Da mesi ci ritroviamo ad ascoltare termini e nomi greci a volte impronunciabili… Troika, Tsipras, Varoufakis. Sulla cresta dell’onda (e delle tariffe convenienti a dire il vero) mi decido a visitare Atene.
Un miscuglio di fasti di storia passata, nello splendore unico dell’Acropoli, ma anche di cemento, figlio di un’espansione urbanistica forse un po’ incontrollata. Una metropoli però in cui l’arte antica si intreccia con la voglia di rinascita di alcune aree.
Le cose da vedere ad Atene sono tante e già piuttosto conosciute (Acropoli, Tempio di Zeus, Museo dell’Acropoli, Agorà…), ma è girando per i suoi quartieri che ci si diverte e si respira la città, il modo di vivere degli ateniesi, le sue diversità.
Come sempre i quartieri più battuti sono di solito quelli centrali, sovrastati dall’Acropoli, come la Plaka, quasi passaggio obbligatorio per raggiungere la zona commerciale, e Monastiraki.
Ma è a Psiri e Gazi che si concentra la vita più interessante, soprattutto serale. Psiri è considerata la Soho ateniese, per i suoi teatri, i ristoranti e negozi “trendy” lungo strade acciottolate. Gazi è un po’ più decentrata, ha una fisionomia più industriale, per via del gazometro che la sovrasta, ed è famosa per i locali alla moda e le discoteche (ma è comunque raggiungibile con la metro blu).
Atene merita di essere visitata per percepirne la quotidianità. L’accoglienza degli ateniesi poi, per quanto mi riguarda, è stata indescrivibile.
Qualora voleste un consiglio su hotel o ristoranti che ho provato sapete ormai bene come trovarmi…
Come arrivare al centro (Museo Acropoli)
I treni partono dall’edificio proprio di fronte all’aeroporto. La linea 3 della metro arriva in centro passando per Syntagma, dove c’è la coincidenza con la metro rossa 2, e Monastiraki. Parte all’incirca ogni 30 minuti e il tragitto dura una mezz’ora circa al costo di 6 euro.