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Weekly Recap #140

Creato il 09 marzo 2016 da Leggiamo
Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.
Weekly Recap #140
Buongiorno! Oggi ho trecento milioni di cose da fare, una faccia che a confronto gli zombi di Romero sembrano appena usciti dall'estetista, ma - cascasse il mondo - si recappa!!!
Letture
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Partiamo coi romanzi.
Del successo di Jojo Moyes, Io Prima di Te, vi ho parlato in questo post che ho praticamente usato per sfogarmi e non per recensire il libro. Lo sapete che amo le storie difficili e che il tomento elevato all'ennesima potenza mi galvanizza, ma da questo romanzo ne sono uscita sconfitta. Sono dovuta scendere a patti con questo mood a me praticamente sconosciuto, perché ero pronta alla devastazione psicologica, sapevo che avrei versato fiumi di lacrime, ma il senso di impotenza che si è fatto strada nel mio animo da lettrice/crocerossina, non è stato facile da digerire. Comunque diciamo che ce l'ho fatta. Ho superato la cosa. Non ho ancora compreso del tutto Will (anzi l'autrice), ma ne ho accettato le scelte.
Lo consiglio? Ovviamente sì, ma armatevi di Dicodral (traduco: ne uscirete completamente disidratati).
Ovviamente dopo tanta sofferenza c'era bisogno di cambiare genere e con Wolf di Lavie Tidhar non ci sono andata per niente alla leggera. Romanzo particolarissimo che vi consiglio se amate la Storia e l'Ucronia. La premessa è molto semplice. Cosa sarebbe successo se Hitler non fosse salito al potere? Ve lo dice questo brillante autore israeliano i cui nonni sono stati vittime dell'olocausto.
Wolf (aka Adolf Hitler) vive in Inghilterra dove fa l'investigatore privato, ma gli affari gli vanno che è uno schifo e anche se è contro la sua "politica" si trova costretto ad accettare il caso di una donna ebrea. Lui odia gli ebrei... ma odia di più non avere un soldo...
Non dico altro, presto la recensione ;)
Altro cambio di genere. Vi anticipo che ad Aprile intervisterò alla biblioteca di Ozzano Nicola Arcangeli, quindi se siete della zona (Bologna e provincia) vedete di esserci o vi tolgo l'amicizia.
Dove Oggi è Già Domani è un romanzo che inizia come un giallo, ma che non è un giallo. Ha innumerevoli risvolti drammatici, una leggera suspense che trasuda costante tra le pagine, ma soprattutto è un libro scritto bene. Voi sapete quanto sia difficile imbattersi in autori che non fanno a cazzotti con la grammatica italiana e quando capita di trovarne uno è motivo di grande piacere e orgoglio.
Altro indizio. Nel libro c'è un elemento paranormale che non voglio rivelarvi, ma che sono certa farebbe brillare gli occhi a tante mie colleghe blogger... ma per ora non aggiungo altro. Suspense... ehehehehe...
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Di graphic novel e fumetti ho fatto incetta, ma voglio soffermarmi su quelli più di spicco.
Blankets di Craig Thompson è bellissimo, l'autore (oltre che disegnatore) in una sorta di percorso autobiografico si mette a nudo sotto ogni aspetto. Ne seguiamo la crescita, il legame con il fratello che invece di evolvere si trascina tra silenzi e incomprensioni, il conflittuale rapporto con la religione in cui trova conforto ma che è anche fonte di dubbi e incertezze e infine la scoperta dell'amore... quello che credi durerà tutta la vita.
Blankets è un romanzo grafico che sembra un diario; è uno squarcio nel cuore dell'autore e come tale va trattato con cura. Da leggere.
Due parole le voglio dire anche su Tre Ombre di Cyril Pedrosa.
Mi aspettavo di più.
Con questa affermazione credo di aver lanciato una bomba atomica e fatto terra bruciata intorno a me. Sento che in molti mi staranno odiando... ma ve be', siamo qui per esprimere un parere, no?
