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L'emancipazione del ruolo femminile in film d'azione è lenta ma continuativa. L'ultima eroina di Luc Besson è Lucy, una ragazza che grazie ad alcune sostanze riesce a sfruttare il 100% delle proprie capacità. Lucy è in grado di muovere gli oggetti con il pensiero, acquisire informazioni in pochissimo tempo e non sentire dolore o fatica. Ma il regista francese ci ha abituati da tempo a vedere sul grande schermo personaggi femminili così forti: ad aprire la pista ci ha pensato Nikita nel 1990, giovane delinquente condannata per aver ucciso un poliziotto. Chiusa in un centro di addestramento per diventare una killer dei servizi segreti, Nikita è in grado di tenere testa a chiunque si scontri contro di lei senza però rinunciare ad un tocco di femminilità. Proprio come la Beatrix Kiddo di Quentin Tarantino che, una volta uscita dal coma, è decisa più che mai a vendicarsi su di lui Bill e tutti quelli che hanno contribuito alla distruzione della sua felicità.
Prima e dopo Nikita sono state rappresentate molte altre eroine, non solo sul grande schermo. Vi ricordate di Buffy Summers? Era la protagonista di Buffy l'ammazzavampiri, la classica adolescente americana tutta moda e ragazzi, che nonostante di ruolo di cacciatrice le stesse stretto, porta a termine il suo compito sacrificando la sua vita. Sarcastica ed estremamente forte, Buffy era la romantica per eccellenza, durante la serie tv abbiamo assistito a tutti i suoi tormenti d'amore ma anche alle sue più grandi vittorie ad esempio contro divinità infernali come Glory. Da Sunnydale ci spostiamo a Raccoon City, dove ad attenderci troviamo l'Umbrella Corporation braccata dal progetto Alice. La sua lotta contro questa pericolosa corporazione nasce quando Alice decide di denunciare gli esperimenti illegali realizzati nell'alveare con il T-Virus. Nonostante gli sforzi per impedire al virus di diffondersi nel mondo, Alice finisce nelle mani dell'Umbrella come cavia da laboratorio, legando così a livello molecolare con il virus stesso e sviluppando una straordinaria potenza, fisica e psichica. Il motore delle sue azioni è la rabbia che cova verso l'organizzazione che ha distrutto il mondo. Alice è impulsiva, è emotiva e determinata, ed è grazie a quest'ultima caratteristica che riesce a non mollare anche quando perderà tutti i suoi poteri.Ha imparato a tirare con l'arco solo per sopravvivere, non sapendo che lei e le sue frecce sarebbero diventate simbolo di qualcosa di più grande ed importante. Katniss Everdeen non ha mai vissuto una vita spensierata e contrariamente alle eroine precedenti non possiede una forza fisica straordinaria. Katniss è scaltra e agile, diventa simbolo di una ribellione perché rappresenta un mix tra razionalità ed istinto, tra intelligenza e resistenza fisica e proprio come la ghiandaia (animale simbolo) rinuncia a creare una famiglia, almeno sino a quando le condizioni economiche e sociali non saranno adeguate. È una ragazza che nonostante l'età ha il coraggio di non sottomettersi a nessuno e che combatte come e meglio di tanti altri. Una donna dai forti valori diventata ormai esempio per tante giovani donne, anche fuori dal grande schermo.Anche il mondo dell'animazione sembra essersi finalmente accorto delle enormi potenzialità dell'universo femminile: da Rapunzel alle sorelle Anna ed Elsa di Frozen, da Mulan a Merida di Ribelle, queste principesse prendono parte all'azione e diventano le principali fautrici del proprio destino. Merida decide di non sottostare alle rigide ed antiche regole di corte, lei preferisce cavalcare e tirare con l'arco piuttosto che curare il suo aspetto esteriore o imparare a comportarsi "da principessa". Merida decide di ribellarsi e di conquistare la sua indipendenza.
Da prede a predatrici, questa è l'evoluzione del ruolo femminile. Oggi le donne sanno evolversi, sanno ciò che vogliono, sanno distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e sono disposte a lottare con le unghie e con i denti per portare avanti i propri obiettivi. Non so a voi, ma a me questa piccola rivoluzione piace da morire!
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