
I due arrivano ma continuano ad avvenire strani fenomeni e anche i vicini sembrano sapere qualcosa di cui loro non sono a conoscenza.
Sembra proprio che quella casa abbia bisogno di una famiglia...
In genere non guardo molto alle locandine dei film in cui c'è scritto "dai produttori di..." perchè sotto sotto penso che ci sia sempre la fregatura.
Si nasconde il nome del regista , evidentemente non spendibile perché sconosciuto ( ed è il caso di questo film scritto e diretto dall'esordiente Ted Geoghegan, con alle spalle una discreta carriera di produttore alle spalle).
Ma qui quando mi si nomina The House of the devil e poi quando si va a vedere più in profondità nel carniere dei produttori ci sono titoli come The Innkeepers, Stake Land e il recente e gradito Starry Eyes, beh , come dire, avete catturato la mia attenzione.
Speravo poi in cuor mio di trovarmi di fronte a un horror dallo stile vintage sulla falsariga di The House of the devil che , guarda il caso, era il titolo scelto per invogliare gli spettatori.
E per una volta il mio desiderio è stato esaudito.
Ambientato nel 1979 , We Are Still Here mette subito in chiaro il suo gioco: casa infestata , fantasmi, difficile elaborazione del lutto,una comunità chiusa che dietro l'apparente simpatia mostra segni di ostilità senza preoccuparsi di nasconderli, un'ambientazione innevata, immacolata che aspetta solo di essere colorata col rosso del sangue.

E poi arriva lei , madama violenza, che seppur attesa, scoppia in modo improvviso e incoercibile verniciando con il rosso del sangue tutto quello che trova sulla sua strada.
Naturalmente mi guarderò bene dal spoilerare quello che succede ma vi assicuro che We Are Still Here è una boccata di aria fresca in un panorama inflazionato come quello dell'horror contemporaneo e se per fargli guadagnare ossigeno dobbiamo rivolgerci al passato non vedo perché non dovremmo farlo.

E lui grande maestro lo era, se solo lo avessero lasciato lavorare in pace.
Un rispetto per il nostro regista che probabilmente non abbiamo noi neanche in Italia.
Diciamo che vengono omaggiati i titoli migliori di Fulci ma anche qui se li nominassi spoilerei selvaggiamente.
We Are Still Here dimostra ancora una volta che si possa fare del bel cinema di genere pur lavorando su un canovaccio consunto.
Merito di una regia che scandisce i tempi come un metronomo, merito di una recitazione più che all'altezza, cosa non scontata per il genere.

Altro merito da ascrivere al film è anche quel senso di nostalgia che pervade il film senza divorarlo.
Fatevi un favore : investite 85 minuti della vostra vita in un bell'horror.

PERCHE' SI : aria vintage e nostalgia che però non divora il film, gore e splatter a ottimi livelli, atmosfera tesa , buon livello degli attori.
PERCHE' NO : lo script non brilla per originalità, l'aria vintage potrebbe scoraggiare qualcuno, ipercitazionista ( ma per me va benissimo), la locandina forse spiega un po' troppo.
LA SEQUENZA : c'è una sequenza che sembra presa di peso da L'esorcista ( ma non la descrivo per non spoilerare) e che riesce a far passare lunghi brividi nella schiena.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Non sempre bisogna diffidare della dicitura " dai produttori di " presente sulla locandina.
Questo film mi ha avocato un bellissimo flusso di ricordi cinematografici horror.
C'è sempre qualcuno che riesce a tirar fuori qualcosa di nuovo da canovacci consunti per il troppo uso.
Il cognome italiano dei protagonisti sarà stato un ulteriore omaggio?
( VOTO : 7,5 / 10 )
