Nel giorno di Alibaba
Bene Microsoft, Verizon e McDonald’s. In calo Caterpillar, Intel e Goldman Sachs. Sul Nasdaq in vista Amazon, Google ed Amgen.
Per chi vuol capire cosa siano le scadenze tecniche basta che assista agli ultimi cinque minuti di contrattazione, ed ora stiamo a vedere cosa accadrà nelle prossime settimane.
Certo, avendo terminato le contrattazioni, mantenendo un seppur minimo guadagno, il Dow Jones ha stabilito il nuovo massimo storico, mentre lo S&P500 si deve accontentare di aver ritoccato il massimo assoluto solo in intraday.
Se gli indici di Borsa sono risultati poco variati lo stesso non si può dire per il settore valutario, il cross Eur/Usd, che ieri era tornato sopra quota 1,29 ha chiuso oggi, scendendo di quasi una figura a 1,2828 avvicinandosi così al livello di 1,28 che nel 2013 è stata un po’ una barriera, scendendo ancora si potrebbe arrivare su quota 1,27 come nel novembre 2012, più giù ancora ci sarebbe quota 1,21 toccato nel luglio 2012.
Oggi comunque era il gran giorno per Alibaba, dopo aver rivisto all’insù il prezzo dell’Ipo, portato a 68 dollari, l’azienda cinese ha avuto difficoltà a fare prezzo in apertura, ed il titolo è entrato in contrattazione dopo un paio d’ore. Al termine della seduta il prezzo di 93,89 dollari (+38,1%) ha fatto sì che la valutazione della società sia di 230 miliardi di dollari, più di Facebook (che vale all’incirca 200 miliardi di dollari).
Non è stata una sorpresa assoluta, il colosso dell’e-commerce cinese, infatti, nel 2013 ha fatturato “soltanto” 8 miliardi (contro i 16 di eBay ed i 75 di Amazon), ma perché ha commissioni bassissime visto che ha prodotto “scambi” per 248 miliardi di dollari, cioè più di Amazon ed eBay messe assieme.
Per quanto riguarda i record Alibaba ha raccolto con l’Ipo 21,77 miliardi di dollari, ma se si include l’esercizio delle opzioni si arriva a superare i 25 miliardi di dollari risultando così la più grande Ipo di tutti i tempi battendo il precedente record mondiale che apparteneva già ad una cinese, la ABC (Agricultural Bank of China) che si è fermata a 22,1 miliardi di dollari.
Dow Jones (+0,08%) non si ferma Microsoft (+1,80%) soltanto in un brevissimo periodo fra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 ha fatto registrare quotazioni superiori rispetto a quella attuale. Quinto rialzo di fila per Verizon (+1,33%), continua il rimbalzo McDonald’s (+0,94%) anche se per il momento il 2014 è stato un anno decisamente amaro per gli azionisti.
Scende ancora Caterpillar (-1,75%) che dimostra come non sia certo un buon momento per i titoli ciclici. Occorrerebbe invece parlare di prese di profitto per Intel (-1,00%) e Goldman Sachs (-0,90%).
S&P500 (-0,05%) lo straordinario successo di Alibaba ha sostenuto anche Amazon (+1,94%), alle sue spalle Exelon (+1,87%) quindi il biotecnologico Amgen (+1,40%)
Sul fondo AIG (-1,94%), in calo anche Bank of New York Mellon (-1,42%) e Schlumberger (-1,21%).
Nasdaq (-0,30%) vola letteralmente Vertex Pharma (+6,57%), soltanto in cinque sedute dal 28 febbraio al 3 marzo del 2000 il titolo ha chiuso ad un livello superiore a quello odierno. Ottima seduta anche per Liberty Global (+1,98%) e Google (+1,36%).
Ennesimo scivolone per Vimpel (-5,11%), scendono anche Illumina (-3,18%) ed Akamai Tech (-3,00%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro