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Wired: “Come diventare Cattelan in 16 mosse”. Retrospettiva al Guggenheim

Creato il 04 novembre 2011 da Agora3000 @agoratremila

Wired: “Come diventare Cattelan in 16 mosse” Retrospettiva al Guggenheim fino al 22 gennaioDi artisti, veri o presunti, è pieno il mondo. Se tanti si ritengono tali, sono in pochi in realtà ad esserlo, nonostante nel campo dell’arte contemporanea resista ancora lo stereotipo del “Lo potevo fare anch’io” (come titola il libro di Francesco Bonami).

A chi vorrebbe diventare un Jeff Koons o un Maurizio Cattelan è dedicato il numero di Wired di novembre che spiega ai suoi lettori come “diventare Cattelan” in sedici mosse, in un articolo a firma proprio del critico d’arte.

L’articolo  spiega con tono semiserio come diventare nell’ordine “un uomo a forma di Cattelan”, “un Cattelan a forma di artista” e un artista capace di trasformarsi in “Cavaliere della legione e del sudore”: “Se vuoi diventare Cattelan non smettere di sudare e di farneticare”, scrive Bonami.

Intanto il vero Cattelan sta esponendo al Guggenheim di New York, per la sua prima retrospettiva. L’artista padovano ha realizzato un allestimento molto particolare.

 Maurizio Cattelan: All“, (aperta fino al 22 gennaio 2012) mette insieme tutte le 130 opere da lui create a partire dal 1989. L’installazione è posizionata al centro del Guggenheim ed è stata concepita per essere visibile partendo dal basso lungo tutti i piani elicoiadali del museo. Tutti i pezzi sono “inalberati” su una corda da sembrare quasi un unico blocco. Il colpo d’occhio è notevole.

“La retrospettiva è un esercizio all’irriverenza – recita la nota informativa del Guggenheim – l’artista ha appeso la sua arte come il bucato steso ad asciugare”.

La maggior parte delle opere sono le versioni originali date in prestito da tutto il mondo. Solo alcune impossibili da trasportare, tipo il dito medio di ‘L.O.V.E.‘ esposto davanti alla Borsa di Milano, sono riproduzioni. Con Cattelan il Guggenheim sperimenta anche la sua prima Mobile App scaricabile dal sito del museo.

E qui torna l’annosa questione lanciata dal critico d’arte Jean Clair: “Cattelan uccide l’arte?”. E’ vera arte o è solo marketing? Di sicuro non tutti sono Maurizio Cattelna, anche se in 16 mosse, secondo Bonami, ci si può arrivare.

 


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