Ciao Carissime,
Spero che stiate bene, scrivo oggi dato che ultimamente ero un pochino latitante..
Ne approfitto per raccontarvi del mio week-end e per annunciarvi (rullo di tamburi) che il mio blog ha compiuto un anno...Sono molto soddisfatta di aver raggiunto questo traguardo personale, per me era impensabile se me l'avessero detto un anno fa, avendo iniziato per gioco, con la semplice passione che ho per la scrittura, per i blog e le foto. Non poteva essere altrimenti e così, dopo tanti tentativi, tanti nomi scartati, ho deciso di prendere la mia strada attraverso la realtà dei blog, che mi piace ogni giorno di più e che mi dà molte soddisfazioni. Detto questo, vi dico anche che nei prossimi giorni ci saranno delle sorprese, dei cambiamenti al blog e un giveaway...Questo è il mio modo per ringraziarvi, della vostra presenza, dei commenti e di tutto il resto, per me è davvero importante :)!!!
Il fine settimana appena trascorso, doveva essere un tranquillo week-end in città, magari al parco e invece si è trasformato in una rombante avventura su due ruote. Sono stata a Roma, in moto, per il 110° anniversario dell'Harley Davidson, le moto americane dei Chips (i poliziotti in moto), di James Dean e di tutti i belli e dannati (forse più la seconda)...E' stato un mega raduno, di tutti i paesi d'Europa, ma anche oltre, per cui i 600 km che mi sono sparata in sella a una di quelle Harley con sedile super comfort (meglio della poltrona frau) non sono niente in confronto a chi veniva dalla Repubblica Ceca o dal Portogallo, dall'Irlanda o persino dalla Russia. L'amore per queste moto è molto sentito, anche dalle donne, che sempre più spesso vediamo a bordo di qualche moto, non solo come passeggere ma anche come guidatrici.Il mito delle Harley Davidson nasce a Milwaukee, dove adesso c'è un museo, nel 1903 ed è conosciuta dagli addetti ai lavori per il famoso bicilindrico, motore a due cilindri a V (detto anche V-twin). La potenza e il rombo di questi motori sono riconoscibili anche da un bambino e l'orgoglio dei suoi fondatori ha portato alla nascita dell'HOG (Harley Owners Group) un'associazione che coinvolge tutti gli appassionati che si riuniscono a loro volta in gruppi, in base al paese e la città di provenienza.La manifestazione a cui ho preso parte, che ha visto la presenza di migliaia di bikers riuniti a Roma, anche per l'occasione speciale della benedizione simbolica ai motociclisti (solo una parte ovviamente) di Papa Francesco.
Personalmente non sono una grande appassionata di moto, non ho avuto nemmeno il motorino, anche se ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo perché un'amica mi aveva fatto conoscere le Harley Davidson, devo dire che tutta la cultura d'appartenenza che nasce intorno a questi grossi pezzi di metallo è davvero degna di nota. Ci sono le motociclette classiche e quelle custom, che sono la versione modificata, molto particolari e che prevedono diverse ore di lavoro, tutte personalizzate secondo il gusto del proprietario.La manifestazione ha avuto luogo nella bellissima cornice del Foro Italico, dove c'è lo Stadio olimpico e ad Ostia, sul lungomare. Nelle location, oltre alla costante presenza delle Harley, dei rivenditori ufficiali e delle officine customizer, c'erano anche il palco per gli show di musica dal vivo, di cover band come i Queen, e la possibilità di provare dal vivo una moto con il JumpStart, saltando su una vera e propria moto e accendendola, restando fermo, solo per provare il brivido del motore.Non conosco molto bene queste moto, ma ho fatto alcuni viaggi in sella ad un'Harley e posso dirvi che se state pensando ad un viaggio in moto, vi servono sicuramente spirito d'adattamento, data la possibilità di portarsi poche cose e lo spazio molto limitato, molta pazienza, perché quando si viaggia non ci si può fermare continuamente, potreste avere caldo oppure freddo, per cui vale la regola del vestirsi a strati e non meno importante affidarsi a qualcuno di esperto alla guida o comunque una persona fidata. La cosa bella del viaggiare in moto per me è, sembra banale a dirsi, sentire il vento sulla pelle e la possibilità di viaggiare (meglio se in due) in luoghi meno trafficati, per cui è sempre bello scegliere dei percorsi poco solcati dalle automobili, magari strade di campagna o litoranee, per godersi a pieno lo spirito selvaggio che trasmettono queste moto. Sono anche dell'idea che i viaggi troppo lunghi non siano rilassanti, almeno non quando vi dovete fare dieci ore di fila in moto e facendo solo sosta in autogrill...Ma se si tratta di 2-3 ore si può fare! Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete mai provato a viaggiare in moto e come vi siete trovate, oppure se non fa per voi! A presto!