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What I wanted to hear from my teachers on my first day of school.

Creato il 11 settembre 2012 da Smilingischic

What I wanted to hear from my teachers on my first day of school.

Avevo promesso l’outfit oggi…in effetti è pronto per essere postato. Ma può aspettare ancora qualche ora. Questa sera non mi va. Sono in stand by… La mia testa è a domani. Il primo giorno di scuola. Sembra strano dopo così tanti anni provare ancora la stessa lieve morsa allo stomaco… la stessa emozione. Quasi come quando da piccola controllavo la mia cartella con pignoleria… i quaderni, l’astuccio, il diario. Sì c’è tutto. Adesso è un po’ diverso… ma in un certo senso continuo a controllare … di essere presente a me stessa. Odio sembrare capitata in classe per caso …. e quando 30 ragazzini sconosciuti mi guarderanno intensamente con l’intento di carpire le mie stranezze…voglio che colgano anche il mio desiderio reale di conoscerli uno ad uno e di passare del tempo con loro.

Il mio pensiero stasera va anche a tutti quei ragazzi che ho lasciato a Barga … con i quali ho fatto un percorso di 1, 2, 3 anni. So già che mi mancheranno molto e che qualcuno di loro forse non perdonerà ” l’abbandono“. E non posso dar loro torto. Ma il cambiamento fa lo stesso effetto che fa stare su una giostra che si muove velocissima… ogni cosa gira, sembra diverso, ti senti stordita… ma prima o poi tutto rallenta….  si ferma di nuovo. In un equilibrio rinnovato. E sarà così anche questa volta.

A loro, ai miei nuovi studenti, ai colleghi e a chiunque abbia voglia di leggerlo, vi allego uno splendido e conosciuto articolo di Alessandro D’Avenia  del settembre 2011; l’ho letto innumerevoli volte nel tentativo di capire qualcosa di più del punto di vista degli studenti. Due giorni fa me l’ha rimesso in mente mia cognata Cri.

Questo articolo sveglia gli animi dormienti, scava nelle nostre coscienze, ci mostra il nostro lavoro come una splendida opportunità. Queste parole  incoraggiano… spronano a credere in una scuola che se pur martoriata può dare molto agli uomini e alle donne del domani.

Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?

Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo. Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi……….”     CONTINUA QUI 

ENGLISH TRANSLATION

TRADUCTION FRANÇAISE

 

What I wanted to hear from my teachers on my first day of school.

“Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io?”

A presto… a domani.  Sa

♥♥♥

 
 

 


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