Magazine Calcio
Un week-end atipico quello appena trascorso, se una settimana fa la neve aveva sorpreso la capitale, in questo fine settimana i romani ormai abituati ed esperti, “catenati” e spalatori, hanno affrontato la nevicata con ritrovato entusiasmo, arrivando nella giornata di domenica a percorrere le discese della periferia nord con slittini e sci.
L’evento romano caratterizzante però, non è la neve, ma il 6 nazioni di Rugby che per la prima volta fa tappa all’Olimpico. Sotto una fitta nevicata, l’Olimpico è apparso stupendo, lasciando a bocca aperta i circa 50.000 tifosi che sfidando il clima si sono recati comunque allo stadio per vedere Italia-Inghilterra.
Il verdetto del campo è anche sorprendente, l'Italia ha messo sotto gli inventori del Rugby per tutta la prima frazione (15-6), per poi essere rimontata nella rirpesa per via di una distrazione e per la maggiore precisione nei calci piazzati, due gli errori dell'Italia, nessuno per l'Inghilterra. La gara termina 15-19 per gli ospiti, e considerati i 6 punti non racimolati per imprecisione, e la metà regalata agli Inglesi, ebbene si l'Italia poteva farcela, peccato.
Ma la vera sorpresa è il contesto e il contorno, davvero strabiliante per lo stadio Olimpico.
Barriere aperte per tutti i settori (Esclusa la Tribuna Montemario) e libero accesso ai tifosi anche senza biglietto sia al “Villaggio Peroni” nel quale si è poi svolto il mitico “Terzo Tempo”, sia all’interno dell’area di sicurezza dopo i pre-filtraggi. In sintesi libertà assoluta e per il personale dello stadio molti sorrisi di accoglienza e zero perquisizioni.
Addirittura tolte le panchine a bordo campo, per ospitare le riserve delle due nazionali direttamente in mezzo al pubblico nel settore Tribuna Montemario Bassa, tifosi delle due compagini seduti sparpagliati uno accanto all’altro in tutti i settori dello stadio, possibilità di acquistare lattine e bottigliette, nessun tipo di perquisizione all’accesso, eppure è stata una festa, nessun problema.
Le domande allora nascono spontanee…
Come è possibile una tale differenza tra il Rugby e il Calcio? Come è possibile nello stesso stadio una così pesante differenza nel servizio svolto e offerto? Come si potrebbe trasformare anche il Calcio in una festa? E’ Possibile?
Abbiamo provato ad analizzare le principali differenze nell’organizzazione.
Punto primo, nessuna barriera, i settori non sono definiti e divisi con compartimenti a tenuta stagna, per il pubblico è possibile muoversi all’interno dello stadio liberamente, con la sola eccezione del settore che ospita le Autorità invitate ( Personaggi Politici, VIP, Capi di Stato).
Punto secondo, un villaggio di accoglienza che apre già dalla mattina e offre pub, spettacoli, dirette radio, giochi e gadget. A questo villaggio è possibile accedere anche dopo l’incontro e la musica prosegue fino a tarda notte.
Punto terzo, il pubblico mescolato, tifosi delle due squadre contendenti uno accanto all’altro che tifano e incitano il proprio team in completa allegria.
E proprio impossibile ricreare lo stesso modello per il calcio? Da cosa nasce l’odio che il calcio fa scaturire? Se si usassero gli stessi parametri organizzativi del Rugby in un evento calcistico cosa accadrebbe?
Secondo me varrebbe la pena provare, se non altro sarebbe un tentativo, e forse i risultati sarebbero sorprendenti. Sempre meglio di una carta di credito.
di Cristian Amadei
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