Voto di scambio

Creato il 22 maggio 2011 da Jitsumu
Si definisce voto di scambio quel voto che, sebbene sia dato dall'elettore in modo regolare e legittimo dal punto di vista formale, non è motivato da scelte politiche conseguenza di riflessioni disinteressate. E' un voto che risulta viziato da qualche tornaconto personale, la cui soddisfazione è promessa da chi si candida. Il voto di scambio è chiaramente legale quando si identifica in atteggiamenti di clientelismo politico, che consentono all'elettore di dare il voto in cambio dell'ottenimento di una propria richiesta o più in generale di un'aspirazione. Meglio ancora sarà per il candidato poter sfruttare un'aspirazione che, per sua natura, è diffusa nell'elettorato. In tal modo, promettendo di accogliere questo desiderio, si guadagneranno presumubilmente molti voti. E' spuntata in queste ore al centrodestra l'idea di una sanatoria per le contravvenzioni prese in città a Milano, con la quale si conta di convincere i milanesi a spostare sulla Moratti il voto e così recuperare i sette punti percentuali di svantaggio su Pisapia. Pdl e Lega, che in questa campagna elettorale per il ballottaggio stanno puntando tutto sulla demonizzazione delle minoranze difese dalla sinistra estrema che intaccherebbero la "purezza" dei moderati milanesi, con questa ennesima mossa danno sfoggio della loro considerazione dell'elettorato. Una massa di amebe ignave cui basta mettere in mano un paio di centinaia di euro per accaparrarsene la fiducia in cabina elettorale. Cercare il voto scavalcando gli argomenti politici per puntare direttamente agli istinti più diretti dell'individuo (tra i quali certamente vi è quello di preservare sè stesso economicamente) è il segno della debolezza di contenuti del sindaco uscente. La mossa della maxi sanatoria sulle multe, se divenisse realtà, sarebbe l'ennesima prova del fatto che per il centrodestra l'unica cosa che conta è la vittoria, anche a scapito di ogni coerenza politica, di ogni equilibrio nell'agire istituzionale.
By Jitsu Mu
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