Hugh Howey è cresciuto a Monroe, nel North Carolina. Prima di pubblicare i suoi libri ha fatto lo skipper, l’operaio e il tecnico audio. Ha iniziato la serie di Wool nel 2011, autopubblicandola sul Kindle Store di Amazon. Dopo l’enorme successo ottenuto, ha scritto gli altri due libri della trilogia, Shift e Dust, vendendo i diritti dell’edizione cartacea per cifre milionarie. Wool è in corso di pubblicazione in 18 paesi, e i diritti cinematografici sono stati acquistati da Ridley Scott..
Sito: Hugh Howey
Silo Series:
1. Wool, 2013
2. Shift (a seguire)
3. Dust (a seguire)
Titolo: WOOL
Autore: Hugh Howey (Traduzione di G. Lupieri)
Serie: Silo # 1
Edito da: Fabbri Editore (Collana: Narrativa)
Prezzo: cartaceo 14.90 € // ebook 4.99 €
Genere: Distopic romance
Pagine: 560 p.
Voto:
Trama: In un futuro post-apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive in una gigantesca città sotterranea. Lì, uomini e donne vivono rinchiusi in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Lo sceriffo Holston, che per anni ha fermamente sostenuto le leggi della città, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù: chiede di andare fuori, incontro alla morte. La sua decisione scatena una terribile serie di eventi. A sostituirlo è un’improbabile candidata, Juliette, che nulla sa di politica e di leggi, ma è un tecnico capace di far funzionare le macchine di quel fragile mondo. Ora che le è affidata la sicurezza, Juliette imparerà presto a sua spese quanto è malata quella società. Perché la città è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare: la rivolta.
Recensione
di Danylù
Primo volume della serie Silo, Wool, si presenta come un classico distopico post apocalittico, ricco di politica, sentimenti, colpi di scena. La trama ben costruita, si dispiega lentamente attraverso le pagine, calibrando il ritmo nella narrazione a seconda delle vicende descritte, sino a giungere a picchi narrativi di grande rilievo.
Wool però presenta altre caratteristiche di genere che sconfinano nel più sapiente steampunk al cyberpunk, creando un connubio Sci-fi di vero gusto. Personaggi a tutto tondo, ben costruiti e allocati nello spazio e nel tempo, vivi, reali, umani. Intrecci di storie che percorrono fili invisibili, strade che portano a scoprire lentamente vicende spesso di importanza strategica per lo svolgimento della storia, altre volte solo come contorno molto gradito, atto ad alleggerire il tutto.
In questo libro non ho dato nulla per scontato e sono stata piacevolmente sorpresa più volte. In questo sono stata aiutata dallo schema narrativo ben calibrato: non troppo lento e noioso ma nemmeno incalzante e claustrofobico. L’autore guida il lettore attraverso pagine di eventi, indizi, pezzi di un ben più ampio puzzle del quale solo nella parte finale se ne intravede il disegno.
Dialoghi curati, essenziali, la giusta voce dei protagonisti. Juliette. Una donna caparbia, decisa come poche e della quale ne servirebbero tante. Una “maschia” affascinante, che mi ha un po’ ricordato l’Ophelia della Valentini (in Ophelia e le officine del tempo).
La rosa dei personaggi non è vastissima, ma sono molte le voci che parlano e molti i volti che incontriamo e, nonostante tutto, l’autore riesce a mantenere alto il livello di caratterizzazione, non sconfinando in alcun cliché.
Ho apprezzato anche la componente politico-sociale, che risulta molto credibile. Il mondo creato in questo romanzo non è una realtà semplice. Si nota quasi subito come lo scrittore abbia studiato a fondo una data geografia e solo alla fine, però, si riescono a fare dei collegamenti tra quella che è la società del romanzo e un’altra realtà credibile e esistente.
Purtroppo, per la natura talvolta ermetica del racconto, parlarne senza rischio di spoiler è davvero difficile, accontentiamoci dunque di questi brevi indizi. In Wool la libertà è una chimera. Le metafore usate da “Solo“, un enigmatico ed eccentrico personaggio, per descrivere la vita degli umani nelle loro città sotterranee, mi ha fatto riflettere.
Umani come semi stipati all’interno di grandi silos. Ma che fine fanno le scorte di cibo se lasciate per troppo tempo al chiuso? Marciscono. E ancora: quale è il più grande nemico della società? L’ignoranza. Cosa serve per assoggettare le masse? La disinformazione o addirittura la totale assenza di essa.
Far crescere bambini all’oscuro della verità, donando loro solo quei pezzi di conoscenza che servono allo scopo del “tiranno” porta l’ignoranza a proliferare. Se a questo si aggiunge una totale inibizione della comunicazione e dello scambio, otterremo l’inferno. Con questi spunti chiudo questa recensione in attesa che altri volumi concludano le parentesi rimaste ancora aperte.