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WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Creato il 10 ottobre 2013 da Roberto Arleo @robertoarleo
Chi è il fotografo di questo giovedì? Direttamente dal nostro gruppo flickr: Sara Sacilotto.

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Autoscatto © Sara Sacilotto


• Chi sei?
Sono nata a Pordenone, in Friuli, nel 1979 e ho iniziato ad interessarmi di fotografia verso il 2005: prima con macchine digitali e poi con alcune macchine analogiche, tra cui le famose toy camera. Dopo aver scattato i primi 20 rullini, ho anche cominciato a chiedermi cosa fossero quei numeri attorno all’obiettivo. Quindi devo riconoscere che il mio è stato un vero e proprio approccio da autodidatta.
Prediligo soprattutto le pellicole a colori, perché bisogna imparare a dosarli bene per fare una bella foto, e le doppie e lunghe esposizioni, che mi permettono di ottenere degli effetti quasi pittoreschi sulle immagini.
Negli ultimi anni mi sono appassionata anche di polaroid, che utilizzo in diversi formati e modelli.
Ad un certo punto del mio percorso, ho realizzato di volermi servire della fotografia come di un linguaggio per esprimere il mio mondo interiore e ho iniziato a cercare nelle immagini un messaggio attraverso il quale far emergere le mie idee.

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Being Arno Rafael Minkkinen © Sara Sacilotto


• La prima cosa a cui pensi appena sveglio?
Mi sento fortunata per la persona che ho accanto. Subito dopo penso al caffè.
• Di cosa hai una scorta?
Di macchine fotografiche.
• Una parola o un'espressione che ami? E una che odi?
In questo momento della vita amo particolarmente la frase “seguire i propri sogni”.
Detesto l’espressione “come dire” che sento usare troppo spesso come intercalare, in tv e nelle radio soprattutto; é una moda che non mi piace.

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Black and white © Sara Sacilotto


• Di cosa hai bisogno per essere felice?
La felicità è fatta di attimi e quelli che mi rendono più felice sono i momenti spensierati condivisi con il mio compagno: in viaggio, ad una mostra, o semplicemente sul divano, guardando un bel film. E poi quelli in cui posso dedicarmi solo alle cose che amo, come la fotografia.
• In questo mondo le persone si dividono in?
Buoni e cattivi. Per quanto mi riguarda, i cattivi hanno perso da tempo ogni attrattiva.
• Un politico, una popstar o un artista che ammiri particolarmente per vari motivi?
Pier Paolo Pasolini, che sicuramente era anche un artista ma che preferisco definire “intellettuale”: a mio parere l’ultimo degno di essere considerato tale in questo Paese, forse per quell’integrità che gli apparteneva come a pochi altri. Pasolini per me ha molti significati: è il legame con la mia terra e le mie origini. E’ la necessità profonda di ricercare sempre la verità dietro ogni cosa, di non accontentarsi delle apparenze. Ed è per merito del suo lavoro, attraverso le sue opere, che ho capito che la fotografia è un linguaggio e che potevo provare ad impossessarmene.

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Double © Sara Sacilotto


• Il luogo più importante di casa tua?
La cucina, perché é il luogo dove io e il mio compagno ci ritroviamo dopo una lunga giornata e possiamo finalmente rilassarci e chiacchierare.
• Tre posti dove dove non sei mai stata e che vorresti vedere?
New York, perché ci sono stata solo di sfuggita ma è una città pazzesca che mi attira moltissimo.
Il Giappone, per la cultura così diversa dalla nostra: per il cibo, i templi, i riti, e per i ciliegi in fiore!
E poi l’Isola di Pasqua, il mio sogno proibito!
• Pensando all'Italia, qual è la prima cosa che ti viene in mente?
La rabbia e lo spreco. Siamo circondati da tanta bellezza ovunque ma non sappiamo che farcene. Viviamo in un Paese che potrebbe essere orgoglioso della sua cultura ma passiamo le giornate a lamentarci di una politica che non ci appartiene, rimanendo impassibili davanti ad ogni sopruso e a qualunque ingiustizia. Sono dell’idea -magari astrusa e irrealizzabile, ma ci credo fermamente- di distruggere questa forma di politica per crearne una nuova e riappropriarci finalmente del nostro Paese.

