o i titoli sensazionalistici delle consuete fonti disinformative.

Perché mai dovreste permettere a qualcosa di deturpare la vostra mente o le vostre emozioni?

Se qualcuno vi trasmette suggestioni negative, che v’indispettiscono, cercatevi un altro interlocutore più socievole e stimolante. Se il programma che state guardando non vi piace, spegnete la televisione e fate qualcosa di più costruttivo. Se alla radio trasmettono un programma noioso, sintonizzatevi su un’altra frequenza. Se un ricordo vi assilla modificatelo o sostituitelo con un ricordo più piacevole. In pratica, se qualcosa vi deprime o v’innervosisce, dovete semplicemente lasciarla perdere, ignorarla o evitarla. Non c’è alcun motivo per dare importanza ad una cosa che v’infastidisce.

Ridimensionare i livelli d’importanza significa minimizzare la percentuale delle informazioni inutili e inopportune, massimizzando di conseguenza le informazioni utili e costruttive. Il fatto che ogni giorno veniate bombardati da milioni di informazioni superflue e sconfortanti, non significa che siate obbligati a prestare sempre attenzione a queste avvilenti notizie. È tutta questione di consapevolezza personale: potete sempre scegliere se dare maggiore importanza alle informazioni inutili oppure se valorizzare gli aspetti significativi della vostra vita.

A VOI LA SCELTA!

Chiaramente io non so quali siano le informazioni che ritenete più o meno significative; io so solo che le informazioni rilevanti sono quelle che mi fanno stare bene, sereno, realizzato e in pace con me stesso. Nello stesso tempo ho imparato ad accettare, ma soprattutto a lasciar andare, quelle informazioni che mi creano inutili problemi, seccature, sofferenze, scocciature, fastidi, noie, timori e disturbi. In altre parole, ho individuato i giusti indicatori d’importanza (quelli che mi portano verso il benessere) e ho imparato a trascurare gli indicatori di malessere.

Gli indicatori positivi sono quelli che vi portano verso una maggior quiete e armonia interiore. Gli indicatori negativi si riferiscono, invece, a quegli elementi che v’inducono a destabilizzare il vostro equilibrio corporeo, mentale, emotivo, sociale, energetico – spirituale. Una persona che vi offende, vi odia e vi tratta malissimo, attiverà sicuramente un indicatore negativo. Quando, invece, qualcosa vi fa sentire bene, felici e soddisfatti, si attiverà un’importante indicatore positivo. Questa spia interiore vi dovrebbe spingere a valorizzare alcune informazioni (stimoli positivi) e a trascurarne altre (stimoli negativi).

Prendete le distanze (per quanto vi è possibile) dai fattori negativi della vostra vita (notizie, ricordi, pensieri, individui, abitudini, luoghi, ecc.).

Abituatevi a porvi queste domande:

È PIU’ IMPORTANTE L’INFORMAZIONE IN SÉ O LA VALUTAZIONE CHE IO DO A QUEST’INFORMAZIONE?


È PIU’ SIGNIFICATIVO L’EVENTO CHE MI CAPITA O IL MODO IN CUI IO VALUTO QUEST’EVENTO?

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Spesso è l’erronea valutazione delle informazioni o degli eventi, perpetrata negli anni, che ci fa vivere in maniera corrucciata e infelice. Col tempo ho imparato a demitizzare l’importanza che attribuivo a certi eventi e ho iniziato a reagire diversamente, seguendo quotidianamente il consiglio di S. Bambarèn: «Devi tornare ad apprezzare la semplicità. Non si può dare valore e importanza solo ai grandi eventi della vita. Bisogna sapere, vedere la bellezza che c’è anche nelle piccole cose. È questo che ti fa sentire speciale, felice».

