Vero è che il sottoscritto ha sempre diffidato dei complimenti rivolti da un Dirigente Ast a un proprio sottoposto (quasi sempre pelosi e che intendono raggiungere uno specifico obiettivo) ma, qualche anno addietro, davanti ad una platea di una decina di colleghi, ne ho accettato uno da parte del Dr. Antonino Monaco (mio “nemico” storico al pari dei suoi colleghi) che ha esclamato: “Ragazzi, fate come Agati, “volate alto” se volete raggiungere determinati obiettivi….”.
Ebbene, utopisticamente, ho sempre cercato di rispettare tale assunto per cui, accingendomi a svolgere attività sindacale attraverso il Sindacato Dipendenti Ast, ho cercato di rivolgermi non soltanto ai miei iscritti o ai miei amici più stretti ma a tutto il “popolo dell’Ast” così come dimostra la mia completa disponibilità a dialogare e interloquire con tanti colleghi iscritti ad altre sigle anche con incarichi sindacali. Ciò è un fatto normale giacchè una nuova sigla così deve agire se vuole fare proselitismo e crescere ma è un fatto quasi inusuale potere affermare che nessuno è stato trascurato o non ha ricevuto risposta a qualsiasi tipo di domanda rivoltami su tematiche Ast della quale mi considero “memoria storica” da trentasei anni a questa parte.
Gli ultimi avvenimenti aziendali, però, mi hanno fatto ricredere in quanto ho capito, specie attraverso i battibecchi avuti nell’ambito dei vari gruppi Ast (che ho abbandonato totalmente e che non mi vedranno più protagonista) che ai lavoratori Ast non piace dibattere serenamente ma, piuttosto, difendere la propria parrocchia sindacale (un esponente uil si è spinto temerariamente a dichiarare “siamo i più forti….”) piuttosto che confutare la validità delle iniziative del Sidast o rimproverare qualcosa alla stessa organizzazione sindacale che ho l’onore di rappresentare….
Quando, ad esempio, tre sigle sindacali hanno organizzato un presidio con tanto di bandiere sotto l’Assessorato al Bilancio della Regione, il sottoscritto non ha assolutamente criticato l’iniziativa anche se è stata spacciata come “unitaria” mentre tale non è stata perché ha visto l’assenza ufficiale di altre cinque sigle aziendali ma sono rimasto letteralmente sconvolto dallo svolgimento di un secondo presidio che è stato organizzato nientemeno che dal Vice Presidente dell’Ast Tafuri e dal suo sindacalista “personale” per ricevere applausi dagli esponenti delle sigle minori che si sono prodigati in ringraziamenti per aver ottenuto il pagamento di uno stipendio e della quattordicesima mensilità poco importa se con un piccolo ritardo di quasi un mese !!!
No, cari colleghi, questo non è Sindacato questo è accattonaggio, sottomissione e se non vi offendete più di tanto, addirittura prostituzione…..
Giunti a questo punto sono stato seriamente tentato di mollare tutto e tutti ma, ricordando a me stesso di essere abituato a “volare alto”, ho soprasseduto alla grave decisione ma ad una precisa condizione: da oggi in avanti, anche se a scartamento ridotto, continuerò a portare avanti le idee miei personali e quelle del Sidast solo a beneficio dei miei iscritti attuali e di quelli che dovessero aderire in futuro….
Non tutti sanno, ad esempio, che il Sidast è l’unico sindacato aziendale che segue le vicende di cinquanta lavoratori che non sono mai diventati colleghi in quanto, dopo aver superato perfino le visite mediche, hanno subito l’annullamento della selezione da parte della Società “per motivi economici” (che poi sono gli stessi motivi, indiscutibili, che consentiranno all’Azienda, grazie alla riforma Fornero, di licenziare liberamente in futuro) e che risultano ancora oggi, impegnati in una lunga vertenza giudiziaria….
Non tutti sanno che i 19 “interinali” licenziati a Maggio e che non ricevono gli stipendi arretrati, compresa tredicesima e quattordicesima, da Dicembre 2011, abbandonati da tutte le sigle, sono stati “adottati” dal Sidast che ha loro offerto una formidabile arma che potrebbe consentire la loro riassunzione anche perché, raccordatisi fra di loro hanno eseguito compatti le indicazioni della sigla che rappresento senza defezioni di sorta….
Non tutti sanno che la “privatizzazione” dell’Ast, auspicata da altre sigle e da me ferocemente osteggiata, è congelata e pure a rischio botulino….
Non vi tedio oltre con tutta una serie di altre iniziative che potranno andare in porto solo ed esclusivamente se il Sidast otterrà una significativa rappresentatività, sennò che se la sbrighino (se ne sono capaci) le sigle concorrenti….
Se credete, continuate a seguirmi sulla mia pagina Facebook e sul blog del Sidast anche se, a breve, ritirerò la mia amicizia “virtuale” su Facebook a tutti quelli che non intendono darmi la loro fiducia non chiedendo l’iscrizione al Sidast….. Perché dovrei spendermi per costoro?