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Vorrei avere il punto G

Creato il 15 ottobre 2011 da Lucas
Non entro nella disamina concettuale del farcito articolo di un certo Tony Anatrella, pubblicato in traduzione (dal francese, credo) su Avvenire di oggi. A questo penseranno, probabilmente, Lalli&Regalzi sul loro Bioetica. So solo una cosa: che a leggerlo mi è venuta la tosse. Ho avuto prendere una liquirizia per sedare questa prurigine che, per fortuna dell'Anatrella, m'impedisce una sequela di improperi a lui diretti.L'articolo vuole dimostrare che la teoria del genere (gender) sarebbe da considerare, per i cattolici (e la società odierna), un peggior nemico della teoria marxista. Per intenderci: un omosessuale o un trans, che si dichiarano rispettosi dei dettami della Chiesa, sono ben più pericolosi di un comunista ateo che vorrebbe liquefare la religione (ogni religione) nel calderone della storia.E come s'infervora l'Anatrella per farci credere che gli odierni baffoni cucinano gli infanti ben peggio e in maggior numero di Erode.Ma lasciamolo parlare 
In nome della bisessualità psichica, si sostiene che l’uomo e la donna hanno ciascuno una parte maschile e una femminile: il sesso biologico dunque non obbliga, né quanto allo sviluppo psicologico né per l’organizzazione della vita sociale. Al sesso maschile e a quello femminile si privilegia l’asessualità o l’unisessualità.
Questo, come ben capirete, è un pericolo massimo per la società moderna. Per Anatrella, di questo passo, gli uomini si faranno impiantare tutti delle tette e le donne s'incolleranno un fallo di silicone nel basso ventre, tutti alla ricerca del sesso perduto, della percentuale che ci manca. E già mi vedo con due belle tette, a toccarmele tutto il giorno, a finalmente uscir di casa senza sciarpe per occultare la mia quarta - mentre intanto, le colleghe, si vedono costrette a comprare jeans maschili per contenere benvenuti rigonfiamenti.Il pericolo massimo della società europea è che essa
non deve più organizzarsi attorno alla differenza sessuale, ma deve riconoscere tutti gli orientamenti sessuali come altrettante possibilità di dare diritto alla plurisessualità degli esseri umani che nel corso dei secoli è stata limitata dall’“eterosessismo”. Bisogna dunque denunciare questa ingiustizia e decostruire tutte le categorie che ci hanno portato a tale oppressione.
Certo, rimpiangere la società patriarcale non si può, ma si deve - dice Anatrella - seguire le direttive della Chiesa, secondo le quali
dobbiamo continuare a incamminarci verso una società fondata sulla coppia formata da un uomo e una donna impegnati pubblicamente in un’alleanza, segno che devono svilupparsi in questa autenticità
giacché
Non c’è nulla di discriminatorio nel sottolineare che solo un uomo e una donna formano una coppia, si sposano, vivono insieme, adottano e educano dei bambini nell’interesse del bene comune e in quello del figlio. Sono più capaci di esprimere l’alterità sessuale, la coppia generazionale e la famiglia, cellula base della società.
Ma, porcadellamiseriacciainfame, che cazzo c'è di discriminatorio nel riconoscere, a due persone dello stesso sesso, il diritto di vivere insieme, sotto uno stesso tetto, da sposati, sancendo questa loro unione in vincolo coniugale certificato dallo Stato? In cosa, questa estensione di diritto, discriminerebbe coloro che il diritto di sposarsi lo hanno già?Forse nel fatto che l'amore di una coppia, quale che sia, tornerebbe al centro, l'amore legato al sesso liberato, alle sue molteplici versioni, alla realizzazione del proprio sé che si compie nelle braccia della persona amata. La società patriarcale sarà finita, vero - e le lacrime che versò la Chiesa e i suoi fedeli di allora sono solo un pallido ricordo. Le lacrime di indignazione di oggi sono della stessa specie. Liberate il sesso dalla religione, liberate il corpo e la mente anche, per così liberare anche la società che gli individui compongono: la palle e le ovaie sono nostre e non certo di questi ultimi, immarcescibili, bacchettoni. 

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