Sono iniziati i campionati di tennis a Wimbledon e puntualmente grazie all’acqua Evian, Wimbledon Village si veste tutta di rosa, rosa come il celebre marchio francese di acque.
Io amo Wimbledon, é al Sud di Londra – SW South-West – ed é lí che mi sono trasferita appena approdata a Londra.
Pur essendo nella zona 3 é cosí chic, eppure non molti anni fa non lo era ancora, soprattutto le zone come Southfields – un paio di stop di tube District line prima di Wimbledon.
Wimbledon Village é pittoresca e posh, un insieme di bistrot e caffe, di gente seduta fuori ai tavolini in camicia bianca e pantaloncini, e per le donne maxi gonne fiorate o bianche.
Sorseggiano e intanto guardano le bandierine rosa dell’Evian sventolare qua e la, fuori dalle piccole boutique.
É cosí pittoresco che qui ancora si va a cavallo nel week-end, e tutto si muove lento a differenza della Londra frenetica.
Fa strano come una decina di fermate piú in la vi sia il centro di Londra, dove tutto viaggia veloce e tutti ti camminano sopra presi dei loro palmari e impegni.
Qui invece anche durante la settimana tutto si muove lento.
Appena arrivata feci un paio di colloqui lí, uno per Molton Brown – un marchio di lusso di prodotti da bagno – uno per Comptoir des Cotonniers, marchio francese di abbigliamento fra lo chic-causal – e uno per L.K. Bennett marchio di scarpe e abiti chic che ho raccontato qui.
Per quest’ultimi due feci la prova di un paio di ore in negozio e ammetto che lo shopping era ben diverso, la gente di tanto in tanto entrava – se entrava – provavano, scambiavano due chiacchiere e tutto era molto rilassato, niente shopping compulsivo, della serie: afferro, provo e compro.
Mi ricordo che la ragazza di Comptoir des Cotonniers mi disse che lo shopping qui era come andare a casa da amiche, provarsi i suoi abiti e scegliere quello che piaceva, solo con la differenza che poi pagavi.
Il tutto era molto rilassato, quasi noioso lasciava intendere, ore senza nessuno poi un’ora con la stessa cliente che lenta si provava le cose e parlava del piú e del meno.
Sono tutte come amiche qui – mi diceva lei, mentre allineavo sullo stand un paio di stampelle.
Anyway non mi presero e finii con il lavorare nella frenetica e ricchissima Bond Street.
Wimbledon ha un bel parco – il Wimbledon Park – ora é pieno di tende, di quelli che vengono qui da tutte le parti del mondo, che fanno la fila dall’alba per prendersi i biglietti e assistere a qualche match.
Poi se ne tornano in tenda a oziare, a bere, a divertirsi, a tirarsi gavettoni e condividere qualche sprazzo di sole, che qualche volta esce e fa spogliare tutti subito.
Quando abitavo qui, vedevi Van privati neri, solitamente della Addison Lee che portavano gli atleti a destra e manca, molti allogiano fra Wimbledon e Southfields, era un continuo rifacimento degli occhi: credetemi.
Era un mese frenetico fatto di tanta gente che attraversava le piccole vie, di tanti sbracati ai pub a bere, di tanti mezzi ignudi a girare con le bottiglie di acqua in mano, di molti seduti sui scalini delle case a parlare, tante lingue, tante nazioni, tutti lí per godersi lo sport.
La tube si intasava, ogni mattina quando entravo in tube dovevi fare lo slalom con la marea umana che usciva dai vagoni lenti della District line, che saliva e veniva indirizzata verso la salitona che porta su al Wimbledon stadium.
Tutti a mettersi in fila, una marea di gente vestita diversa, di classi e razze diverse, chi arrivava con lo zainone e i sandalacci polverosi ai piedi, e chi con il borsalino di paglia, la giacchetta aderente blu scura e le Tods ai piedi “scalzi”.
Questo mese era un pó amore e odio, perché tutto si riempiva di tutti, e tu che correvi a destra e manca al lavoro rosicavi di quelli che andavano a godersi qualche colpo di racchetta, belle ragazze in gonnellino e fisicati atleti sudati.
Peró poi che mi sono trasferita al Nord e mi é venuta a mancare, é proprio vero, delle cose devi sperimentare entrambi gli opposti per capire cosa vuoi.
A me Wimbledon piace, ed é li che torneró a vivere.
Chissene della District line lenta, del fatto che sia in zona 3 quindi paghi di piú di Oyster … é Londra, ma Londra lenta, Londra goduriosa.
Una via di mezzo ci sta proprio bene!
Scrollo un pó di foto dell’evento e ti vedo lui, l’etoniano mio preferito Tom Hiddleston che sorride dalle scalette che portano allo stadio che conosco a memoria come tutti i dintorni dello stadio, c’é un pó di sole il che rivela un piú rame nei suoi capelli.
A Wmbledon di questo periodo é una festa, un mondo a se, una scoriandolata di gente e divertimento, uno snobbismo puro british, a me piace e intendo andarmelo a vivere di nuovo.
Sir Koala ringrazia e saluta.