Mi avvicinai alla musica del destino in seguito a un periodo di disaffezione al metal estremo, e raccolsi informazioni inerenti le sue origini leggendo recensioni e articoli a tema. Nella maggior parte dei casi mi imbattei in descrizioni poco lusinghiere e compresi di non dover dare retta a ciò che leggevo sulle riviste cartacee. Fu navigando in internet che conobbi i Warning di Harlow, autori di un unico album pubblicato nel dicembre 1999 da Miskatonic Foundation. Non riuscii a sapere nulla su di loro, e The Strength To Dream si rivelò essere di difficile reperibilità, tanto che quando li vidi dal vivo al Doom Shall Rise III di Göppingen non portarono nessuna copia del cd. La loro esibizione si rivelò essere di una potenza e intensità senza eguali e i brani eseguiti mi rimasero in testa per lungo tempo. La presenza scenica del cantante e chitarrista Patrick Walker mi colpì a tal punto che quando lo incontrai di fronte alla facciata della chiesa sconsacrata dove si svolgeva il festival, lo osservai con ammirazione senza riuscire a rivolgergli la parola. Non mi importava sapere chi fosse o cosa facesse nella vita di tutti i giorni, perché la musica da lui composta e i testi che la accompagnano bastavano a riempire il mio vuoto interiore. Ammiro i musicisti che trattano di emozioni con sincerità, e “How Can It Happen?” trasmetteva le sensazioni che avrei voluto esprimere io stesso se solo avessi avuto la possibilità di imparare a suonare in modo decente, trovando altri ragazzi che potessero capirmi a fondo. La ricerca di musica malinconica rifletteva il bisogno di comprendere il mio stato d’animo e trovare una sana valvola di sfogo. I Warning hanno significato tutto ciò e da allora ho guardato a Patrick Walker, Marcus Hatfield e Stuart Springthorpe come a persone speciali.
The Strength To Dream ha girato ininterrottamente nel mio stereo per oltre un anno e mezzo, vale a dire sino all’uscita del secondo album Watching From A Distance. Inizialmente rimasi spiazzato, perché il suono era particolare, ed episodi quali “Faces” e “Echoes” mi parvero di poco inferiori rispetto a quelli inclusi in The Strength To Dream. La forza del secondo album dei Warning era da ricercarsi nel suo insieme e nella profondità dei testi scritti da Patrick Walker: ripetuti ascolti mi permisero di apprezzarlo e rendermi conto di quanto i brani in esso contenuti fossero intensi almeno quanto “The Face That Never Dies”. Nel frattempo ebbi modo di ascoltare i due demo tape realizzati prima della pubblicazione di The Strength To Dream, debitori nei confronti di Saint Vitus e Revelation. In particolare Revelation Looms si rivelò essere un piccolo gioiello, degno di stare a fianco delle autoproduzioni di Cold Mourning e Pale Divine.
Credo non esistano parole adatte a descrivere quanto i Warning abbiano significato per la mia crescita musicale ed emotiva, e mi sento di aggiungere soltanto che la loro debba essere considerata musica senza tempo.
Warning 1996: John Sellings (basso), Stuart Springthorpe (batteria), Patrick Walker (chitarra, voce). Foto promozionale.
Warning Live: Doom Shall Rise III, 2005, Göppingen, Germania. Foto scattata da Francesco Dentella.
email print