Probabilmente avevo sentito troppo parlare di questo capolavoro e mi ero caricata di aspettative altissime. Sia chiaro, la storia è toccante e commovente, non nego che all'inizio e alla fine il cuore mi si sia stretto in una morsa, ma la parte centrale non mi ha dilaniato come avrei voluto.
Un romanzo che parla della perdita di un figlio deve disintegrarmi pagina dopo pagina, invece alcune parti mi hanno dato il tempo di rimettere insieme i pezzi. Voto 7 (ma confidavo in un 9).
* * *Velocissimissima carrellata dei film visti. Sono stata brava, i tre mesi gratuiti su Infinity li sto sfruttando proprio per bene, ma con Marito alle costole mi sono dovuto sorbire anche qualche made in Italy... però non è andata malissimo.
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Soap Opera è una simpatica commedia di Genovesi, non amo molto Ale e Franz, ma qui facevano la parte degli antipatici, quindi ok, li ho potuti digeriti (con due malox). L'intera storia è ambientata in un condominio e protagonisti sono gli inquilini e i loro amici/amanti...
Sempre di Genovesi ho visto Ma Che Bella Sorpresa, un film ispirato alla commedia brasiliana La Donna Invisibile.
A visione terminata ho pensato "se fosse stata una commedia americana sarebbe stata deliziosa", non che non lo sia, ma il regista punta molto sulla comicità, quando la storia è anche drammatica e molto introspettiva. Guido, un eterno romantico, ha perso l'amore della sua vita e dopo un periodo di profondo sconforto torna a sorridere grazie a Silvia, la donna perfetta, l'incarnazione di tutti i suoi sogni... peccato che la veda solo lui....
Carinissimo, attuale e per niente superficiale, Andiamo a Quel Paese di Ficarra e Picone che io A-DO-RO sempre e comunque! Tra una risata e l'altra non manca il dramma sociale che affligge il Sud e non solo... sopravvivere grazie alle pensioni dei parenti che vanno mantenuti in vita il più possibile...
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Come ho scritto su facebook, dopo aver visto the Danish Girl tutto il mio odio (o ribrezzo?) per Eddie Redmayne è svanito. Puff, non esiste più. Probabilmente (ma non contateci) non mi sentirete più criticare la sua faccia da ebete e la sua recitazione in stile stoccafisso.
L'avevo già rivalutato tantissimo ne La Teoria del Tutto, ma con questa interpretazione si meritava addirittura l'Oscar, ma è andata male, il caro Leo quest'anno si è giocato pure la pelle dell'orso, quindi era durissima strappargli la statuetta ;)
Il Ponte delle Spie è il classico filmone spielberghiano. Al cinema l'ho saputo apprezzare, ma sono sicura che se l'avessi visto a casa avrei cambiato canale.Meritato l'Oscar come miglior attore non protagonista a Mark Rylance e sempre bravissimo Tom Hanks.
Bello, ma lento, Sopravvissuto. Il film è praticamente identico al libro, ma forse ho preferito quest'ultimo e... no, Matt Damon candidato all'oscar mi è sembrata un'esagerazione.
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Jennifer Lawrence sinceramente mi piace come attrice, ma questo film è noiosissimo. Dopo un inizio abbastanza (ma non troppo) promettente le due ore successive le ho passate a sbadigliare. E poi insomma... la storia della tizia che ha inventato il mocio facendo una barca di soldi e risollevandosi dalla polvere fa tanto sogno americano, ma andrebbe anche ridimensionata: Joy Mangano non ha scoperto l'antidoto al virus Ebola, ma come lavare i pavimenti...
Mad Max si è beccato qualcosa come sei Oscar ed era pure candidato come miglior film.
Vi dirò... è tutto un corri corri, fuggi fuggi, scappa scappa; è tutto sabbia e sangue e per studiare il copione gli attori ci avranno messo mezz'ora visto che le battute si contano sulle dita di una mano.
Sì, è bello da vedere, è la classica "figata", però non mi ha detto più di tanto...
Inside Out invece è carinissimo, la solita pixelata piena di buoni sentimenti... ma una visione basta e avanza ;)
Alla prossima! Weekly Recap #140

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