World Economic Forum (WEF) di Davos: si parlerà della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” al momento già in atto
Nel giro di pochi anni ci saranno 5 milioni di posti di lavoro in meno nei paesi dalle 15 economie mondiali più sviluppate. Questa la previsione del WEF, che sarà incentrato sulla “quarta rivoluzione industriale” in atto in questi anni. Politici e parlamenti nazionali dovrebbero quindi prendersi la responsabilità di regolare questo fenomeno già presente, ma in continua crescita.
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Quest’anno il Forum Economico Mondiale è incentrato sullo studio degli effetti economici portati dall’uso di tecnologie sempre più nuove. Robotica, nanotecnologie, stampa 3D e una serie di altre cose, saranno sempre più pervasive e comunicheranno tra loro organizzando la produzione in totale autonomia a seconda dei consumi. Non solo i robot sostituiranno gli operai, ma grazie alle stampanti 3D gli oggetti non saranno più fabbricati in modo centralizzato: ognuno si creerà l’oggetto di cui ha bisogno in un determinato momento.
Gli effetti sul lavoro saranno devastanti e immediati: si parla infatti del 2020. Più a rischio di essere sostituito è chi lavora in ambito amministrativo (i cosiddetti “colletti bianchi”). In totale sono 1,9 miliardi i lavoratori da Cina, Francia, Germania, Messico, USA, Regno Unito (65% della forza lavoro complessiva nel mondo) esaminati dal WEF per compiere le ricerche.
Per garantire la sicurezza, al World Economic Forum saranno presenti circa una cinquantina di agenti della polizia cantonale ticinese insieme a colleghi della polizia comunale. Saranno presenti a Davos, infatti, i vertici dell’economia internazionale con vari intellettuali e giornalisti. Tra i compiti degli agenti, c’è quello di scortare le varie personalità presenti al convegno. Tags:industria,lavoro,posti di lavoro,quarta rivoluzione industriale,robotica,world economic forum