Avete presente quando ci si chiede cosa renda uno sport unico, affascinante e magnetico?
Giornate come quella di ieri a Wmbledon lo spiegano senza ombra di Dubbio.
Sorprese a non finire vengono dagli ottavi femminili, che consegnano un programma dei quarti orfano di tutte le tenniste da copertina, eccezion fatta per la Sharapova, da oggi favorita d’obbligo del torneo.
Fuori Venus Williams liquidata con un doppio 6-3 dalla statuaria (alta un metro e ottanta per sessantacinque chili) ventiquattrenne Pironkova che replica il risultato del loro ultimo incontro nel 2010.La Bulgara si mostra superiore proprio nel gioco da fondo,il favorito dalla “Venere nera” che va in difficoltà, non trova più soluzioni e variazioni e si inchina all’avversaria più giovane, determinata ed efficace.
Stessa sorte spetta a Serena Williams, eliminata da una Bartoli tutta grinta e determinazione che non lascia scampo alla statunitense, mettendone in evidenza limiti fisici e mentali ( 6-3 7-6 per la carnefice della Pennetta); la francese mira a ripetere la finale raggiunta nel 2007, magari aspirando a vincere stavolta.Sul suo cammino troverà adesso una sorprendente Lisicki, tutta serve an volly che dimstra quanto questa tattica sia ancora tra le migliori per avanzare ai Championships.
Lascia la verde erbetta londinese – che a proposito oramai è lenta quasi quanto un campo in terra rossa -anche la numero uno WTA Wozniacki, devastante nel primo set contro la Cibulkova quanto impotente e remissiva nei due successivi ( 6-1 6-7 5-7).
La Cibulkova è la vera sorpresa del torneo, ventiduenne tennista slovacca, bionda occhi cerulei, un metro e sessantuno per cinquantotto chili, corre per due ed è dotata di un dritto micidiale e di un rovescio molto preciso, la numero ventiquattro del seeding affronterà oggi l’esame di maturità contro la Sharapova (che ha surclassato senza fatica la cinese Peng), la vincitrice di questo incontro da non mancare sarà con molta probabilità una delle finaliste del torneo.
Delle prime quattro solo la Azarenka passa il turno e troverà oggi ad attenderla la Paszek (ricordate l’austriaca ventunenne che ha surclassato la Schiavone sabato?).
Gli ottavi maschili hanno però regalato lo spettacolo migliore, sopratutto nei match che hanno opposto Federer a Youzhny e Nadal a Del Potro entrambi finiti con la vittoria dei due Beatles per tre set a uno.Se King Roger ha trovato un degno avversario nel russo – che lo ha messo in difficoltà con variazioni continue ed un back micidiale finchè ha retto- Nadal ha dovuto tirar fuori ogni stilla di talento ed energia a disposizione per aver la meglio dul gigantesco e potentissimo argentino.
Rafa non è mai dominatore dell’incontro, è Del Potro a dettare i tempi degli scabi, è lui a variare il ritmo e passare da prime oltre i 220 km\h a servizi angolatissimi e “serve an volley” d’altri tempi. Lo spagnolo insegue la pallina, ribatte colpo su colpo, costringe l’avversario a dover mettere a segno due colpi decisivi in ogni scambio per potere avere la meglio, “lavora ai fianchi” l’argentino che regge per quasi tutte e quattro le ore di partita ma nel finale non ne ha più, Rafa è troppo anche per lui che ha mostrato repertorio completo e grinta a non finire.
Può recriminare Juan Martin solo per un primo set regalato allo spagnolo, che si presenta al tie-breack malconcio per un problema (poi assorbito) al tallone e non corre come e quanto prima, ma l’argentino non ne approfitta e si fa sopraffare dalla tensione, è questo a fare la vera differenza tra i due.
Sebbene Del Potro fosse il dominatore del gioco Nadal si è imposto con la personalità e la lucidità del fuoriclasse, ha messo pressione all’ albiceleste con colpi in contropiede ed accelerazioni di dritto impossibili per chiunque altro, non ha mai regalato un punto nè ceduto un centimetro di campo, nell’ultimo set si è perfino permesso il lusso di un paio di “serve and volley” da accademia del Tennis, semplicemente straordinario, davvero un numero uno assoluto. Lo score finale dice 7-6 3-6 7-6 6-4 per il maiorchino.
Altro incontro che ha riservato spettacolo puro, come avevamo immaginato, quello tra Feliciano Lopez ed il polacco Kubot (praticamente un gemello di Berdich che , a proposito, ha ceduto il passo allo statunitense Fish con un secco tre a zero) con lo spagnolo sotto di due set ed a dover salvare un match point riemergendo poi con classe e determinazione e finendo con l’imporsi di forza al quinto.
Tutto fin troppo facile invece per Djokovic, finalmente convincente sul verde londinese, ma anche per Murray che liquida Gasquet in tre set ed adesso dovrà vedersela con un temibilissimo Feliciano, sopratutto perchè lo scozzese ha più volte dimostrato di patire molto le continue variazioni di gioco e di aver qualche problemio sul rovescio, proprio il colpo avversario su cui predilige far gioco il mancino spagnolo.
Oggi i quarti femminili, da tener d’occhio gli incontri tra Sharapova e Pironkova nonchè tra Lisicki e Bartolì .
Domai il programma maschile, tutti da gustare, oltre il già citato confronto tra Murray e Lopez, gli incontri Djokovic – Tomic (diciottenne vera e giovanissima sorpresa Aussie del torneo) e Nadal – Fish, infatti il nuovo numero uno americano (che probabilmente entrerà nella top ten ATP a fine torneo) ha dimostrato un repertorio completo ed una determinazione infinita che di certo garantiranno scintille con il combattente per antonomasia Rafa Nadal.
Programmate le vostre giornate e lasciate spazio per sintonizzarvi sui Quarti di Finale di Wimbledon, perchè è lì che si gioca il tennis più bello, è lì che i Grandi diventano Leggende ed i giovani talenti scoprono di poter aspirare alla grandezza, è solo sull’erba inglese che il Tennis riceve ogni anno nuova linfa vitale e ritrova la sua essenza più pura.
Ed allora, che lo show abbia inizio, basta parole, lasciamo che a parlare le racchette.