La storia di Windspiel, una giovane distilleria proveniente da Daun, piccolo centro della Renania, ha origini curiose. I tre fondatori dell’azienda, Sandra Wimmeler, Denis Lönnendonker e Tobias Schwoll decisero infatti di trasferirsi fra le foreste e gli spazi aperti di questa regione, in cerca di pace e tranquillità.
L’iniziale attività agricola, avviata sul luogo per consentire ai tre la permanenza, non realizzava però del tutto i desideri di almeno uno dei tre fondatori. Il sogno di Tobias, bizzarro e date le condizioni circostanti quasi impossibile, era infatti quello di coltivare il suo cibo preferito, le patate del vicino altopiano di Eifel. A differenza dell’area limitrofa però il terreno circostante alla cittadina di Daun, vulcanico e roccioso, non era adatto allo sviluppo di tale tubero. Ci volle perciò tutta l’applicazione, la sapienza e la perseveranza del fattore per riuscire a far crescere, anche fra le pietre del Vulkaneifel, l’ortaggio da lui tanto desiderato. La parata di Eifel prodotta dallo stesso terzetto divenne un ingrediente centrale della loro dieta, accompagnato spesso, dopo cena, da un buon bicchiere di gin. Da qui nacque l’idea; realizzare proprio con il loro pregiato tubero un distillato, un premium gin. Grazie al lavoro di Holger Borchers, un master distiller chiamato per ricreare un prodotto dal gusto raffinato e sottile, nasceva così il premium dry gin di Daun. Una bottiglia che, al momento della sua nascita, mancava però di un elemento fondamentale: il nome. Anche l’etichetta Windspiel, in tedesco “levriero”, nasce infatti da una leggenda. Narrano gli abitanti della zona che il primo ad appezzare le qualità delle patate di Eifel, nel 1757, fu Federico II di Prussia, che, impressionato dal racconto del condottiero Leopold Joseph Maria von Daun, decise di realizzare un liquore proprio con questo tubero. Il progetto in realtà non partì mai, rimanendo, per l’appunto, una leggenda, ma la storia tramandata ancora oggi e la passione di Federico il Grande per il levrieri portarono Sandra alla decisone di appare proprio quel marchio sulle loro bottiglie.
Pensare ad un gin creato a partire da un alcool di patate potrebbe far storcere il naso a molti puristi e appassionati. Nonostante il terroire vulcanico e l’elaborata ricerca effettuata intorno ai tuberi di Eifel, Windspiel resta, a tutti gli effetti, un gin dal gusto che risente della sua matrice originaria. La lavorazione di questo distillato non può che iniziare dalla raccolta delle patate, effettuata in autunno quando la loro maturazione raggiunge il punto ottimale. Una volta lavato il raccolto viene macinato, miscelato con acqua e riscaldato per avviare il processo che poterà alla produzione degli zuccheri. Alla pasta così ottenuta, una volta raffreddata, vengono poi addizionati lieviti coltivati appositamente che danno il via alla fermentazione. Il mosto ottenuto viene poi distillato tre volte, per tagliare tanto le parti nocive quanto quelle che renderebbero impuro il gusto, ottenendo infine l’alcool di patate per il premium dry gin. Per arricchire il bouquet del gin di Daun, accanto al ginepro, fra gli altri, il sempre presente coriandolo, spezie come la cannella, bucce, come le scorze dei limoni, radici, fra cui lo zenzero, e fiori, come quelli della lavanda, tutti immersi singolarmente in alcool e distillati separatamente. Il risultato di questo lungo lavoro, miscelato all’alcool di patate prodotto precedentemente, altro non è che il Windspiel premium dry gin. Il distillato, al naso, si presenta caratterizzato da un buon ricordo di ginepro, delicate note floreali e un deciso sentore di lavanda. In bocca appare chiuso, con un gusto ancora difficile da decifrare, in cui permangono chiari ginepro e lavanda, con leggeri sentori di fiori e frutta ed un finale in cui le parti aromatiche lasciano il posto ad una più pungente percezione di alcool.
Lo trovate , ovviamente, da Damarco
(anche la tonica!!!)
(credit: Blueblazer)