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Waiting for tomorrow

Da Rafahell
Poca voglia di "bloggare" oggi...c'è la centrifuga accesa nella mia mente, come dicevo ieri.
Ieri ho avuto alcune certezze o, meglio, mi sono state rivelate alcune verità che possono essere più o meno interpretate.
Sono cose molto personali e magari non starò qui a scriverle.
Mi si è aperto in parte un mondo, un mondo che non guardavo o non volevo guardare. Ed è un mondo solo mio. Personalissimo.
Ho passato tanti giorni della mia vita (direi quasi tutti!) a preoccuparmi per il prossimo, per gli altri...per gli amici, per la famiglia, per una donna...senza mai guardare a me. Senza mai osservarmi con attenzione e vedere se io stavo andando bene nell'avventura dell'esistenza.
Poi, dopo alcune chiacchierate e alcuni eventi, mi rendo conto di non avere dato spazio all'uomo che guardo nello specchio tutte le mattine. E tutte le paure, i timori, le insicurezze...hanno preso forma davanti ai miei occhi. Scientificamente si chiamerebbe "Carenza di autostima". Io la chiamo "Vita non vissuta".
Beh, il concetto andrebbe approfondito...e forse oggi non è proprio il giorno giusto per lasciarsi andare a riflessioni o facile umorismo, come piace a me.
Vi lascio con alcuni versi...una nuova cosa che mi viene da fare da ieri, quando vi ho congedato con una frase di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro....
bye bye

"And I've lost who I am and I can't understand why my heart is so broken...all I know's that the end's beginning...all this time spent in vain, wasted years, wasted again...
All is lost but hope remains and this war's not over..."
(Trading Yesterday)

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