Vorrei sentire i muratori cantare….

Creato il 28 dicembre 2011 da Lamagadioz

…….un post di fine anno ci sta, giusto?

Non vi straccio l’anima con i racconti di questo 2011…ognuno avrà la sua piccola grande tragedia da raccontare e quasi tutti penso si augurino che la mezzanotte del 31 dicembre arrivi presto. Alle isole Samoa addirittura hanno cancellato il 30 dicembre, per fare prima!

Io di certo non brinderò all’inizio del nuovo anno, ma alla fine di questo. Con l’augurio segreto nel cuore che il 2012 sia diverso. Migliore direte voi. E certo. Ma forse “migliore” è chiedere troppo, anche diverso va bene. Tipo, sono tanto sfigata che mi andrà male anche il 2012, ma diversamente. Così uno non si annoia….

E dire che i primi mesi per me, quelli del “dopo” Australia, non erano mica andati poi tanto male. Avevo trovato un lavoro (che ho ancora mentre scrivo, ma magari domani non c’è più…di questi tempi non si sa mai…) che all’inizio sembrava bello, ma poi si è rivelato un po’ deludente. Tanti problemi, ansie e preoccupazioni legate alla mia famiglia per i motivi più diversi, ed ecco che alla fine uno rischia di esplodere. Questo non c’entra con il mio rientro e tornassi indietro, a quel giorno di dicembre 2010 in cui ho preso il volo da Sydney per tornare in Italia, rifarei esattamente la stessa cosa, entrerei nuovamente su quell’aereo con la voglia matta di riabbracciare la mia famiglia. Non ho nessun rimpianto al riguardo.

Anni di m… ci sono per tutti immagino. Il 2011 penso ci abbia accomunato, tra crisi globale e nazionale. Quindi quando dico che non vedo l’ora che finisca il 2011, penso di parlare a nome di tutti.

Io diffido un po’ delle profezie. Detto da una cattolica fa specie, me ne rendo conto, ma è così. Io sono una cristiana strana, credo al messaggio d’amore di Cristo, ma nelle varie apocalittiche profezie non ci credo. Ora mi becco un fulmine mentre scrivo, sta a vedere che l’ho fatto incazzare…

E quindi pure quella dei Maya, secondo cui il 21 dicembre 2012 il mondo finisce mi fa sorridere. Magari ai Maya piacevano i numeri e la combinaizone 21-12-2012 è accattivamente, ma poi penso che ai loro tempi avevano un calendario diverso dal nostro e allora mi domando, come caspita hanno fatto ad azzeccare la data? Ma a me che me frega, soprattutto?

Niente, era per dire. Però sotto sotto io vorrei che la loro profezia si avverasse. No, attenzione, non auspico catastrofi naturali o meteoriti che distruggono il nostro pianeta. Perchè forse neanche i Maya pensavano a questo. Forse la fine è intesa come nuovo inizio. Il mondo come lo conoscevamo è destinato a sparire, forse perchè l’uomo cambierà drasticamente, si evolverà talmente tanto da non avere più niente di simile con l’uomo del passato.

Oppure ci trasformeremo tutti in alieni e andremo a ripopolare un altro pianeta, chi lo sa.

Più probabilmente io sarò nuovamente a a scrivere l’ennesimo post e voi, pazienti lettori, a leggerlo e commentarlo (spero).

Ma io credo nel grande cambiamento. Tutte le epoche dell’umanità hanno visto grandi trasformazioni e conquiste da parte dell’uomo, dall’epoca romana al Medioevo, dal Rinascimento all’epoca moderna, l’uomo ha vissuto tragedie ma ne è uscito sempre migliorato, evoluto sotto ogni aspetto. Anche oggi ci sono guerre, criminali e gente cattiva (mi viene da definirla cattiva come farebbero i bambini, perchè è l’aggettivo più azzeccato secondo me) ma meno che in passato.

Quindi è vero che l’uomo si evolve, io ci credo. Magari il 21 dicembre 2012 è l’inizio di una nuova epoca.

Questa come la chiamiamo? Sui libri di storia delle scuole siamo classificati ancora come “dopo Guerra”….perchè a quanto pare dopo gli anni Quaranta sono successe poche cose interessanti dal punto di vista storico…guerra fredda, viaggio sulla Luna, caduta del Comunismo, Euro, progresso tecnologico, etc.. forse non meritano la stessa attenzione che i libri danno alle guerre puniche.

Anyway, io la definirei il Nuovo Rinascimento o l’Era Tecnologica. Dove la tecnologia ha preso il posto delle umane emozioni e ci ha resi quasi incapaci di relazionarci agli altri come avveniva prima di questa era. Mio padre, quando mi vede smanettare sull’Iphone, mi chiede: “Quando il pc e i telefonini non esistevano, noi andavamo avanti comunque. Perchè ora c’è bisogno di questi aggeggi?”, ma poi un attimo dopo mi dice: “Mi cerchi con il tuo telefonino l’indirizzo di questo negozio?” e si mette a ridere da solo.

Ormai siamo dipendenti dalle tecnologie, non possiamo farne a meno. Non so quanto questo abbia contribuito alla crisi che l’uomo vive oggi, valutatelo voi.

Però intorno me vedo tanto arrivismo, apparenza, nervoso, stress, egoismo, consumismo estremo e sento poco amore, solidarietà, spensieratezza. Come mai siamo diventati tutti così freddi e calcolatori? Sembriamo davvero dei computer….

Mio padre mi diceva che una volta sentiva i muratori cantare mente lavoravano. Tiravano su dei muri, non guadagnavano milioni dietro una scrivania. Eppure cantavano. Avevano poco, mi racconta lui, ma avevano tutto. Un lavoretto dignitoso, una casetta, la famiglia. Erano sereni. Non felici, ma sereni. Sono i nostri genitori o nonni che a vederli ancora oggi mantengono quella serenità d’animo fatta di piccole cose, fatta di quel sapersi accontentare del poco che significa tanto. E cantare di gioia per questo. Cantavano loro che si spaccavano la schiena sulle impalcature, cantavano i contadini che lavoravano dall’alba al tramonto tra freddo assoluto e caldo allucinante. Cantavano loro a cui la vita non aveva regalato niente, eppure erano sereni per essere lì, avere un tetto dove stare e una famiglia ad aspettarli. Pensate che problemi economici non ne avessero? Pensate che siamo solo noi quelli della recessione? Siete sicuri?

Io vorrei sentire di nuovo le persone cantare per le strade. A voce alta, alla faccia di questa recessione che sta annientando la fiducia delle persone verso il futuro, alla faccia di chi ci dice che c’è la crisi e non fa altro che ripetercelo ogni giorno così noi ci crediamo e ci comportiamo di conseguenza, con il risultato che la crisi aumenta; alla faccia di chi ci dice che ormai è finita, che non c’è punto di ritorno perchè non si sa bene chi lo ha deciso; alla faccia di chi si lamenta sempre e ridicolizza gli ottimisti, celando in realtà un’invidia estrema per chi è ancora in grado di sorridere alla vita.

Voglio sentire la gente cantare pensando ai Maya e alla loro stramba profezia che sta a vedere che poi si avvera. Sta a vedere che l’umanità cambia davvero e in meglio.

Perché le profezie si avverano solo se ci credete. Non lo sapevate?

Buon anno a tutti!

La Maga


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