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Why I Write #6

Creato il 07 ottobre 2012 da Sambruno
Why I Write #6
Oh, ecco, la questione io ho il controllo. Io e Me stessa siamo d'accordo che la questione vada messa in questi termini, piuttosto: io credo di avere il controllo. E per un po' ne sono sempre convinta. Finché, scribacchiando allegramente, non incappo nella prima voragine logica che mi paralizza. Di solito ignoro buchetti e strappi che so di poter riempire e rammendare senza stravolgimenti. Ma quando mi ritrovo con le spalle al muro, c'è poco da fare. Fino alle storie pre-quella attuale, ho sempre scritto "a naso", senza pianificare niente, se non i pit-stop fondamentali. Mi è sempre bastato avere un incipit, una conclusione e un paio di idee di cosa dovesse accadere nel mezzo. Con questi pochi elementi in mano, mi lanciavo e lasciavo che i personaggi facessero il resto: ovvero mi regolavo in base a quello che sapevo del loro conflitto, della loro personalità, delle relazioni che dovevano instaurare e dell'evoluzione cui dovevano andare incontro.  Scrivere con questo metodo ha funzionato abbastanza bene sia nel passato-passato che nel passato-recente: ho portato a termine storie a capitoli, racconti e, qualche mese fa, un romanzo breve (che attende il prequel per andare incontro alla sua prima revisione). Ogni volta che una voragine logica mi impediva di proseguire, bastava uno stop di una manciata di giorni per rileggere, rimuginare e trovare un nuovo sentiero da percorrere. Mi andava così di lusso perché avevo un protagonista, un antagonista e giusto due o tre secondari. Non per niente, la prima grossa difficoltà nel proseguire con il mio solito metodo l'ho incontrata nel momento in cui mi sono messa in testa di scrivere romanzi "corali". Gestire quattro, cinque subplot senza organizzazione si è rivelato letale per molte storie - che attendono ancora pazientemente che venga il loro turno... e se non sono defunte del tutto in questi sei anni, direi che non lo faranno mai e che, quindi, avranno la loro occasione. Finalmente, con quella che sto scrivendo adesso, ho deciso per il metodo "scaletta". Dopo averne cestinato circa un centinaio di pagine: grosso modo un anno di lavoro, tra ideazione, documentazione e scrittura. Ho la bellezza di sette sub-plot da gestire, prima di cominciare a... uhm... sfoltire le fila, ecco :) E anche se sono di coccio e, naturalmente, ho preteso di procedere a naso, alla fine ho issato bandiera bianca e ho speso un mese per la stesura di una scaletta. E di una scaletta dettagliata, tra l'altro. Questo significa che ho il controllo della storia che sto scrivendo? No, non proprio. Non del tutto. Perché la scaletta la sto seguendo, ma nel senso che gli eventi principali da toccare sono quelli che ho fissato in un elenco numerato e non si scappa. I dettagli, che sono quelli su cui mi sono arrovellata fino a esasperarmi da sola, li sto già cambiando :) Per quello che riguarda la gestione dei personaggi, sono finita di nuovo al lascio che facciano quello che gli pare. Mi trovo bene così: di uno so che ha un certo problema, so che ha un caratterino niente male e so che quando viene provocato (o ci si sente) reagisce menando cazzotti; di un altro so che è convinto di voler accoppare il primo, so che come carattere è anche peggio e so che, a differenza del suo essere violento, tra i miei due protagonisti è quello capace di maggiore empatia. Non mi serve altro: non mi metto lì a fissare in anticipo il modo in cui dovranno interagire. Scrivo e mi metto automaticamente nei loro panni, a volte immedesimandomi (e se pensate che sia da malati o che non sia da scrittori... non provate neanche a dirmelo, perché vi sputo in un occhio!), più spesso limtandomi al "ecco, adesso lui reagirebbe così" o al "e mo che fai, he? Come te ne vieni fuori?". È vero che così debordo, ma il "parlami addosso" in prima stesura non lo considero un problema: le revisioni esistono per un motivo. In definitiva, da quando seguo la scaletta per mantenere la storia in riga penso di avere il controllo, anche se i personaggi vanno a ruota libera. La certezza di averlo sul serio mi sa che l'avrò solo nel momento in cui scriverò la parola FINE al first draft. Intanto, di buono c'è che se mi sono fermata - e mi è successo - è stato solo per mancanza di voglia di scrivere e non perché sono incappata nella solita voragine logica :)

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