Pil Usa sotto attese
Non bastano le ottime trimestrali di Visa, Amazon, Biogen e Google. In calo Microsoft, Intel e Cisco. Forti rimbalzi per petrolio e oro.
La seduta della vigilia aveva lasciato parecchi dubbi, “l’uscita” di un Senatore democratico che aveva riportato presunte dichiarazioni della Yellen aveva senza dubbio condizionato l’andamento degli indici borsistici.
Oggi dal mercato sono arrivati segnali inequivocabili, negli ultimi due mesi abbiamo visto quattro fasi ribassiste e ci troviamo proprio in un vortice che non promette nulla di buono.
Ad un certo punto sembrava che i rialzisti potessero avere la meglio, al termine della mattinata newyorkese infatti sono arrivati acquisti a pioggia che hanno portato il Nasdaq sul massimo di seduta, lo S&P500 in territorio positivo ed il Dow Jones praticamente ad azzerare le perdite, ma ecco che improvvisamente quando mancava esattamente un’ora e mezza alla chiusura delle contrattazioni, puntuali come un orologio svizzero si sono scaricate ondate impressionanti di vendite che hanno portato, in 90 minuti, i tre indici a perdere circa un punto e mezzo percentuale.
Tutti attendevano il dato del Pil relativo al quarto trimestre che, nonostante il forte aumento dei consumi, in prima lettura si è fermato ad un +2,6% che potremmo definire insoddisfacente (attese +3,2%), occorre però dire che hanno superato le previsioni degli economisti gli altri due dati macro attesi per oggi.
Il Chicago PMI è salito a quota 59,4 punti anziché scendere a 58 come nelle previsioni, mentre l’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’università del Michigan è arrivato addirittura a 98,1 punti, ossia il miglior dato degli ultimi undici anni. Ed anche dal lato trimestrali le cose sono andate decisamente bene.
In particolare sul Nasdaq abbiamo avuto un’ottima reazione del mercato ai dati di Google, ma sono saliti in orbita Biogen ed in particolare Amazon il cui ritorno all’utile è stato festeggiato con un rialzo a doppia cifra.
Ma la notizia del giorno è il fortissimo balzo delle quotazioni del petrolio che ha guadagnato l’8,3%; il WTI è così arrivato a 48,24 dollari per barile, mentre il Brent è tornato a 53 dollari.
Seduta esattamente contrapposta a quella della vigilia anche per l’oro tornato a 1.284 dollari per oncia.
Insomma è successo tanto oggi sui mercati ed occorre riflettere molto per capire quali potranno essere gli sviluppi a Wall Street.
Dow Jones (-1,45%) soltanto Visa (+2,79%) ha resistito alle vendite, merito di una trimestrale migliore delle attese.
Ancora un calo per Microsoft (-3,83%), forti vendite poi su altri due titoli quotati al Nasdaq, si tratta di Intel (-3,42%) e Cisco Systems (-3,16%).
S&P500 (-1,19%) rialzi a doppia cifra per Amazon (+13,71%) e Biogen (+10,17%), quindi Google Class A (+4,74%), come già anticipato tutto merito delle trimestrali
Continua la discesa di Abbvie (-4,39%), quarto ribasso nelle ultime cinque sedute per Hewlett Packard (-4,27%), quindi inevitabili prese di profitto per Southern Co. (-3,92%).
Nasdaq (-1,03%) rimbalza Vimpelcom (+4,96%), seguito da Google Class C (+4,67%) quindi Broadcom (+2,74%)
Iniziano male l’anno Paccar (-6,15%) e Viacom (-4,56%) brutta seduta anche per Dish Network (-4,26%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro