Questo weekend è nato dalla pazzia, del tutto apprezzata, di mia madre che due settimane fa ha preso il telefono ed ha prenotato questi meravigliosi giorni cogliendo e sopratutto facendo una meravigliosa e del tutto inattesa sorpresa a me e mio padre.
1 GIORNO
La nostra base si trovava a Lerici all'Hotel Byron una struttura con camere vista mare e a meno di 10 metri dalle stesso in quanto era direttamente di fronte con uno stabilimento che prendeva quasi esclusivamente la baia. Altrimenti con una passeggiata direttamente adiacente si poteva camminare fino al centro e adagiarsi sugli scogli che fungevano da spiaggia libera.
Non solo il tempo è stato clemente, ma anche il mare era di una temperatura perfetta per fare il bagno oltre essere meraviglioso.
Nell'immediato pomeriggio ci siamo diretti a Porto Venere di cui mi sono innamorata a prima vista e che oltre averla girata in lungo e largo ci siamo soffermati sopratutto sulla Chiesa di San Pietro che risale al XIII secolo (presumibilmente realizzata tra il 1256 e il 1277), e venne restaurata tra il 1931 e il 1935. Questa parte è stata derivata da un corpo più antico, che consiste nella chiesa primitiva, mentre a sinistra il campanile è basato sulla cappella sinistra del presbiterio.
Perse il titolo di parrocchiale sul finire del XIV secolo, in favore della Chiesa di San Lorenzo, e officiata dal clero secolare fino al 1798.
La Chiesa di San Pietro è il "cristiano tempio" (perchè costruita sui resti di un antico tempio pagano dedicato per l'appunto alla Dea Venere) citato da Eugenio Montale in una suggestiva poesia, dedicata a Porto Venere.
La sera per la ricerca di dove mangiare, in hotel avevamo solo il pernottamento e la prima colazione, è stata un'epopea oltre che una delusione. Dopo tanto cercare ci siamo fermati al Ristorante "La Mano di Fatima" e una volta letti prezzi e piatti proposti ci siamo lasciati tentare, anche perchè si trovava sulla piazzetta di fronte al mare.
La delusione è arrivata subito quando ci è stato comunicato appena seduti che i piatti arrivano quando pronti ergo potrebbe essere prima un secondo e poi un primo. Questo ha causato che mia madre ha mangiato prima di mio padre ed infine io mentre i miei mi guardavano. La qualità era molto bassa e la ciliegina sulla torta è arrivata quando ordinata la tortillas mi è stata portata una frittata oltremodo acida e terribile. Al mio lamentarmi mi è stato detto che loro la fanno sempre così, ergo non sanno cos'è' una tortillas! Peccato che io mangio moltissimo tex mex e sapevo esattamente a cosa mi riferissi... Alla fine non me l'hanno fatta pagare, ma la serata è stato un disastro completo!
2 GIORNO
Fatto il biglietto giornaliero per le Cinque Terre, al costo di 27 € cadauno, si ha la possibilità di spostarsi tra tutte nell'arco della giornata.
Siamo tornati a Porto Venere e lì ci siamo concessi di passare un po' di tempo alla Baia di Byron uno spettacolo della natura che toglie il fiato per la potenza delle onde che si infrangono sugli scogli. Il paesaggio fa sembrare di entrare dentro a un romanzo ottocentesco e all'orizzonte sembra di attendere costantemente lo stagliarsi di un antico e maestoso veliero.
Il primo giro in barca ci ha portato a poter godere di Tre Isole antistanti a Porto Venere quali: l'Isola Palmaria, che è la più grande di tutta la Liguria; l'Isola di Tino, che è completamente militarizzata e sulla quale si possono individuare residuati di bunker o posizionamenti di cannoni della Seconda Guerra Mondiale; ed infine l'Isola di Tinetto una piccolo scoglio in mezzo al mare ove nelle vicinanze vi è una meravigliosa Madonna posto a segnalazione dei naviganti per indicare una secca chiamata La Secca del Diavolo.
Il giro finisce passando accanto alla Torre Scola che fa parte di quel sistema difensivo voluto dal Senato della Repubblica di Genova tra il Cinquecento e il Seicento a protezione delle coste e, conseguentemente, dei borghi e villaggi.
La torre è di forma pentagonale.
Scongiurata la demolizione completa nel 1915, prevista dalla Marina Militare e cancellata dopo l'interessamento di Ubaldo Mazzini che da ispettore ai monumenti fece un'apposita segnalazione al Ministero della pubblica istruzione, si decise di convertire la torre a faro di segnalazione.
Abbiamo mangiato al Ristorante "Le Bocche" che consiglio assolutamente non solo per la semplicità e la freschezza dei piatti, ma oltremodo per la posizione situata proprio sull'uscita verso il mare aperto.
Nel pomeriggio quindi ci siamo imbarcati verso il nostro secondo giro in barca che invece ci ha portato a fare scalo nelle Cinque Terre:
1. Riomaggiore, di cui le sue origini risalgono alla fine del XII secolo. "Rivus Major" è l'antico nome e il più grande dei due torrenti che attraversano il paese. Suggestiva la discesa alla marina tra le tipiche case colorate che sembrano sorreggersi l'un l'altra con al centro lo scalo delle barche. Dalla piccola spiaggia della Fossola, a sinistra della marina, inizia il sentire attrezzato di "Torre Guardiola", uno straordinario percorso botanico e di osservazione naturalistiche. Altro indimenticabile percorso è quello della "Via dell'Amore" che raggiunge Manarola;
2. Manarola, di cui il nome deriva quasi certamente da "Manium Arula" riferito al tempietto dedicato alle anime dei morti, mani. Il suo porto è sovrastato da una terrazzo spesso ingombro di barche che sembrano sospese ai piedi di un pugno di case dalle mille tonalità. La collina sale verso l'alto e accoglie le terrazze coltivate a vite. Da vedere nella piazza del paese la Chiesa di San Lorenzo ed opposto alla chiesa la Torre Campanaria dell'300 e già torre di avvistamento e difesa;
3. Corniglia, "Cornelius" colono romano e sua madre "Cornelia" sono i primi nomi che alludono a quello attuale. Il paese anticamente era più esteso verso sud, ma gravi scoscendimenti causati dal mare hanno causato varie frane della collina diventando, oggi, una
4. Vernazza, "Vulnetia" fu l'antico nome latino, poi "Vernaccia" fino al suo nome attuale. Il complesso intrecciato di "carruggi" e ripide scalinate ha un punto d'incontro nella piazzetta sul mare, centro della vita del paese dove sorge la Chiesa dedicata a San Margherita di Antiochia con le sue fondamenta nel mare, dall'altra parte il "castello": l'insieme della costruzione insediata su uno spuntano di roccia a picco sul mare, fu uno strategico punto di difesa delle incursioni piratesche;
5. Monterosso, "Rubra" è l'antico nome latino dalla colorazione rosea dei monti al tramonto. Si attribuisce così il significato del nome di questo piccolo borgo marinaro oggi territori del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
In questi luoghi è impressionate l'imponente recupero fatto ove niente sembra ricordare gli eventi dell'ottobre 2011 ove per via di smottamenti questi posti sono stati invasi da fango e acqua distruggendo tutto.
Siamo tornati a Lerici per le diciannove e dopo una bella doccia rilassante siamo usciti per cena sperando questa volta di non incappare nuovamente nel ristorante sbagliato. Ci siamo fermati al Ristorante "En Tragia" ove nemmeno posso dire che abbiamo mangiato perché appena arrivati siamo rimasti non so quanto tempo in attesa che ci assegnassero un tavolo in quanto era tutto pieno. Siamo stati i primi ad arrivare eppure tre persone e poi altre due successive ci sono passate davanti dando a questi dei tavoli. Nel momento che un tavolo da tre e uno da due si sono liberati ed è arrivata una coppia, che aveva riservato un tavolo, è stato detto loro di mettersi dove volevano quindi ovviamente si sono messi al tavolo da tre, rimasto quello da due noi siamo rimasti nuovamente in attesa. Fatto notare questo educatamente e sperando in una spiegazione siamo stati invece aggrediti ed etichettati come persone "poco tolleranti". Inutile dire che c'è ne siamo andati... Pessima esperienza! Maleducazione e mancanza di rispetto le parole d'ordine.
Abbiamo finito quindi per cenare al Ristorante e Pizzeria "Luisa" che ammetto a un primo sguardo non mi aveva per nulla convinto, ma che ci ha fatto cambiare idea. Abbiamo mangiato bene e un po' almeno siamo riusciti a mettere da parte il malo umore causato dalle due esperienze negative che abbiamo avuto.
3 GIORNO
L'idea principale dell'ultimo giorno sarebbe voluta essere quella di passarla tutta al mare, approfittando del meraviglioso stabilimento che avevamo di fronte all'hotel, tuttavia il tempo era pessimo e faceva davvero fresco.
Il Golfo dei Poeti si è dimostrato un luogo perfetto e ricco di ispirazione per una scrittrice come me. I luoghi sono d'incanto e non fanno sembrare di essere in Italia, se non fosse per i prezzi esorbitanti riscontrati.
La cortesia dei marittimi rimarrà nei miei pensieri, tuttavia quanto le pessime esperienze riscontrate nei ristoranti sopratutto di Lerici ove servizio e piatti si sono mostrati di pessima qualità.
Nonostante fosse giugno poi l'affluenza era altissima e l'impressione che abbiamo avuta era quella di essere in vacanza in pieno agosto, quindi non si può di certo dire che il turismo sia in calo, tutto il contrario!
Un sogno divenuto realtà, grazie Liguria!