Nel week-end romano tanti gli avvenimenti che hanno scosso la capitale e toccato nel profondo molti degli abitanti di Roma. Ci scusiamo con gli affezionati calciofili ma stavolta non parleremo del derby vinto dai biancocelesti, ma ci cureremo dei violenti scontri di sabato che hanno devastato alcune zone della città, e sono sfociati in guerriglia urbana.
Abbiamo molta paura che la devastazione provocata distolga dalla protesta vera e propria.
I teppisti che si sono scagliati sui quartieri del centro di Roma, sulle auto di cittadini qualunque, su agenzie locali e periferiche delle banche, sulle vetrine dei negozi, così facendo hanno arrecato un danno a persone che come loro sopravvivono e navigano nella crisi, nella situazione insostenibile che si vive nel nostro paese.
Le migliaia di persone scese in piazza, a Roma come a Milano, Bologna, protestano per una giusta causa, hanno ragione su tutta linea, non è più umana la situazione nel nostro paese, tra disoccupazione e stipendi non equiparati al costo della vita, tasse in continuo aumento, e difficoltà ad avere anche le minime condizioni di vivibilità.
I problemi principali, e cioè lo sperpero del denaro pubblico con i privilegi inutili e la corruzione, e la totale non curanza dei fattori di crisi dedicando l’attenzione politica a scandali e intercettazioni, rischiano di venire oscurati da quella che è stata una guerra urbana.
La situazione è insostenibile, è vero, ma si deve cercare di unire tutte le persone che non hanno più fiducia nel futuro, che hanno paura e incertezze per le proprie famiglie, così facendo (violenza incontrollata) invece si da adito ai politicanti e i sottosviluppati mentali di additare come “gli estremisti di sinistra hanno fatto…”, “i comunisti hanno bruciato…”.
Si allontanano le famiglie e cittadini perbene dalla protesta, una persona che trova bruciata la sua auto che ha comprato con tanti sacrifici, sarà molto restia a unirsi nella protesta, anche se il movente è giusto.
Si continua a fare il gioco dei governanti, ci si fa male e si distrugge le proprietà dei nostri simili, si fanno scontri con persone in divisa che prendono al mese quanto un precario, si fa guerra tra poveri e senza futuro, mentre i corrotti e vili che hanno reso il paese in ginocchio ridono beatamente nelle loro ville.
E allora qual è la soluzione mi chiederete voi? Ormai le manifestazioni in Italia non le sente più nessuno dei politici al governo?! Che si può fare per cambiare le cose?
Uniti, compatti, non violenti, senza partiti, senza colori, senza schieramenti, uno accanto all’altro, in difesa delle nostre famiglie, del nostro futuro, non c’è comunista, non c’è fascista, non c’è destra, non c’è sinistra, non c’è centro, tutti insieme come le proteste globali ci hanno insegnato in questi anni, nelle piazze, nelle strade, fino a notte se serve, chiedere lo scioglimento delle camere, ripartire da zero, con persone giovani, non corrotte, capaci di lavorare tutti i giorni della settimana come i cittadini comuni e onesti, per il bene del paese, per rinascere, bisogna dire basta allo schifo che ci affonda, BISOGNA FAR CAPIRE CHE IL DEBITO CON LE BANCHE NON E’ IL NOSTRO (l’Islanda insegna), che non hanno nessun diritto di farci vivere male perché loro possano stare bene, tutto questo senza distruggere le nostre splendide città.
di Cristian Amadei