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Wasted on the young

Creato il 13 novembre 2011 da Einzige
Wasted on the youngla vita e la morte della gioventù alto borghese, glitterata e spensierata della Gold Coast australiana: tra un party e l’altro- e sniffate di coca, terrore psicologico e abuso fisico- ci scappa lo stupro. ma il piccolo nerd della scuola non ci sta, e punta i piedi: ora si gioca pesante.
I.gioventù sprecata
il film veicola un messaggio che è una bomba: con gli occhi di Darren è come se viaggiassimo nel micro-cosmo imbellettato, luccicante e hi-tech della scuola privata- e dell’opulento ambiente sociale (la casa dei ragazzi ne è l'emblema) di provenienza dei suoi iscritti- teatro dei misfatti ed epicentro del moto tellurico che scuoterà una volta per tutte la vuotezza e l’apatia che dominano le esistenza della generazione 2.0. praticamente: è un inno alla ribellione. ne abbiamo tutti abbastanza del modus mafioso e pseudo-criminale di gestione del Potere (la scuola, in particolare, ma anche la società- quella vera, quella con gli adulti- per associazione) ma nessuno muove un dito. “è così perché noi permettiamo che sia così”: la risposta a quasi tutto è nell’immobilità (immobilismo?), ché è più facile rimanere anestetizzati piuttosto che alzarsi e decidere- decidere di cambiare le cose.
Wasted on the young
II.l’incisività del silenzio (nessun dorma)
l’umiliazione e le vessazioni sono l’unico mezzo di coercizione e cooptazione: non si parla altra lingua, se non quella della sopraffazione. psicologica in primis. è proprio questo che si vuole smuovere: risvegliare una generazione dalla superficialità cui è incatenata (lo scambio di battute glaciale fra Darren e una delle ragazze di Zack, il capetto), ri-sintonizzarla con la propria interiorità, ovvero emotività, messa in congelatore senza data di scadenza, poiché inutile ai fini dell’accettazione dei pari, ribadire che è solo attraverso l’azione (un'azione ragionata, pianificata, intelligente) che ci si può liberare dal torpore in cui è estremamente più facile cullarsi.
III.diorama
effettivamente il ruolo della tecnologia è preponderante nella spiegazione dell’alienazione dei ragazzi, che intasa qualsiasi via di comunicazione diretta a favore di un astrattezza fredda che, alla fine, fa sembrare tutto finto. i social network come nuove piazze di paese, in cui è estremamente facile far passare una menzogna per legge, e l’iper-utilizzo degli sms (lapidari, asciutti, infedeli) quale solo mezzo per inter-facciarsi e relazionarsi coi propri pari, disidratano gli umori personali e le sensazioni pure, facendoli mediare e, infine, rendendoli qualcosa d’altro: qualcosa di finto. eppure- e qui sta il discorso portante- nonostante apatia e alienazione, che dominano indirettamente le nostre vite, e coercizione e autoritarismo psicologico, che dominano praticamente le nostre vite, c’è spazio, opportunità e, soprattutto, ricettività per far passare il messaggio della Rivoluzione.
Wasted on the young
titolo originale: Wasted on the Youngun film di Ben C. Lucas2010

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