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WNBR: Nudi in Bicicletta per l’Ambiente

Creato il 28 marzo 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

La World Naked Bike Ride (wnbr) continua a mietere adepti.

Girare il mondo passeggiando in bicicletta nudi è lo slogan della liberatoria iniziativa in voga tra i sostenitori di un ambiente più sano, decisi a dimezzare il numero delle inquinanti automobili in circolazione in favore di mezzi di trasporto più salutari come la bicicletta.

Denudando il proprio corpo, ci si spoglia simbolicamente di remore e vergogna condannando apertamente e senza timori di sorta la dipendenza dell’uomo dal petrolio e da tutte quelle forme di schiavitù economica che lo obbligano a rimanere legato a tutto ciò che imbriglia e costa..

Via l’abito e l’automobile, dunque, e viva le quattro ruote grazie alle quali è possibile girare il pianeta all’insegna del risparmio e a zero emissioni in favore di un’energia rinnovabile.

Che il corpo si liberi dai vestiti e dalle macchine, urlando il potere della propria individualità insieme alla voglia di riscatto da una cultura che si concentra sulla tecnologia mortificando l’ambiente.

La città protagonista dell’evento è stata questa volta Cape Town, in Africa, dove il 10 marzo migliaia di ciclisti entusiasti hanno sfilato in costume adamitico, riuniti dall’ecologica causa comune. Su una delle variopinte schiene nude occhieggiava una scritta simpaticamente intimidatoria (“mi vedi, ora??”) diretta agli automobilisti dalle cui prepotenze gli amanti della bicicletta sono continuamente costretti a difendersi. Altro tema su cui gli allegri partecipanti al World Naked Bike Ride pongono l’accento è infatti la sicurezza sulle strade che ogni giorno impedisce agli appassionati del naturalistico sport di rilassarsi sui pedali senza rischiare la vita.

L’insieme dei bikers in libertà, da lontano, costituisce un’insolita scenografia, distensiva e piacevole allo sguardo dello spettatore incuriosito. Stuoli di rilassati e pacifici pedalatori passeggiano per le strade della città colorandole con i loro corpi dipinti da fantasiose geometrie gialle, ondulate linee astratte blu e frasi in rosso inneggianti le virtù del trasporto a quattro ruote.

Ma vedendoli passare un po’ più da vicino, con le appendici fluttuanti e le natiche in movimento sussultorio nasce, spontanea, l’osservazione. Ma non potevano lasciarsi almeno le mutande?

Battaglia per l’ecologia permettendo.

Roberta Paoletti @Fallo Sapere


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