Wood Mood
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legnomateriali più antichicomunicare i consumisocietà contemporaneaA indagare questo pensiero ci pensa la piccola mostra Wood Mood in corso fino a fine mese nello showroom di Valcucine, in centro a Milano. I 10 progetti selezionati dall’architetto Davide Fabio Colaci sono caratterizzati dalla ricerca rivolta a questo materiale ma anche dalla “sfida” artigianale che ne consegue, con l’intento di superare l’animo tecnologico in favore invece dell’intuito e della semplicità. La voce è stata data a giovani designers, studenti o progettisti affermati senza limite geografico così da creare un motivo per la contaminazione e la condivisione di idee sostenibili e forse anche un po’ spirituali.
Abbiamo intervistato il curatore per scoprire insieme a lui perchè il legno è ancora un materiale contemporaneo.
Questa piccola esposizione è costruita su 10 progetti di design. Come hai fatto a fare questa scelta?
La selezione nasce dalla volontà di intercettare una serie di oggetti o prodotti capaci di esprimere una ricerca (a volta poetica, a volte critica) nei confronti della contemporaneità. Non è una caso che la maggior parte degli oggetti scelti sia realizzata in maniera indipendente da studenti o da giovanissimi designers. Nasce così una attitudine alla ricerca che supera i confini nazionali per scovare tra le università e i centri di ricerca più significativi le nuove sperimentazioni sulla nostra dimensione oggettuale. Alla tradizionale produzione industriale si sostituiscono l’autoproduzione, le serie limitate, i pezzi unici e la qualità intellettuale del prodotto, che sembra contare quanto quella tecnica.
Che rapporto c’è oggi tra artigianalità e tecnologia?
Oggi il rapporto tra tecnologia e artigianalità è il risultato di una democrazia diretta alimentata dal design come professione di massa. La dimensione del “fare” legata all’espressione di una quantità di giovani progettisti capaci di produrre e autoprodursi senza l’ausilio di strutture industriali, ha aperto un nuovo capitolo della progettazione legata alla riscoperta, riutilizzo e all’interpretazione della dimensione dell’artigianato.
Tecniche antiche e dimenticate riaffiorano per prodotti nuovi e inattesi, sistemi di produzione altamente sofisticati riscoprono materiali e oggetti di epoche lontane e sedimentate nel nostro inconscio. Artigianalità e tecnologia, separate spesso da una linea di confine, si sono fuse per generare uno dei territori più fecondi e interessanti del nostro panorama contemporaneo.
Gli oggetti in legno sono forse quelli che più di altri riconducono alla figura dell’artigiano, ci sono secondo te altri materiali con questa stessa caratteristica?
Non so se il legno sia l’espressione più diretta della artigianalità, ma sicuramente questa “materia” ci racconta un’attitudine a elaborare le qualità tecniche insieme a quelle poetiche di ogni oggetto. Ogni pezzo della mostra ha infatti una storia unica ed eccezionale da raccontare, a cavallo tra il processo produttivo e la materia. Sono elementi che superano la loro natura funzionale per proporre una visione possibile tra etica ed estetica attraverso la materia legno.
(C.R.)