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Ora che vi ho dato un’infarinatura generale sugli indicatori di importanza, cercate di riconoscere tutti gli indicatori negativi che caratterizzano i vari settori della vostra vita (famiglia, amici, lavoro, ecc.). In seguito assegnategli la giusta importanza, in modo da smorzare l’eccessiva carica emotiva che gli avevate trasmesso. Lo scopo di questo esercizio è di imparare ad utilizzare meglio quelle energie mentali ed emotive che negli ultimi anni avevate sprecato a causa di informazioni, persone o situazioni insignificanti.

Ripensate alle circostanze o alle persone che avete incontrato negli ultimi giorni, nelle ultime settimane o nell’ultimo mese. Mentre pensate a questi eventi, chiedetevi:

Adesso è importante per me quest’informazione?

Ho dato troppa importanza a quest’episodio?

In quel frangente la mia carica emotiva era eccessiva? È stata la reazione degli altri che mi ha spinto ad agire impulsivamente?

Mi conviene dare corda a…? Posso ignorare questa persona o questo ricordo?

Ieri ho dato eccessiva importanza a…?

Forse mi sento così perché ho dato troppa importanza a quella risposta, a quel risultato, a quell’errore, alle opinioni altrui…?

Posso ridurre il livello d’importanza di…?

Diminuire l’importanza di questa cosa potrebbe farmi sentire meglio?

Dovrei valorizzare maggiormente gli aspetti che fino ad oggi ho trascurato?

Posso ridimensionare l’importanza attribuita a…?

Mi sono fatto travolgere emotivamente da quest’informazione?

ecc…

Ogniqualvolta assegniamo troppo importanza a qualcosa o a qualcuno, proviamo delle emozioni che – secondo le circostanze – generano in noi nuova energia oppure ci spingono a disperdere il nostro flusso energetico residuo. Nel primo caso le emozioni possono essere delle risorse utili per accumulare maggiore energia. Nel secondo caso le emozioni possono determinare un inutile dispendio energetico. È come se, in quest’ultima circostanza, le emozioni fossero le ventose di una sanguisuga: la sanguisuga possiamo paragonarla a quell’informazione (sia essa una notizia, un evento, un ricordo, un episodio, una risposta, un gesto, una persona, ecc.) a cui abbiamo attribuito troppa importanza, mentre le ventose sono rappresentate dalle potenti emozioni che succhiano (metaforicamente) la nostra energia, riducendo così la lucidità, la consapevolezza e la chiarezza del nostro intento.

In altri termini, quando siamo troppo coinvolti in una situazione, accumuliamo una forte carica emotiva che può portarci (spesso involontariamente) a bloccare il corretto flusso energetico oppure a dissipare le nostre risorse interiori e la nostra forza vitale.

Quando svolgiamo qualunque tipo d’attività (lavorare, emozionarsi, fare l’amore, correre, parlare, pensare, ecc.), utilizziamo l’energia chimica che è immagazzinata nel nostro corpo e nel momento in cui spendiamo troppa energia rischiamo di sentirci deboli, esausti e svigoriti; ne consegue che quando abbiamo una reazione emotiva sproporzionata (esaltandoci, arrabbiandoci o innervosendoci inutilmente), provochiamo una reazione psicosomatica altrettanto sproporzionata, cioè creiamo uno squilibrio interno che destabilizza il funzionamento del nostro organismo.

Fare troppa attività fisica, dare troppa importanza a qualcosa o a qualcuno, preoccuparsi eccessivamente, lavorare troppo o esasperare qualunque altro tipo di attività, genera condizioni di apatia mentale, immobilità, blocco e stagnazione emotiva, che rendono impossibile la realizzazione consapevole di obiettivi ben più importanti.

Questo significa che se vogliamo essere felici e mantenere una buona salute, non dobbiamo solamente nutrirci in maniera equilibrata, ma dobbiamo anche fare esercizi fisici, agevolare il flusso energetico, saper gestire le nostre emozioni e comprendere quali sono le informazioni rilevanti per la nostra armonia.

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