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Vuedu: semplicità, gioco e geometria

Creato il 25 febbraio 2015 da Harimag

Sempre con la voglia di fare moda, ma vuoi i tempi, vuoi il volere dei genitori, Daniela Vinciguerra ha poi studiato architettura, professione che ancora oggi porta avanti con immensa felicità. Ma la sua principale passione resta sempre quella e così il destino l'aiuta un po' e lei comunque aiuta il destino. Apre uno spazio dedicato all'arredamento dove, poco dopo, inserisce anche la comercializzazione di tessuti d'arredo pregiati ed inusuali. Sono proprio questi a destare la voglia dei clienti nel richiederle abiti e gonne con quei tessuti. Vuoi che va bene la prima commissione e vuoi che va bene la seconda, la terza e le successive, Daniela Vinciguerra decide che è il momento adatto per buttarsi a capofitto nella moda. Inizia così a progettare i primi look ed ad appoggiarsi ad una sola sarta, che oggi ovviamente si sono moltiplicate.

Vuedu: semplicità, gioco e geometria

Ha l'idea ma non ha il brand; qui Daniela pensa, cerca e propone. Aiutata da amici e familiari arriva, dopo varie possibili soluzioni che giocano con le sue iniziali, a Vuedu, visto e dovuto in francese. Vuedu adesso si conosce, forse più all'estero che in Italia ma ha già una bella fetta di clienti che la designer vuole fidelizzare; questa la sua ambizione. Inizia a farsi conoscere con le fiere di settore, Who's Next, Milano Super tra un aiuto dai fondi dell'UE e della Regione ed investimenti propri. Gli sforzi economici la premiano e così accoglie domande di ordini da parte dell'Austria, dell'Inghilterra e del Giappone. C'è chi ormai in fiera va dritto dritto da Vuedu a chiedere e chiedere ancora gli ordini per le stagioni successive.

Vuedu: semplicità, gioco e geometria

La sua moda è un ritorno al passato con tessuti come la vigogna e crêpe di lana, è un RTW che coccola il cliente in ogni sua richiesta. Si punta sull'alta qualità con la realizzazione per mano di artigiani solo Made in Sicily, una produzione a km 0 insomma! I numeri in produzione permettono quindi un mix di collaborazione tra sartoria ed iter industriale. Quando si parla di stile Vuedu Daniele è sicura, sono cinque i concetti chiave della sua filosofia: geometria, gioco, favola, semplicità ed il Giappone ma quello occidentalizzato. Da architetto, le geometrie non possono mancare; ama l'idea del bianco e nero che da maggior risalto alle forme, ma deve per ovvi motivi anche adeguarsi alla voglia di colore richiesto dal suo target. Vuedu veste una donna semplice, se vuoi anche rigorosa, ma che ama divertirsi ed essere ironica.

Altro dettaglio importante è Vuedu Factory che nel tempo si è evoluto ed ora si dedica più a sè. Prima potevi trovare Vuedu mimetizzato con proposte firmate da altre aziende, ora invece appena entri tovi una gallery che da risalto alle collezioni del brand. Ma non di solo moda vive la factory. Anche l'interior design è protagnista, insieme al cliente. La Factory è un'oasi felice secondo tutti quelli che, conclusa un'intensa giornata di lavoro, non vedono l'ora di passare da qui, bersi un bel bicchiere di vino buono e fare quattro chiacchiere immersi nel design e nella moda.

Vuedu: semplicità, gioco e geometria

Ma la designer notata da Elle, Vogue e Marie Claire, è punto di crescita per i giovanissimi designer che, conclusi gli studi, vogliono imparare a vivere in pratica la progettazione della collezione fino alla realizzazione. Ma non solo questo quando si parla di dare voce ai giovanissimi. Vuedu per creare il suo total look ha coinvolto giovani designer che tra collane, spille ed altri accessori hanno esaltato ancor di più la collezione ed a sua volta Vuedu ha aiutato questi a farsi conoscere ed a vendere alle fiere.

Da poco tornata da Who's Next di Parigi, dove ha conosciuto nuovi possibili clienti, ma soprattuto ha incotrato i suoi storici, Vuedu è pronto pe Milano Super a fine febbraio!

Vuedu: semplicità, gioco e geometria

A fine intervista ci soffermiamo a chiacchierare sulla crisi e come questa spesso ti porta a modificare anche se solo in parte le tue idee di partenza; questa visione un po' cupa Daniela Vinciguerra riesce a colorarla svelandomi che spesso in queste situazioni che ti portano a sgomitare per trovare una soluzione ti capita anche di trovarne una ancor più vincente da quella di partenza.


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