Invece lo spettacolo non è stato proprio quello che tutti si attendevano: il finale ha detto 80-96 in favore di Miami che a parte qualche difficoltà nei minuti iniziali poi è stata brava a prendere in mano la gara e a condurla fino alla fine non permettendo rientri agli uomini di coach Jackson.
Diamo un po’ di voti alle due squadre e ai protagonisti della serata:
LOS ANGELES LAKERS - voto 4: piatti fin dall’inizio e senza capacità di riprendersi. Il “triangolo” ha funzionato poche volte e molto (troppo) spesso si sono cercati isolamenti di Bryant o di Gasol, contro la difesa asfissiante degli Heat i tiri che i giocatori si prendevano erano troppo difficili e questo ha portato in basso le percentuali. Eppure nei primi minuti il piano difensivo gialloviola era stato seguito impedendo la transizione e il contropiede della franchigia della Florida, costringendoli a giocare su metà campo, non di certo il loro punto forte; ma poi il castello è caduto al primo vero soffio di vento.
KOBE BRYANT - voto 4.5: fisicamente non è al meglio, ha diversi acciacchi e sta stringendo i denti pur di esserci; i problemi fisici lo costringono a prendere tiri forzati che significa sbagliarne più di quelli a cui è abituato, di conseguenza Kobe si innervosisce ed abbaia a compagni e arbitri in ogni occasione possibile. Di certo non sarà questo a giugno però deve cambiare registro fin da ora.
PAU GASOL - voto 4: sta giocando la media minuti più alta nella sua carriera e sta pagando lo sforzo maggiore peccando in lucidità; ieri sera ha chiuso con 8/17 dal campo ma ad un certo punto era anche a 0/8 e non è mai stato in grado di incidere, lasciandosi fermare troppo facilmente dalla coppia Ilgauskas-Dampier.
RON ARTEST - voto 5.5: in campo si è visto pochino, pronti-via ha dato un mezzo pugno a James per cercare di innervosirlo, dopo 3 minuti era già in panchina per aver commesso due falli. E’ tornato ed ha segnato due triple e ha difeso per davvero su LBJ rubandogli un gran pallone che poi ha buttato tra i tifosi palleggiandosi addosso, gettandosi su Magloire e sui tifosi per cercare di recuperarlo.
Il voto sarebbe 8, però, se si pensa che ieri ha svelato il nome del vincitore del suo Anello NBA vinto l’estate scorsa con i Lakers, messo come premio di una lotteria i cui proventi vanno ad un ente che aiuta la gente con malattie mentali. Insomma tutto l’Artest possibile.
I Big Three hanno giocato cercando di aiutarsi l’un l’altro e cercando di mettere in ritmo il più possibile anche i compagni, sacrificando anche qualche tiro per se stessi, ma soprattutto ruotando bene difensivamente.
LEBRON JAMES - voto 9: tripla-doppia da 27 punti, 11 rimbalzi e 10 assist con 4 recuperi e 1 palla persa. Questo dovrebbe bastare per far capire l’impatto di questo giocatore che fa cose mai viste su un campo da basket; in più, però, il ragazzo ha voluto mettere anche un discreto 5/6 dalla linea dei tre punti, tanto per far capire che la serata era proprio quella giusta.
DWAYNE WADE - voto 8: il ginocchio dà fastidio, è rientrato per questa partita perchè NBA, sponsor e quant’altro hanno fatto una certa pressione ed è probabile che qualcuna delle prossime possa anche prendersela come riposo; intanto però ieri è stato l’ago della bilancia che ha fatto vincere Miami, perchè i 18 punti (6 assist e 5 rimbalzi) non dicono tutto dei problemi che DWade ha portato alla difesa dei Lakers, incapace di tenerlo quando si buttava a canestro.
CHRIS BOSH - voto 7: come sempre del terzetto lui è quello tenuto in minor considerazione, anche dalle difese avversarie che non lo raddoppiano più come succedeva gli anni scorsi a Toronto. In compenso però le cifre son tutte li da vedere con 24 punti (11/17 dal campo) e 13 rimbalzi, anche se in difesa il suo atteggiamento troppo spesso è veramente passivo.