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Volley, Trento la Coppa Italia è tutta tua!

Creato il 30 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

La Coppa Italia rimane a Trento, per la terza volta nella storia. In una partita mozzafiato, strana, dominata per due set ed equilibrata per gli altri due, l’Itas Diatec è maiuscola e magistrale, domina in tutti i fondamentali e supera Macerata. Il 3-1 finale è l’espressione giusta per quanto visto in campo. I risultati dei parziali (25-17; 25-16; 21-25; 25-23) sono la raffigurazione perfetta dell’incontro riaperto solo in un equilibrato terzo set in cui i marchigiani hanno sfruttato il super rientro dello Zar Zaytsev.

 

In quel Forum di Assago che otto mesi fa fu teatro della stupenda rimonta della Lube che conquistò il tricolore, i Campioni del Mondo si prendono una sonora rivincita contro gli storici rivali e infilano anche la venticinquesima vittoria consecutiva in stagione (nel 2012-2013 questo è il secondo successo sui marchigiani dopo l’andata in regular season e la sconfitta in Supercoppa).

 

Come si prevedeva alla vigilia è stato il servizio l’arma che ha deciso l’incontro ed è stato quello dei ragazzi di Stoychev ad esaltarsi. Juantorena non era dato al meglio ma la Pantera di Cuba ha sistemato in corsa i propri problemini alla spalla e a tutto braccio ha infilato come una lama nel burro la difesa avversaria; Djuric è stato un martello pneumatico, decisivo per grinta e cattiveria e per un’ottima prestazione a muro; Kazyiski ha replicato la super prestazione della semifinale con Vibo Valentia; Birarelli eccezionale a muro e al servizio con le sue flottanti che hanno spaccato il match in diversi momenti; Stokr mette lo zampino nei momenti decisivi, ma a inizio quarto set deve salutare l’incontro per un infortunio subito durante un tentativo di recupero. Dietro a tutto questo, però, ci deve essere per forza la mano di un palleggiatore immenso come Raphael: è lui che è ovunque, smarca i suoi uomini come meglio può, alza al massimo, fornisce primi tempi spettacolari e chiude le porte agli avversari. I liberi Colaci e Bari tengono bene dietro. I giochi sono fatti.

Dall’altra parte della rete il fondamentale più deficitario è stato indubbiamente la ricezione che nei primi due set non è mai riuscita a tirare su costantemente gli attacchi dei detentori del trofeo. La conseguenza è stata drastica: Travica ha avuto pochi palloni gestibili al meglio, il gioco variava poco e l’attacco era diventato troppo prevedibile per Trento. Zaytsev è riuscito a mettersi in luce solo nel terzo parziale (da opposto) con l’affascinante testa a testa contro Juantorena. Podrascanin e Stankovic si sono visti a sprazzi, mentre Kooy è stato decisivo al servizio nel quarto parziale.

 

Il primo set stava viaggiando sui binari dell’equilibrio puro, ma verso la metà è letteralmente girato dalle parti di Trento. Un super attacco, un murone di Djuric, due aces consecutivi di Birarelli e la bomba di Stokr portano il parziale sul 20-14. Lì tutto è finito. Macerata pasticciava su cose veramente elementari, la ricezione lasciava a desiderare, il muro era poco presente e Zaytsev veniva sostituito (parecchio nervoso).

Nel secondo parziale la musica non cambia. Anzi. I campioni d’Italia non riescono mai a rialzarsi, non riescono a imbastire una reazione d’orgoglio e sono in balia degli avversari. Trento mette alle corde Macerata con una serie di attacchi e di primi tempi, soprattutto grazie a Juantorena e a una serie eccezionale al servizio. A quel punto il vuoto tra le due formazioni si dilata a dismisura. La cosa più interessante è un’arrabbiatura di Juantorena dopo un urlo di Zaytsev: evidentemente la polemica di un mesetto fa ha lasciato qualche strascico… E un inutile litigio su un presunto tocco a muro di Birarelli.

Nel terzo gioco partenza a spron battuto di Macerata che ha cercato di sfruttare al meglio alcuni cambi di formazione, tra cui risaltava il posizionamento di Zaytsev come opposto. È lui il mattatore nei primi frangenti. I biancorossi sembrano prendere il largo grazie a una superprestazione dell’azzurro; vanno avanti anche di cinque lunghezze ma Trento non molla si fa sotto punto su punto e con una balla serie di Birarelli in battuta si riporta a contatto. Ci pensa un ace dello Zar biondo e un supersalvataggio di Parodi a portare la tenzone al quarto gioco.

Il quarto set è una lotta punto a punto in cui lo spettacolo sale di livello e in cui si vede il meglio delle due formazioni: sono decisamente le migliori del nostro Paese. Sul 23-23 è Djuric con un dolomitico primo tempo a portare i suoi al match point. Una forzatura di Kazyiski al servizio, con l’ausilio del net, consegna la Coppa a Trento.

 

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OA | Stefano Villa

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