Magazine Diario personale

Vorrei vivere in una conchiglia...

Da Bartleboom
E' dunque andata in scena la "famigerata" recita di fine anno scolastico alla scuola materna dell'ometto grande. Forte era la tensione in famiglia, considerato che l'anno scorso, al primo anno di materna, l'ometto pianse quasi tutto il tempo, piantato davanti al pubblico di genitori e parenti vari, mentre con la sua classe singhiozzavano alcune canzoncine.Quest'anno c'era una vera e propria piccola recita, con tanto di ballo a coppie, sul tema di Alice canterina. Ed è da diversi giorni che a casa proviamo la fatale battuta assegnata all'ometto: "Vorrei vivere in una conchiglia, ma il babbo e la mamma sono la mia famiglia", una roba che sentirla recitare dal proprio figlio a scuola muoverebbe alle lacrime anche l'ultimo sanguinario Taliban.Eppure quest'anno abbiamo percepito subito che l'approccio dell'ometto era diverso dallo scorso anno, più tranquillo e disponibile. Tanto che alla recita ha fatto il suo bel figurone, con la frase della conchiglia che è andata benissimo (groppo in gola del padre compreso), e nel ballo a coppie è stato semplicemente perfetto, sorridente e sicuro di sé mentre faceva volteggiare la sua compagna di ballo.E' stato proprio quel suo sorridere in ogni momento, mentre era in scena, che ci ha riscaldato il cuore.Ok, un altro gradino l'abbiamo salito.

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