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Frida © Sara Sacilotto


• Quale città d'Italia ti attrae per il suo ambiente creativo?
Un tempo Bologna mi sembrava una città vitale; ora non saprei.
• Cosa volevi fare a 14 anni?
L’interprete o la scrittrice.
• Cosa non indosseresti mai?
Qualcosa che accentui i miei difetti, anzichè attenuarli. Nello specifico, non potrei mai indossare una minigonna!

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Lei non dorme mai © Sara Sacilotto


• Che cos'è per te la creatività?
La capacità di trovare il mezzo adeguato per esprimere se stessi e la propria interiorità.
• Da cosa trai ispirazione per i tuoi progetti?
Dall’istinto, soprattutto. Da quello che mi circonda; dalla musica; da un’amica; da una bella città...
• Che definizione hai per la fotografia?
E’ un linguaggio che il fotografo utilizza per dire qualcosa: non è il fine, bensì il mezzo per raccontare una storia.

WHO ARE YOU | Sara Sacilotto, il mezzo per raccontare una storia

Port de bras © Sara Sacilotto


• Qual è il posto dove riesci a trovare più idee?
Magari ci fosse davvero un posto da spremere per catalizzare le proprie idee! Per quanto mi riguarda non è tanto il luogo, quanto lo stato d’animo.
• Che cos'è per te il lusso?
Potersi concedere di trascorrere il tempo occupandosi solo delle proprie passioni.
• Un film recente che ti è piaciuto? Perché?
“La grande bellezza” di Sorrentino: racconta perfettamente una parte di Italia di oggi. E “La migliore offerta” di Tornatore, per l’ambientazione e la storia.

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Reediting © Sara Sacilotto


• L'ultimo libro letto?
Bestia di gioia, di Mariangela Gualtieri, che una mia carissima amica di infanzia mi ha appena spedito.
“Io canto il semplice del grano
e del pane la stessa festa che si tiene
fra le rose a maggio, la corsa
della rondine e il coraggio
dell’animale nella tana
quando gli esce il nato fra le zampe”.

• Una colonna sonora delle tue giornate?
Still smiling di Teho Teardo e Blixa Bargeld. Ma amo molto certi cantautori italiani del passato: De Andrè non può mai mancare in un lungo viaggio in macchina.

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Topolove © Sara Sacilotto


• Un sito che tutti dovrebbero visitare?
Il mio, naturalmente: www.sarasacilotto.com
E poi: il blog di Sara Lando per i suoi ghettotutorial: www.saralando.com
e quello di Matteo Gubellini, perchè alcune sue bellissime illustrazioni mi hanno ispirata per delle foto: www.matteogubellini.blogspot.it
• Cosa o chi consideri sopravvalutato oggi?
Il calcio.
• Un aneddoto indimenticabile legato alla tua attività?
La mia prima mostra: si è trattato di una piccola esposizione nella mia città ma per me è stata una grande soddisfazione.

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Vineyards © Sara Sacilotto


• Con chi ti piacerebbe lavorare?
Siccome amo le contaminazioni e sono molto ben disposta verso i sogni utopistici, rispondo: con Maurizio Cattelan (tranquillo, mi sposto io a New York!).
• Cosa provi quando rivedi alcuni progetti di due o tre anni fa?
Difficilmente mi piacciono le cose fatte appena una settimana fa, perché rivedendole noto ogni volta dei nuovi difetti. In generale ho l’impressione di dover fare ancora molta strada per migliorare.

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Accordatebeing © Sara Sacilotto


• L'ultima cosa che fai prima di dormire?
Controllo le mail, dò un’occhiata a Facebook e ad Instagram; imposto la sveglia e poi dò la buonanotte al mio compagno.
• Progetti per il futuro?
Più sogni che progetti: mi piacerebbe vivere all’estero per un altro periodo.

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Wine is poetry #1 © Sara Sacilotto


• Link dove è possibile vedere quello che fai o dove seguirti?
Sito web: www.sarasacilotto.com
facebook: www.facebook.com/sarasacilotto1206
pinterest: @sarasacparis
instagram: @ilparadisoallimprovviso

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Wine is poetry #2 © Sara Sacilotto


• Una frase o un pensiero per concludere l'intervista?
Lancio un appello! Mi piacerebbe trovare qualcuno (non necessariamente aspirante fotografo) con cui condividere dei progetti.
Roberto Arleo    

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