WASProject costruisce case in argilla con una stampante 3D

Creato il 20 marzo 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

L’argilla, come quella della vespa vasaia, e una grande, grandissima stampante 3D alta tra i 10 e 15 metri. E come l’insetto, costruire una casa. Sembra quasi fantascienza, invece sarà realtà perché già oggi l’italiana WASProject ha inventato il composto giusto di argilla e sta costruendo prototipi in grado di costruire oggetti di dimensioni più che importanti.

(wasproject.it)

Al momento esiste la stampante che costruisce oggetti di 80 per 80 centimetri. Ma in lavorazione c’è quella alta quattro metri che arriva ad assemblare moduli di due metri per due in 48 ore. “Piccolo, ma dove una persona riuscirebbe a entrare”, spiega Marco Martelli, project manager di WASProject all’Adnkronos. ”L’idea di fondo – racconta – nasce ispirandosi alla vespa vasaia. Massimo Moretti, ideatore del progetto, un giorno vide quell’insetto lavorare per un nido. Si è accesa la lampadina, pensando all’unione della tecnologia del filamento plastico fuso con una stampante di grandi dimensioni. Si poteva studiare come la vespa vasaia si costruiva la sua casa, arrivare allo stesso concetto e trasferirlo”, spiega il project manager.

Poi è arrivata l’idea dell’argilla, perché nel mondo le case si costruiscono anche in argilla. “Massimo Moretti è andato in Sardegna, dove ci sono comunità che hanno la cultura della costruzione di case in quel materiale. Quindi l’idea – dice Martelli - è stata quella di costruire una stampante che potesse costruire moduli abitativi ricavando il materiale sul posto, che ha un costo molto basso e che così non va trasportato”.

Un sogno, quello di Moretti e del suo team, che non ha impattato contro lo scoglio dei finanziamenti, dei donatori, dei contributi istituzionali. “E’ chiaro – afferma Martelli – che qualsiasi idea, anche la più bella e la più umanitaria, ha bisogno di essere supportata economicamente e non si può vivere solo di finanziamenti e supporti. Alla base ci deve essere una logica imprenditoriale. Per questo abbiamo sviluppato il business delle stampanti 3D classiche, per finanziare questo grande progetto che necessita di risorse. Abbiamo iniziato a sviluppare stampanti ad uso domestico. Abbiamo anche sviluppato una linea di stampanti che si rivolgono alla piccola e media impresa – continua – che hanno un taglio più professionale e formati medio grandi. Con la tecnologia open source e l’ottimizzazione del nostro processo, molto flessibile, garantiamo dei prezzi bassi”.

Un cane che si morde la coda, ma con soddisfazione, perché attraverso la vendita dei dispositivi al pubblico e alle piccole e medie imprese, WASProject si finanzia e reinveste nello sviluppo della stampante ‘gigante’, per la quale il team dovrà fare un salto di qualità e risolvere alcune problematiche tecniche. L’obiettivo, racconta il project manager, “è quello di presentarci all’Expo 2015 di Milano con la macchina grande da dieci, quindici metri. E’ enorme, ma è facilmente trasportabile ed è leggera. E’ assemblabile molto velocemente sul posto. A differenza di altri che fanno stampanti per le case – aggiunge – che sono a ‘carro ponte’ ai quali servono spazio e sono molto complessi”. Insomma, “le chiavi vincenti sono la trasportabilità e anche il basso consumo energetico perché la tecnologia usata richiede poca energia”.

Al momento, continua Martelli, “abbiamo una stampante di 2,5 metri di altezza e stampa prototipi di 80×80 centimentri in argilla. Stiamo lavorando allo step due, stiamo per assemblare una stampante che raddoppia le dimensioni, arrivando a 4 metri di altezza e che andrà a stampare un modulo abitativo di due metri per due in un paio di giorni”. ”La cosa bella”, aggiunge Martelli, è che la casa può essere progettata da un architetto, con forme anche belle, facendo design a basso costo, dando casa a qualcuno con una forma che non deve essere per forza brutta. E’ un plus. Oltertutto durante la costruzione si possono inserire oggetti, come travi o mattoni, e poi ricominciare con l’argilla. Le possibilità sono tantissime”.

E poi c’è la comunità che si sta creando intorno. Una comunità che lo stesso Martelli definisce “affascinata” dall’idea: “Molte persone sono colpite da questo progetto dal largo respiro. L’idea di acquistare una stampante da noi porta a sentirsi parte di un progetto più importante. E’ come se sposasse una filosofia. Anche perché non è solamente una strategia di marketing la nostra, ma è una cosa nata in maniera naturale”.


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