Queste breve post si scrive da solo. Perché non si può avere uno spazio a disposizione e fare finta di niente. Come non è giusto parlare di violenza solo il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne.
Ma non è così grazie al cielo. Non è così nelle scuole, dove si cerca di cercare di intraprendere annualmente progetti a lungo termine che promuovano reazioni e relazioni paritarie e non violente. Non è così nelle piccole realtà, dove molte associazioni, ogni giorno, ogni mese dell’anno si adoperano perché il silenzio non ci intorpidisca il cervello e perché le nuove generazioni possano vivere in un mondo libero dalla paura e dalla violenza. Un’utopia? Forse. Tempo perso? Mai … se è vero che ogni goccia d’acqua contribuisce a creare l’oceano. Probabilmente anche tutti i cortei, gli spettacoli teatrali, i dibattiti pubblici e le conferenze che vengono organizzati in questo periodo, hanno in pratica pochi effetti sugli uomini violenti. Ma coinvolgere in modo continuativo i bambini e i giovani è fondamentale perché loro possano diventare adulti con abilità relazionali migliori di quelle dei loro genitori. E non mi venite a raccontare che la prevenzione non è efficace perché è l’unica strada da percorrere. O quasi.
La prevenzione sulla violenza e …. la sensibilizzazione alla solidarietà e al reciproco sostegno e rispetto.
Il 25 novembre è solo il simbolo di un grido che in questi giorni si fa più acuto, insistente e soprattutto più forte : Non siamo soli.
C’è una possibilità. Possiamo scegliere… scegliere di chiedere aiuto.
Un abbraccio a tutti voi
A presto. Sa
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