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Volantini e tette: l’ennesima mercificazione del corpo femminile!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Sembrerebbe la nuova locandina di un film hard, ma non è così!

È un volantino che girovaga nei pressi di Roma, come informa il sito Spotanatomy inserendolo in lista per  gli Spotanatomy Worst Advertising Awards 2012 . (Come dargli torto? )

Ho cancellato di proposito il prodotto che si promuove per poter analizzare al meglio questa “opera d’arte”:

Il volantino è una sublime composizione artistica che prevede addirittura “lo strappo”, la cosa donna nella sua nudità viene infatti privata del suo volto e al suo posto abbiamo uno schizzo cubista : una faccia stilizzata!

Le tette al vento insieme alle soavi chiappe sode creano una venere che farà avvizzire di invidia il Botticelli, che dopo esser venuto a conoscenza di tale talentuoso talento ha deciso di darsi all’alcool nei peggiori bar di Caracas.

La donna, una volta amata, cantata, fonte di ispirazione per poeti,scrittori , pittori ha raggiunto il culmine della sua perfezione divenendo l’OGGETTO senza occhi, senza bocca e senza espressione: un ammasso di carne dalle belle forme creata per soddisfare ogni tipo di piacere maschile!

Quanta poesia, quanta arte in tutto questo!

Ma torniamo per un attimo seri. Cosa promuove il volantino in questione?

  1. Una nuova pellicola porno
  2. L’apertura di un nuovo sexy shop
  3. Scarpe
  4. Calze
  5. Corsi  di streep tease
  6. Nessuna delle precedenti

La risposta esatta è la numero 6 , infatti il prodotto che si promuove in questo volantino sono ………….VOLANTINI!

Sessualizzazione, mercificazione e strumentalizzazione del corpo femminile sono come al solito i veri protagonisti indiscussi  di pubblicità del genere, che rendono la donna un oggetto del piacere cancellandone addirittura la sua identità regalandoci così un’immagine (l’ennesima) che lede la dignità femminile.

Sembra  purtroppo che  la creatività non riesca ad andare oltre l’utilizzo di corpi femminili nudi anche quando questi ben poco c’entrano con il prodotto, il corpo femminile –nudo- sembra essere diventato lo strumento perfetto di marketing. Ma è davvero così?

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