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In Sudafrica l’olivicoltura è in costante crescita sia per le olive da mensa che per quelle da olio. Ogni anno vengono impiantati nuovi olivi e si calcola che le aziende olivicole si sviluppino ad un tasso annuo del 20% raddoppiando in dimensioni ogni quattro-cinque anni. Una produzione annua di 1.200 tonnellate di olio può sembrare insignificante se confrontata con i volumi di Spagna e Italia, ma è sufficiente a soddisfare il 20% del fabbisogno interno.
La maggior parte degli uliveti è situata nella regione di Western Cape che vanta un clima temperato mediterraneo, ideale per questa coltura. L’elevata disponibilità di manodopera fa sì che la raccolta avvenga manualmente, o attraverso moderne scavallatrici meccaniche e pertanto le olive arrivano al frantoio intatte e per nulla danneggiate.
I consumi annui di olio d’oliva hanno superato i 3,5 milioni di litri, con una domanda interna che aumenta intorno al 20% l’anno per l’olio e al 10% per le olive.
Questa moderna olivicoltura esprime molte eccellenze, tra le quali quest'extravergine premiato in Terra Santa. E' un olio differente, che si fa notare per le unicità degustative dovute all'ambiente particolare e alle cultivar dominanti di questo blend sudafricano: Coratina e Frantoio. Ma di "Italiano", quest'olio non ha solo l'origine di queste varietà di olivo, bensì vanta nella produzione in frantoio, della collaborazione di un esperto tecnico italiano. Si tratta di Ugo Ametta - pugliese del foggiano - un "ragazzo" del '63, ma frantoiano da una vita. Ugo, raccogliendo i frutti del lavoro e la passione del padre e del nonno, si occupa a tempo pieno del frantoio di famiglia; curioso per natura e per migliorare il proprio bagaglio culturale, ha frequentato corsi per assaggiatori di olio e negli ultimi anni ha ripreso a studiare Scienze e Tecnologie Alimentari. Ma per Ugo, la passione per il frantoio va sopra ogni cosa, e giunge fino al punto di non disdegnare collaborazioni estere. E così, grazie alle differenti epoche di raccolta delle olive nell'emisfero Sud del mondo (aprile/giugno), rispetto al nostro "Nord", raddoppia la propria attività di frantoiano.
Eccolo allora in prima linea alla Willow Creek Estate, a guidare il più grande impianto oleario del Sud Africa. Ugo, nel raccontare dell'accoglienza splendida riservatagli nell'estremo lembo sud dell'Africa, ci presenta l'azienda che lo ospita.
"Oltre all'olio, incuriosisce anche la storia familiare dell'azienda Willow Creek - esordisce Ugo Ametta. Fondata dalla famiglia Rabie nel tardo Settecento, dedita alla coltivazione del grano e di uve da vino e da tavola, nel 1997 uno degli eredi, Andries, scopre che i terreni ricchi di calcare della Nuy Valley ed il clima tipicamente mediterraneo, offrono un terroir molto adatto per la coltivazione degli olivi. Pianta i primi alberi della fattoria nel 1999 e oggi, ben 200.000 alberi, in 265 ettari di terreno, producono (stima 2014) circa 4.750 quintali di olio extravergine di oliva. Tre le tipologie di olio da olive prodotte qui dalla Willow Creek, oltre ad una serie di oli aromatizzati per il mercato locale. Tra queste il Directors' Reserve, presentato a TerraOlivo 2014".
Note degustative:
La bottiglia, sobria ed esaustiva, ben presenta l'olio aziendale.
La si apre e la degustazione, come si diceva, sorprende. Si scoprono così aromi intensi di olive colte verdi e complessi sentori di foglia di pomodoro e cuore di carciofo che si aprono al naso. Un attimo di pausa e subito a queste seguono sfumature delicate di rucola ed insalata, con una piacevole nota di nocciola persistente. L'amarezza soddisfa il palato e la delicata pungenza che ricorda il pepe verde, completano in maniera equilibrata la struttura di questo extravergine. L'abbinamento è naturale, con carni rosse, zuppe, pasta con funghi porcini, carpaccio o insalate con rucola, parmigiano e noci.
Per informazioni, visitare il sito www.willowcreek.co.za o [email protected].
Dr Antonio G. Lauro
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