Vorrei essere Monna Lisa….

Creato il 03 agosto 2011 da Lamagadioz

Sono seduta in ufficio. Sopra la libreria che sta giusto di fronte la mia scrivania, svetta una della tante riproduzioni del quadro più riprodotto al mondo: la Gioconda.

E’ una riproduzione piuttosto malandata (non come quella della foto), i colori sono spenti, i capelli sono più scuri del solito e un po’ oleosi, come se non se li lavasse da tempo (:-D) , il paesaggio alle spalle sembra lo schizzo di quello originale, il cielo all’orizzonte è di un azzurro turchino sporco e il viso della donna (o uomo?) sembra macchiato, come quando ti dai il fard male in faccia ma non puoi farci nulla, se non lavare il viso ma visto che sei in ritardo, esci di casa così come sei, sperando nella pietà umana…

Ho trovato questo quadro tra i cimeli che mio padre ha raccolto in giro per l’Italia per arricchire la sua collezione cinematografica (stampe, pellicole, busti, statue..mio padre è un vero fissato). Questa Gioconda lo ha accompagnato in tutte le sue avventure. L’ultima era il cinema nel paesino ligure dove viviamo. Questa Monna Lisa era incastrata in una cornice dorata grossa quanto una finestra…si vedeva più la  cornice del quadro. Perché vi parlo di lei? Perché questa donna per me è un esempio da seguire per tutti coloro che perdono la vita ad affannarsi e a inseguire chimere. Come la sottoscritta…

L’ho vista ieri mattina, appoggiata su un muretto vicino al furgone di mio padre. Mi guardava, come fa sempre. Lei guarda tutti, ipnotizza tutti con quegli occhi. E dire che non è mica bella, eppure incanta milioni di persone ogni giorno, da secoli. Ci sono cascata anche io. Era li, per terra, appoggiata su un muretto e ho pensato: “Deve essere mia, ho bisogno di una compagna in ufficio!” E così ho chiesto a papà: “Pappo (lo chiamo così…) posso portarla in ufficio finché non la sistemi da qualche parte?”. Lui mi ha solo sorriso e fatto un cenno positivo con il capo: lo sa che molto probabilmente non gliela darò più.

E adesso la Gioconda mi guarda da sopra la libreria dove l’ho sistemata. E io contraccambio lo sguardo, anche se il mio, di sicuro, è molto meno enigmatico e criptico del suo. Se c’è una cosa di cui sono sicura, è che dal mio sguardo si capisce quello che sto provando in quel dato momento. Non riesco a nascondere nulla, sono trasparente e questo, credetemi, nel mondo di oggi non va bene. Io sono come i bambini, quando non capisco aggrotto le ciglia in un modo da cartone animato, se ho un dubbio su quello che sta dicendo una persona, glielo faccio capire dal modo in cui strabuzzo gli occhi e muovo la bocca verso il lato destro o sinistro…ci manca solo la nuvoletta da fumetto con la scritta ”mumble…mumble” e il quadro è completo

E mica mi rendo conto di quello che faccio. Sono solo automatismi, ma realizzo che l’interlocutore capisce quello che penso da come cambia espressione. E da come reagisce: “Perchè mi guardi così? Ho detto una cavolata? Non sei d’accordo? Che c’è che non va??”…Chi, io? Ma no, figurati….solo che non funziona…a parole ci provo, ma il linguaggio del corpo non mente.

Un po’ come quando i ragazzi ce le fanno girare a manetta e poi, vedendo il nostro atteggiamento di scazzo che noi cerchiamo di celare (invano) ci chiedono se c’è qualcosa che non va e noi, ostinate, continuiamo a dire che va tutto bene, mentre il fisico è irrigidito, la bocca chiusa ermeticamente, le narici gonfie dal nervoso e i polmoni pronti a esplodere….

Ecco, io faccio così più o meno sempre. Con il mio ragazzo ormai ho rinunciato, perchè lui è andato oltre: sa quando mi fa incazzare anche senza bisogno di chiedermelo!

E invece lei, la Gioconda, pare brava a mistificare le emozioni. Vorrei essere come lei, vorrei essere così brava. Soprattutto in questo periodo molto delicato per me e la mia famiglia, adesso davvero avrei biosgno di una grande forza d’animo. E quella forza la trovi solo dentro di te, non può dartela nessuno.

Vorrei avere anche io quel sorrisetto ghignoso e ironico stampato in faccia, tutto il giorno, tutti i giorni. Vorrei tirare fuori quella faccia da sberle (la Gioconda ha la faccia da sberle, ammettiamolo….:-D) sempre, con chiunque. Per dire a tutti che non mi importa di quello che pensano di me, che possono provare a fregarmi e ad offendermi, ma tanto non ci riescono. E se anche mi colpiscono, io ne esco sempre fiera, a testa alta, sempre con quel sorriso fetente che stende e disarma chiunque.

Ma a che pensava il Da Vinci mentre dipingeva la Monna Lisa? Perché il grande enigma secondo me non è tanto il sorriso della Gioconda, ma quello a cui pensava il pittore mentre lo dipingeva…. Voleva forse far passare il messaggio che in fondo il segreto della felicità umana è questo? Cercare di fregarsene, farsi meno nervoso possibile, sorridere in modo fetente e ghignoso a tutte le situaizoni, anche quelle peggiori, perchè tanto a farsi del nervoso ci rimettiamo sempre e comunque?

Forse il Da Vinci ha dipinto l’atteggiamento perfetto nei confronti della vita. In fondo, il titolo del quadro, la Gioconda, è indicativo in questo senso.  Giocondo si dice di qualcosa che induce gioia, spensieratezza, serenità…. Sembra quasi che la Lisa ci dica “Ma che te frega? Goditela e basta!”.

Bene. Da oggi avrò uno sprone in più per farmi meno problemi. Avrò lei che mi guaderà fisso da là sopra per ricordarmi che è inutile farsi del nervoso, che la vita è troppo breve per farsi venire la bile nera, che bisogna imparare a godersela di più e fare del take it easy australiano la filosofia di vita per eccellenza. La Monna Lisa incarna perfettamente lo spirito di chi va per la propria strada, incurante dello stress che lo circonda, beato nel suo sistema perfetto secondo il quale se gli altri sono stressati non è un suo problema e non lo deve diventare.

Vorrei anch’io essere in quel quadro, vivere in una cornice che mi protegge dal mondo e dalla società che tentano in tutti i modi di sbiadire i miei colori e sfocare la mia visione sulla vita.

La “Monna” Maga


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