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Why always them?

Creato il 15 giugno 2014 da Marvigar4

Balotelli

http://resources.fifa.com/mm/document/tournament/competition/02/37/18/57/eng_08_0614_eng-ita_fulltime.pdf

Hanno preparato la partita senza ricorrere al loro atteggiamento altezzoso nei nostri riguardi, segno che ci temevano, memori di aver sempre perso con l’Italia nelle competizioni ufficiali; hanno cercato in tutti i modi di imporre il ritmo alla partita e di vincere, ma si sono trovati a rincorrere e a soccombere. Gli inglesi si chiedono, come nell’incipit dell’articolo del The Times, “Why always them?”, però perdono l’occasione per capire che la vittoria della nazionale azzurra è ancora una volta frutto di un disegno idoneo a questo tipo di manifestazione. Siamo il paese di Machiavelli, al quale abbiamo reso onore seguendone alla lettera i consigli: ci siamo disposti contro il lione e nel caldo torrido di Manaus ne siamo venuti fuori trionfanti come golpe. Non si poteva fare altrimenti, il campo da gioco non era splendido, il clima fiaccava, l’unica tattica da contrapporre era la manovra a centrocampo e l’attendismo, evitando uno scontro diretto che sarebbe stato rovinoso. Prandelli ha avuto ragione insegnando a tutti che le energie vanno centellinate e la qualità di uomini come De Rossi, Pirlo e Verratti paga. Siamo contenti, ma non è altro che la prima mossa vincente nella scacchiera, l’apertura ci vede in vantaggio, adesso c’è da preparare la prossima e non sarà facile. Nessuno poteva pensare che la seconda partita con la Costarica sarebbe stata un confronto tra le prime del girone, però è proprio questo il bello di un torneo siffatto. Con l’Inghilterra ci siamo allenati per disputare al meglio il nuovo incontro, facendo tesoro delle indicazioni che provengono dalla nostra vittoria e dalla sconfitta dell’Uruguay. Sarà un Mondiale da giocare partita per partita, senza strafare, con calma, raziocinio. Il principio da seguire in questi casi è sempre il rasoio di Ockham, il frate francescano inglese poco seguito dai suoi connazionali pedatori: frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora.

mvg



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