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Wake Wood – Pet Sematary all’inglese

Creato il 19 luglio 2011 da Soloparolesparse

Se aveste la sventura di perdere un vostro caro e qualcuno vi promonesse un metodo per riportarlo in vita, declinate con gentilezza.
Non vi fosse bastato Pet Sematary a capire che riportare in vita i morti non è cosa buona, potrebbe esservi utile a convincervi definitivamente questo Wake Wood.

Wake Wood – Pet Sematary all’inglese

La giovane coppia protagonista (veterinario e farmacista) perdono la propria figlia attaccata da un cane (la cosa non è secondaria).
Per provare a ricominciare si trasferiscono a Wake Wood, ridente e depressa cittadina.

Qui però scoprono che gli abitanti, guidati dal misterioso Arthur, hanno la simpatica abitudine di riportare in vita i loro morti (ma solo per tre giorni, cosa credete!)
Il problema è che il processo è molto complicato ed ha una serie di limiti.
Ed infatti questa volta qualcosa non funziona e la piccola Alice orna si in vita ma è un po’ più birboncella di come i genitori la ricordavano.

L’ho messa un po’ sul ridere ma il film di David Keating non è per nulla malaccio.
L’inizio è forte e deciso.
Brevi flash per farci capire cosa è successo e si arriva dritti dritti alla morte della bambina.
Poi da lì un discreto viaggio nelle menti dei due genitori e soprattutto nei personaggi che vivono nella misteriosa cittadina.

Arthur è inquietante oltremodo e ci si aspetta che nasconda un segreto di quelli tosti. La faccia bonacciona di Timothy Spall non diminuisce l’effetto di irrequietezza.
Anche Eva Birthistle e Aidan Gillen fanno il loro pur con interpretazioni non certo indimenticabili.

Wake Wood – Pet Sematary all’inglese

Le cose migliori del film sono le scene un po’ più cruente.
La morte del fattore schiacciato dal toro, gli omicidi sul finale… un po’ di sangue che non sfigura in un horror che si rispetti.

Solo che in tutto questo rosso la sequenza più splatter è quella del tutto naturale del parto cesareo cui viene sottoposta la mucca, che ha però un suo significato importante nel richiamo alla sequenza clou.
Sequenza clou che mi sembra essere quella del rito per riportare in vita il morto di turno, un complicatissimo rituale che conduce ad una vera e propria rinascita dalla morte.
Una sequenza davvero interessante.

In fin dei conti però potremmo anche classificare Alice in quella schiera di bambini cattivi che ricorrono continuamente nel cinema degli ultimi decenni, sebbena questa volta (ma spesso è così) nessuna colpa si possa imputare al personaggio.

Horror vero, insomma e discretamente realizzato.


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