Marco Giotto (Be Invisible Now!, Be Maldetto Now!, Von Tesla) non è uno facile da inquadrare. Ci sono ovvie differenze coi progetti “cosmici”, ma l’identità di Von Tesla è in divenire. Provo a dare delle coordinate, basandomi anche sull’ascolto del materiale precedente, che ho già passato in rassegna: zero illuminazione, questo è certo, less is more come undicesimo comandamento, non ci sono dubbi, poi si può parlare ancora di loop pieni di spuntoni, uniti a battiti che giungono distanti e ovattati (come se fossimo sotto una discoteca, non dentro), quasi si avesse a che fare con la dub techno. La melodia esiste, anoressica e poco interessata a fermarsi, così come esistono fasi più ambient, che geneticamente possiedono qualcosa di spaziale. È solo un ep di venti minuti ed è un po’ un peccato, perché è roba buona e se ne vorrebbe sentire ancora. Non è un dramma, comunque. Chi lo ritenesse tale, può sempre comprarsi Reflektor.
Nota a margine: dopo edizioni carbonare o solo digitali, Boring Machines regala a Von Tesla la gioia del vinile (packaging a cura dello studio serigrafico Corpoc, un nome che sulle riviste musicali si legge sempre più spesso).
Seconda nota a margine: mastering di Giuseppe Ielasi. Nell’articolo precedente avevo scritto che Marco non sapeva farsi pubblicità, mi sa che ora quanto a nomi importanti coinvolti e tam tam in rete siamo a posto.
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