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What you waiting for?

Creato il 18 novembre 2013 da Luciusday
La verità è che sono in attesa più o meno da quando sono tornato dalla Germania. E' come se aspettassi qualcuno, o qualcosa, a portarmi la lieta o ferale notizia, a definire, solennemente o informalmente, la questione. Non c'è bisogno insomma che sia l'Arcangelo Gabriele in persona, può essere anche il mio cane a mo' di San Bernardo con bussolotto al collo al posto della botticella, Pippo Baudo in pensione o Carlo Conti non in versione alta saturazione.
E' il momento in cui cominci - purtroppo e grazie al cielo - a fare il conto alla rovescia, e inevitabilmente capisc che il ciclo leggo - studio - ripeto - do l'esame - mi sfascio - mi riprendo è destinato prima o poi a interrompersi. Sorvolando per il momento sul post, che di sicuro non pochi problemi e non poche parole mi porterà a riversare su queste piattaforme, e dunque al di là della perdita inesorabile dello status di studente universitario, che in qualche modo può continuare a giustificare la nullafacenza di sfondo e la pigrizia ambientale, quindi al di là dell'entrata (ingresso non garantito) nel mondo del lavoro, che ti porta a dover sostenere per forza uno stile di vita che non preveda rocambolesche avventure infrasettimanali e stili di vita di cui sopra, ciò che prima o poi bisogna affrontare di petto è un'altra questione. Sono, ebbene sì, momenti tesi.
La verità è che non so decidermi a chi chiedere la tesi di laurea. La verità è che quando di un corso di laurea ti piace tutto e niente, spesso e volentieri anche delle varie materie apprezzi a sprazzi più o meno tutto quanto e assolutamente niente in particolare. Specialmente se sei uno che le cose se le fa piacere. Corollario: sono sei mesi che mi scervello per cercare un argomento per la tesi che possa davvero interessarmi, ma ogni volta che provo a concentrarmi le conseguenze sono che 1) cambio idea più o meno ogni due minuti, 2) ci penso dopo, adesso ho altro di meglio o di più urgente da fare, tipo riordinare i miei Dylan Dog e 3) aspetto che sopraggiunga una "felice" (leggi: immediata, non ponderata, non sondata) intuizione che, come qualche individuo di dantesca memoria, possa guidarmi nella "selva oscura" in cui mi ritrovo, o che almeno come un cerino in una fabbrica di esplosivi faccia scoppiare tutto e mandi tutto alla rinfusa, sperando che poi dalle macerie si levi qualcosa per cui vale davvero la pena studiare, scrivere, sognare.
Pulchra vobis e... buon inizio settimana.
LuciusDay

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