Magazine Diario personale
Avrei voluto scrivere qualcosa di diverso, ma non sempre i pensieri si allineano con la nostra volontà. E scriverò di getto perchè se solo lasciassi entrare la razionalità in tutto ciò credo che non riuscirei mai a premere quel bottone arancione in alto, cosa di cui, invece, ho bisogno.E' successo che domenica mi sono svegliata con la morte di Simoncelli. Letteralmente. Mia mamma è entrata in camera mia e mi ha detto che c'era stato un incidente e bla bla bla. Ovviamente io cosa volete che capisca nei primi cinque minuti in cui sono sveglia?Va be'. Ho seguito tutto con molta apprensione e non mi spiegavo il perchè. Forse perchè anche l'Innominato va in moto e io avevo già avuto in precedenza pensieri di preoccupazione nei suoi confronti? All'inizio lo pensavo.Perchè dopo che sono trascorsi ormai una quindicina d'anni i ricordi iniziano ad offuscarsi. Non mi ricordo di preciso l'anno e non mi ricordo il giorno, so solo che era un sabato sera di Febbraio.Molto probabilmente io me ne stavo a casa a dormire e l'ho saputo solo il lunedì di ritorno a scuola.Lui non era un mio compagno, non era un mio amico, lo conoscevo di vista.Ma Lui sapeva chi fossi, io sapevo chi fosse ed era amico del Pilota (magari un giorno ve ne parlerò) e inconsciamente mi stava pure molto simpatico.Dopo un anno e mezzo che vedi tutti i giorni a scuola e sul treno una persona alla fine non dico che diventa il tuo migliore amico ma ti risulta familiare, lo conosci seppur molto superficialmente.Un sabato sera di un dannato Febbraio, non lontano da casa mia, mentre io dormivo Lui moriva in un incidente.Si salvarono tutti. Tranne Lui.Non riuscii nemmeno ad andare al Suo funerale perchè me lo dissero all'ultimo momento ed ero bloccata a letto dalla febbre.Non Lo conoscevo eppure stetti malissimo. Sei adolescente e pensi di avere tutto il mondo ai tuoi piedi, la morte ti sembra qualcosa di lontano e di appannaggio dei soli vecchi (che anche lì è triste lo stesso ma almeno ti consola che sia il naturale decorso dell'esistenza umana) e in meno di un minuto scopri che sei vulnerabile, come tutti, come la vecchietta di novant'anni. Nessuno escluso.Da lì ho iniziato ad essere fatalista e credere nel destino, a vivere alla giornata e ad andare a prendermi le cose quando e come io le volevo. Credo che sia stato in quel periodo in cui ho iniziato a non vedere più le sfumature e i compromessi.Una volta ci sono pure stata sulla sua tomba, ci ho lasciato una rosa rossa e sul biglietto la mia iniziale che nessuno avrebbe mai capito ma Lui sì. Non mi ci sono mai più presentata.Molte persone che mi conoscono bene nemmeno lo sanno semplicemente perchè non ne ho parlato più, nemmeno al Piccolo Lord che mi conosce ormai meglio di me!Non sanno nemmeno che ho ritagliato e conservo in quella smemo il trafiletto in cui si parlava dell'incidente. E' una cosa che non mi piace ricordare, che mi intristisce profondamente, nell'animo.Ma tutte le volte che sento al tg di qualche incidente o della morte di un ragazzo giovane, come in questo caso, be' inconsciamente e inconsapevolmente penso a Lui.E' questo quello che mi è successo quando ieri continuavo a vedere le immagini di quel funerale, il voler cercare una spiegazione in qualcosa che ti sembra inspiegabile, proprio perchè lo è inspiegabile.Alla morte non si è mai preparati. Ma quando qualcuno ti lascia senza un preavviso, senza nemmeno un messaggio sul cellulare con scritto " we' oggi salutami perchè non mi rivedrai mai più!", rimani senza parole, attonito, non capisci.Ed è da allora che io sulla morte ci scherzo. Forse per difendermi e proteggermi un po' di più.