Sono in fase propedeutica. Prima di affrontare Romero e successori, Fulci compreso, volevo vedere le origini del Genere Zombie. Questo, secondo la critica cinematografica ufficiale, è il primo film a parlare di zombie.
66 minuti, con sonoro. Una giovane coppia si reca ad Haiti per sposarsi, ospiti di un ricco signore, il quale però ha delle mire sulla sposina, la insidia, cerca di portarla a sé e vedendo che lei non accetta decide di rivolgersi ad un sinistro stregone, una specie di creatore ed ammaestratore di morti viventi, gli zombie appunto come li chiamano anche gli indigeni. La ragazza, vittima della stregoneria voodoo, morirà per poi riapparire viva e "disanimata" nel castello dello stregone, sito su una montagna che nessuno va a visitare per comprensibili motivi e solo un prete coraggioso, amico dello sposino, accompagnerà quest'ultimo alla ricerca dell'amata...
Il cinema ha sempre attinto alla letteratura per i suoi personaggi, ma gli zombie sono un'eccezione: rifacendosi a tradizioni molteplici, presenti in molte religioni, e soprattutto alla stregoneria ed al voodoo in particolare, sono fondamentalmente una "creazione" dal punto di vista culturale ed artistico proprio del cinema. Non saprei dire se il termine stesso fosse già presente nella cultura haitiana, probabile che sì. Sicuramente invece quello dei morti che risorgono in qualche modo, i casi di morte apparente e via discorrendo non sono una prerogativa caraibica, oltretutto Haiti ha assorbito e miscelato credenze, culture e religioni provenienti dal vecchio continente e dall'Africa (chi non ha letto almeno un romanzo che ne parla?).
Anche se ancora devo vedere Romero conosco il "tipo" di zombie da lui ritratto per sommi capi. E' stata una sua felice reinterpretazione, in questo film siamo invece più vicini a quella stregonesca: uomini e donne vittime di morte apparente pilotata da qualcuno che ne possiede i poteri. Questi zombie non sono antropofagi, sono semplicemente dei servi, schiavi dello stregone capace di dominarli, lavorano al suo servizio. Sguardo nel vuoto, anima svuotata, automi, corpo morto anche se animato insensibile al dolore: questi i primi connotati essenziali.
Oggi zombie è sostantivo ed aggettivo sulla bocca di tutti, vetta di un modo di intendere un personaggio ingovernabile, lento ma inarrestabile e quasi imbattibile, un vero incubo. Personaggi simili agli zombie sono quelli posseduti, o gli schizofrenici, o anche gli ipnotizzati, i sonnambuli. Un film che consiglio a riguardo, e torniamo al muto, grande opera espressionista, è il famosissimo "Il gabinetto del dottor Caligari", con delle scenografie che sfidano la prospettiva classica.
Importante storicamente, visione obbligatoria per cinefili e tutto sommato piacevole per chiunque, m'è parso un po' di "maniera" nonostante l'innovativo argomento (potrei sbagliarmi). Ha certamente il grande fascino del cinema di una volta, nel quale mi piace tuffarmi ogni tanto.
forse il primo frame di zombie della storia del cinema
gli zombie sono operai instancabili al servizio dello stregone
Bela Lugosi, attore che con poco trucco assume sguardi terribili
è bellissimo questo frame, l'ho mirato con cura, quella postura delle mani della ragazza che sta per morire vittima della stregoneria mi piace troppo, c'è ancora l'arte del cinema muto in questi primi film sonori, la cura del gesto, la scuola dei mimi.
eh, il cimitero, fornitore primo di zombie, non poteva mancare
il fascino della scenografia di studio
un momento drammatico, ma gli zombie qua non sono assassini, solo automi in mano di altri
Metto qua in calce una curiosità che nulla c'entra col valore del film: il titolo italiano contiene un refuso molto comune anche ai nostri giorni. I sostantivi inglesi per il plurale richiedono la "s" finale o "ies", a seconda di come termina la parola al singolare, non sono un esperto ma più o meno è così. Quando però si usano in una frase italiana non vanno mai al plurale, non si applica la regola di una frase interamente in inglese, così a me è stato insegnato. Il titolo quindi sarebbe dovuto essere "L'isola degli zombie" e non "zombies", la preposizione articolata a dare da sola il senso del plurale. In Italia guardiamo "i film", non "i films", giusto?