Warriors, probabile anno di transizione

Creato il 14 agosto 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Ad Oakland c’è voglia di ricostruire, e senza fretta. La squadra, ceduta dall’ex proprietario Chris Cohan alla cifra record di 450 milioni di dollari (il precedente record era dei Suns, venduti nel 2004 a 401 milioni), è andata in mano a Joe Lacob e Peter Guber, i quali hanno battuto la concorrenza del miliardario Ellison (patrimonio stimato intorno ai 25 miliardi di dollari). I due, poco dopo l’acquisizione della franchigia, hanno dichiarato di voler far cambiare volto alla squadra, facendola crescere anno dopo anno. Il punto fermo della squadra, ovvero “l’intoccabile” è, e sarà, senza dubbio Stephen Curry, play-guardia ex Davidson Wildcats, ed è proprio quello che ha fatto intendere anche il GM Riley: “Vogliamo costruire la squadra attorno a Curry, è il nostro futuro“.

Fin’ora il mercato in casa Golden State è stato abbastanza positivo: ottimo l’acquisto di David Lee (lungo che supera di poco i 2 metri, ma capace di strappare tanti rimbalzi e di produrre molto in attacco), nonostante si sia rinunciato a Anthony Randolph, giocatore molto interessante e di grande prospettiva, mandato ai Knicks come contropartita (insieme ad Azubuike e Turiaf, ndr). Inoltre, l’aver rinunciato a Maggette, spedito a Milwaukee in cambio di Gadzuric e Bell, è stato un buon colpo visto che il primo ha un contratto da più di 7 milioni di dollari in scadenza la prossima estate. Nel run&gun (o caos organizzato) espresso dai Warriors nelle ultime stagioni, l’ex Clippers c’entrava davvero poco, e la sua propensione a fermare la palla nelle sue mani non l’aveva messo in cima alla lista dei preferiti di coach Don Nelson.

Ora l’incognita sembra essere Monta Ellis, giocatore di infinito talento e macchina da punti, che sembra essere sul mercato; infatti, se dal punto di vista statistico è stato il migliore dei Warriors nell’ultima stagione, è anche vero che non ha dimostrato grande altruismo e non è sembrato il giocatore adatto per portare una squadra avanti da solo, ed è questo il motivo per cui probabilmente, quando si dovrà fare una scelta se lui o Curry, sarà lui ad essere ceduto.

Se vogliamo dare una piccola e breve occhiata alle cifre dei Warriors della passata stagione, vediamo un inquietante 26-56 (31.7%), che però si potrebbe giustificare in parte, con i continui infortuni capitati a quasi tutto il roster. Ecco, gli infortuni… una parola che nella Baia è ormai frequente, troppo. Il grave infortunio di Ekpe Udoh, ex Baylor chiamato alla 6a (si parla addirittura di 6 mesi di stop) e del nuovo acquisto Wright (aggiunto all’infortunio ad 1 dito della mano occorso a David Lee con il team USA) sono la prova della sfortuna di questa squadra, che si spera possa cessare in tempi brevi.

Questa stagione quindi, dovrebbe essere di transizione, e potrebbe servire per riuscire a trovare un sistema efficace per la squadra facendola crescere. I margini di miglioramento ci sono tutti, e Curry potrebbe davvero diventare il go-to-guy della franchigia Californiana. Riprendendo il famoso detto dei Fans dei Warriors nella leggendaria serie con i Mavs di qualche anno fa, vinta 4-2, “We Believe”.


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