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Web company, pubblicità e start up pesano sul bilancio

Da Ebusinessconsulting @ebusinessconsul
Analisi dei dati contabili delle imprese che sbarcano online e puntano sull’e-commerce
Le web company si scoprono dai dati di bilancio. Anche se il boom delle imprese online dei primi anni 2000 si è un po’ affievolito, oggi ci sono presenze più stabili nel settore e la fuga anche verso il web delle aziende tradizionali è continuo. Le società che operano online sono soggette alle regole contabili tradizionali ma vi sono alcuni dati desumibili dai loro conti che proprio per la natura di tali società e dei modi classici con cui operano che risultano di maggiore interesse. In linea generale le finalità economiche delle aziende attive nell’e-commerce non si differenziano da quelle impegnate nel commercio tradizionale: si tratta in ogni caso di imprese commerciali che acquistano e vendono beni (o servizi) o che eventualmente, grazie alle opportunità offerte dalla rete riescono in un sol colpo a produrre e porre direttamente sul mercato i beni o i servizi costruiti in casa, potendo quindi fare a meno di molti tra i servizi «intermedi» tradizionalmente necessari per collocare sul mercato i prodotti.La caratteristiche intrinseche degli affari condotti sul web obbligano a rivisitare le strategie di marketing e comunicazioni, quelle legate agli approvvigionamenti e della logistica e a qualsiasi altro settore dell’impresa. Si può ben dire che ogni elemento caratterizzante l’e-commerce abbia dei risvolti economici e contabili ben precisi che non possono essere tralasciati. Semplificando un modello di gestione si può dire che con l’e-commerce il risultato economico è ottenuto per il tramite di un sito internet che può fungere da vetrina o addirittura da spazio di vendita da cui i clienti possono direttamente prelevare i prodotti. Il tutto si materializza con un ordine telematico del cliente a cui segue o la consegna per via tradizionale (e-commerce indiretto) o la possibilità immediata di scaricare sul proprio hardware il prodotto acquistato. Al momento dell’ordine il cliente può scegliere le modalità di pagamento preferite che oggi sono per la maggior parte effettuate tramite la carta di credito. Per poter analizzare i risultati economici e reddituali nonché la situazione patrimoniale e finanziaria di una web company occorre riassumere brevemente le regole e i principi del codice civile applicabili alle transazioni telematiche. Anche in queste ipotesi infatti il «risultato economico» non è altro che il risultato di un una transazione commerciale o meglio ancora di una pattuizione contrattuale. Il contratto telematico è equiparato a quelli stipulati in forma scritta e ne ha lo stesso valore sostanziale e probatorio. Ciò grazie all’art. 11 del dpr n. 513/97 che dispone: «I contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica mediante l’uso della firma digitale (...) sono validi e rilevanti» a patto che rispettino le regole contenute nel medesimo decreto. La prima caratteristica visibile di questa tipologia di commercio è legata alla fase di start up. L’e-commerce porta alla conclusione di compravendite commerciali tramite il mezzo telematico ed è ritenuto altamente competitivo rispetto al commercio tradizionale per diversi aspetti.Il sito ancora più del negozio tradizionale (solitamente «distante» rispetto al produttore) è inteso non solo come il «luogo» in cui vengono concluse le transazioni ma anche come «luogo» preferenziale di incontro con i consumatori. Ecco che allora gran parte degli sforzi della web company, in termini di investimento soprattutto nella fase iniziale dell’attività, saranno concentrati sulla promozione ed evoluzione del sito affinché quest’ultimo sia in grado di rispondere in pieno alle esigenze sopra viste.Questo fatto tradotto in regole contabili ci porta a indicare nei costi di start up una delle voci maggiormente significative di questa tipologia di società. Tali costi sono capitalizzati e quindi sono imputati nei conti economici aziendali pro quota negli esercizi di sostenimento e in quelli successivi (solitamente il periodo di ammortamento varia dai cinque ai dieci anni). Ma non è tutto qui. L’analisi dei costi e dei benefici che viene preliminarmente effettuata prima di decidere lo sbarco sul web ci porta a individuare alcune conseguenze contabili che possiamo ritenere valide in generale per tutte o quasi le web imprese. Sia nel caso dei portali che nel caso dell’azienda operante direttamente sul web ci si trova spesso di fronte a aziende che prima dello sbarco sul web non godono di nessuna visibilità presso il pubblico. Devono quindi farsi conoscere e conquistare poco per volta la fiducia del pubblico. Ciò è possibile solo grazie ad investimenti pubblicitari massicci che spesso fanno poi sentire i loro effetti economici per non poco tempo. Nella stessa ottica devonoanche essere considerati i costi necessari per l’attivazione vera e propria del commercio online.
fonte: Italia Oggi 7 - 23 settembre 2013
A cura di Norberto Villa e Franco Cornaggia

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