Artista: Wintersun
Album: Time I
Genere: Melodic Death Metal, Symphonic Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2012
Chinese Democracy dei Guns n’ Roses è noto soprattutto per aver impiegato 15 anni per uscire sulle scene, presentandoci i Guns in uno stato ben diverso da come li avevamo lasciati.
Allo stesso modo Time I dei Wintersun viene alla luce dopo ben 6 anni di ritardo, essendo stato programmato per la fine del 2006. Jari Mäenpää, leader indiscusso oltre che cantante e chitarrista della band, ha dovuto far fronte anche al dispiacere dei fan perché, oltre ai numerosi rinvii d’uscita, dovette cancellare alcune esibizioni proprio per non sottrarre energie preziose al progetto.
Dopo un buon esordio, dove i nostri si presentavano con death metal melodico infarcito di richiami epici, i Wintersun mantengono le coordinate stilistiche introdotte nel debut album ma allo stesso tempo si “gonfiano” all’inverosimile con un disco, lasciatemelo dire, davvero troppo pomposo.
Stando a quanto dichiarato dai musicisti quando si era ancora in fase di mastering, Time I arrivò a contare ben 65 minuti di musica (che saranno poi ridotti a 40), con le sue canzoni che possedevano “circa 200 riff diversi”: proprio questa eccessiva complessità ha portato l’album ad essere in produzione per circa 6 anni interi. Basti pensare che le registrazioni di chitarra, basso e batteria erano già state ultimate ad aprile 2007!
Una serie di rinvii continui ha portato così l’album ad uscire solamente l’anno scorso, ad ottobre. Ma ne sarà davvero valsa la pena di aspettare?
Dopo un intro strumentale e pomposa, When Time Fades Away, l’album ci precipita dentro a Son of Winter and Stars, lunga suite estremamente articolata. Fin da subito, e ce ne dispiace, si nota che la sinfonicità epica è stata abbandonata, virando verso un flavour decisamente più elettronico, che più di una volta strizza l’occhio al progressive metal. Saranno le tanto acclamate influenze musicali giapponesi che Mäenpää ha dichiarato di apprezzare e voler introdurre in questo lavoro, saranno le scelte stilistiche che sono state preferite ad altre, ma a me, continuo a ribadire, piaceva di più il vecchio sound. Il death melodico è sempre alla base della loro proposta, però qua ci sono parti in cui l’orchestrazione è addirittura sovrastante l’impianto metal, con dei volumi spropositati in quanto a bilanciamento. Le partiture in doppia cassa veloce e quelle acustiche diversificano lo svolgimento della canzone, di cui si apprezza certamente la maniacale precisione negli arrangiamenti. Carina la chiusura del brano. Giungiamo così alla terza traccia, Land of Snow and Sorrow, il brano che ho maggiormente apprezzato. E’ sua la definizione di maestosità nell’esecuzione, ma devo dire che i cori epici alla Blind Guardian lo esaltano al punto giusto. Dopo Darkness and Frost, brano tanto pomposo quanto inutile, arriviamo all’ultima traccia dell’album: la title-track Time. Anche quest’ultimo brano si presenta come una lunga suite, simile alla precedente, seppur più folkish. Nonostante la sua lunghezza, è però orchestrata bene, risultando comunque potente al punto giusto.
I Wintersun si erano presentati nel 2004 con l’omonimo album, raccogliendo successi ampi anche dalla critica specializzata. Questo Time I per me però rappresenta un notevole passo indietro: quelle scelte che erano risultate intriganti a livello del sound (death melodico più influenze sinfoniche-epiche) vengono qui abiurate per soluzioni eccessivamente orchestrali fini a loro stesse.
Non si tratta di una bocciatura, ma purtroppo il disco viene “rimandato”, in attesa di Time II, in uscita al 2014. Penso però che la strada tracciata sia questa, quindi evitiamo di sperare in un ritorno alle radici: il presente ed il futuro, per ora, sono questi.
Tracklist:
- When Time Fades Away – 4:08
- Son of Winter and Stars – 13:01
- Rain of Stars
- Surrounded by Darkness
- Journey Inside a Dream
- Sons of Winter and Stars - Land of Snow and Sorrow – 8:22
- Darkness and Frost – 2:24
- Time – 11:45
Line-up:
Jari Mäenpää – vocals, guitars, keyboards, programming
Teemu Mäntysaari – guitars
Jukka Koskinen – bass
Kai Kahto – drums
Voto: