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Wonder woman freelance: storia di ordinaria follia

Creato il 26 novembre 2012 da Kalaris @EssereFreelance

Delle volte ho la sensazione d’essere una wonder woman freelance: dentro la mia vita ne convivono, più o meno pacificamente mille+1 e la cosa, te lo dico sinceramente, non mi disturba affatto: purtroppo delle volte queste mie passioni che prendono forma di lavoro (cosa non si fa per arrotondare il mese) mettono in confusione chi mi sta intorno: “che diavolo di lavoro faccia Claudia?” se lo sono chiesti in tanti perché tutto intorno allo scrivere per un giornale, per una rivista web, per i miei siti, c’è il mio mondo fatto di creatività, di immagini, di cucina, di viaggi e di passioni.

 

In fondo io sono stata una delle tante (ma sempre troppo poche) illuminate che ha scoperto tanto per cominciare la sua passione e immediatamente dopo come rendere lavoro una passione, retribuito sempre troppo poco, ma pur sempre lavoro.

Oggi però non parlo di me, né parlo di come scrivere un buon pezzo o di come organizzare il tuo lavoro e non parlo nemmeno delle lunghe giornate di chi ha un #ufficioincasa o di come diventare un web writer freelance: parlo delle wonder woman (o man) freelance, anzi non ne parlo io, lascio che a parlarne sia Ester Crea con un bellissimo video intervista a Laura Muzzi nei panni della quale mi ci sono ritrovata fin da subito e nei panni della quale, non ne dubito, ti ci ritroverai pure tu.

E’ giovane, è preparata, è precaria, anche se puoi chiamarla freelance suona meglio.

Perché non rinuncia al suo sogno di giornalismo? Perché a quella finestra sul mondo, che le consente di vedere tutto e capire le dinamiche e la realtà in cui viviamo, lei non vuole rinunciare.

Mi pare un ottimo motivo non trovi? E tu hai mai pensato di rinunciare? E cosa ti ha tenuto “in pista”?

Ecco la pagina fb del progetto Labor TV e il link del video intervista.

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