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Waldo – Robert A. Heinlein

Creato il 05 ottobre 2013 da Maxscorda @MaxScorda

5 ottobre 2013 Lascia un commento

Waldo
Urania decide ancora una volta di farmi un gran regalo con una ristampa doppiamente gradita perche’ in parte per me inedita e per Heinlein ovviamente. Quante volte mi ripeto sulla vecchia fantascienza, sui grandi libri letti da ragazzo e cosi’ di seguito. Non intendo tediare oltre.
Heinlein pero’ ed e’ un dato di fatto, e’ nell’olimpo del grandi autori del genere e certamente occupa una poltrona in prima fila tra le mie preferenze.
Si diceva della ristampa, ebbene la collana offre nuovamente all’attenzione dei suoi lettori due racconti lunghi o romanzi brevi che dir si voglia, "Waldo" appunto e "Anonima stregoni", il primo del 1942, l’altro del 1940.
Il racconto che intitola la raccolta prende il nome dal suo protagonista, un malato miastenico, quindi estremamente debole al punto da dover vivere nella bassa gravita’ lunare.
Si da il caso pero’ che Waldo sia un genio e che del suo handicap abbia creato un successo con l’invenzione di appendici meccaniche, dette waldi appunto, controllate dal suo corpo attraverso estensioni cibernetiche.
Sulla Terra intanto una formidabile fonte di energia in apparenza inesauribile e sicura, inizia a creare problemi agli esseri umani e a generare malfunzionamenti. Waldo sara’ incaricato di scoprire la causa.
Il secondo racconto, "Anonima stregoni" racconta la storia di un normalissimo imprenditore edile, in un mondo pero’ che conosce la magia come dato di fatto, una forza con la quale fare i conti e che puo’ creare grossi guai o risolverli a seconda dell’uso.
Si dira’ che ben poco hanno in comune i due racconti ma non e’ cosi’ dal momento in cui la magia o una forma di energia sconosciuta e alternativa, e’ alla base di entrambi.
Heinlein ribalta l’assunto di Clarke quando dice che "ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia" perche’ in realta’ ci domanda se e’ possibile che la tecnologia ci abbia accecati innanzi la magia e se col tempo abbiamo perso le capacita’ di riconoscere una forza presente alla pari delle altre tre, gravitazionale, elettromagnetica e nucleare, della quale percepiamo a stento gli effetti senza riconoscerne la causa.
Heinlein trasforma una superstizione in un dato fisico e se il mondo che descrive in "Anonima stregoni" avrebbe potuto essere in un banalissimo Harry Potter, in realta’ acquista senso o spessore proprio attraverso le basi scientifiche che lo sostengono, spiegazioni sviluppate in "Waldo".
Basterebbe questo per rendere i racconti originali ed interessanti ma va aggiunta una capacita’ quasi precognitiva dell’autore nell’immaginare certe tecnologie o addirittura intuizioni scientifiche che solo Feynman sapra’ spiegare attraverso l’elettrodinamica quantistica oltre a tutta una serie di similitudini col mondo attuale e quanto ci aspetta in futuro.
E ancora, come non bastasse, la modernita’ del linguaggio, la velocita’ di battute ed intuizione, fa di Heinlein un degno precursore di un certo minimalismo alla pari di John Fante con in aggiunta uno humor formidabile e irresistibile.
Credo non serva altro. Raccolta da avere ad ogni costo.


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