Wall Street: tutti vogliono comprare

Da Pukos

 Ancora superati i record storici

Bene Amex, Goldman Sachs ed Intel. In calo Pfizer, The Travelers e McDonald’s. Sul Nasdaq bene Baidu ed Amazon, in calo ancora eBay.

Incredibile vedere come negli ultimi tre minuti di contrattazione si siamo scaricate sui listini americani ondate impressionanti di acquisti, così gli indici Usa hanno terminato le contrattazioni sui massimi di giornata che, ovviamente sono anche massimi storici.

Il venerdì sera accade sempre il contrario, negli ultimi minuti solitamente si assiste a qualche vendita “precauzionale” visto l’incombente fine settimana, soprattutto se l’ottava era risultata rialzista proprio come questa che si è appena conclusa.

Ma oggi non è andata così, anzi, come detto, gli ultimi minuti sono stati impressionanti, tutti volevano comprare … non importa a che prezzo, ma bisognava comprare.

Ma personalmente ricordo sempre TANSTAAFL ossia l’acronimo di “non esistono pasti gratis” che è sempre e soltanto una grande ed assoluta verità. E la crisi economica più importante del dopoguerra, cioè quella del 2008, che per noi italiani non è ancora terminata, è la più evidente dimostrazione della verità dell’assunto, Se avesse funzionato l’effetto moltiplicatore tanto caro ai neo-keynesiani, oggi saremmo tutti ricchi e non nella situazione nella quale ci troviamo.

Ma non è questo il luogo in cui sviluppare certi discorsi, mi riprometto però di riprendere l’argomento perché lo trovo particolarmente interessante.

E gli Usa hanno così superato la crisi del 2008 anche dal punto di vista occupazionale, per quanto riguardava la Borsa ciò era accaduto già parecchio tempo fa, lo S&P500 aveva ritoccato i livelli pre crisi già ad inizio 2013, ma oggi con i nuovi 217.000 posti di lavoro creati nel mese di maggio si sono recuperati tutti gli 8 milioni di impieghi persi a causa della crisi.

Tutto bene quindi?

Non proprio perché il debito pubblico nel frattempo è esploso ed il Pil del primo trimestre di quest’anno è risultato in calo dell’1%, sarà stata colpa del freddo, ma ora siamo curiosi di vedere come si chiuderà il trimestre in corso, dopotutto mancano soltanto tre settimane.

Dow Jones (+0,52%) cominciamo subito con un massimo storico, quello di American Express (+2,27%) arrivato a quota 94,91 dollari, bene anche Goldman Sachs (+2,22%) che torna a superare la media delle quotazioni dell’ultimo anno. Da rimarcare poi l’ottavo rialzo nelle ultime dieci sedute da parte di Intel (+1,84%) tornato sopra quota 28 dollari, non accadeva da oltre due anni.

Quasi un titolo su tre, però, ha terminato la seduta con un ribasso, i più significativi sono stati: Pfizer (-1,14%), The Travelers (-0,64%) e McDonald’s (-0,48%).

S&P500 (+0,46%) svetta Ford Motor (+2,40%) che precede Schlumberger (+2,00%) ed Amazon (+1,89%).

Sul fondo Biogen (-0,81%), Walgreen (-0,75%) e Occidental Petroleum (-0,52%).

Nasdaq (+0,59%) torna a volare Keurig Green Mountain (+8,39%), recupera Baidu (+3,56%) e prosegue il suo straordinario 2014 Illumina (+2,96%).

Maglia nera ancora ad eBay (-1,74%) la cui crisi ormai si è fatta preoccupante con la quotazione tornata sotto la soglia dei 50 dollari (minimo dell’anno). Prese di profitto invece per Maxim Integrated Products (-1,19%) e Facebook (-1,09%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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